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Ecco il «Manuale» per l’immagine coordinata delle «reti riserve»

Presenterà in maniera unificata le aree protette del Trentino

La Cabina di regia delle aree protette stamane, alla presenza dell'assessore provinciale all'ambiente Alberto Pacher, del dirigente generale del Dipartimento risorse Forestali e Montane Romano Masè, e del dirigente con incarico speciale per il sistema delle aree protette Claudio Ferrari, ha approvato il manuale di riferimento del logo delle aree protette del Trentino e della cartellonistica.
Inoltre è stata adottata la nuova mascotte delle aree protette, l'aquilotta «Giusy».

Le novità sono state presentate in una conferenza stampa che si è articolata in due momenti: nella prima parte il presidente del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino Giacobbe Zortea ha presentato l'importante mostra, curata dall'Ente Parco, «Biodiversità - Biodiversity, Riflessioni sulla molteplicità della vita» e il nuovo sentiero «Le Muse Fedaie» allestito nella splendida Val Canali.

Nella seconda parte, l'assessore Alberto Pacher ha fatto il punto sul sistema delle aree protette del Trentino.
È stata presentata anche una nuova pubblicazione dal titolo «Il vademecum delle aree protette», edito, con la collaborazione di tutti gli enti che fanno parte del sistema delle aree protette, dalla rivista «Natura».

Sarà un'immagine coordinata quella scaturita dal progetto presentato stamane nella riunione della Cabina di regia delle aree protette: Il manuale di riferimento presenta due logotipi, uno dedicato alle aree protette del Trentino, uno alle Reti di Riserve.

La pannellistica prevista fa riferimento a quanto già ideato da altri Enti del territorio provinciale (Parchi) nel campo della valorizzazione e promozione ambientale.
In tal modo si evitano inutili e dispendiose duplicazioni progettuali e si fa riferimento a modelli di pannellistica già presenti sul territorio e quindi in parte conosciuta dai visitatori delle zone tutelate.

L'aquilotta «Giusy», ideata da Fulber [ideatore anche della "Talpa" dell'Adigetto.it - NdR], è stata adottata come mascotte delle aree protette del Trentino.
Il logotipo scaturito dal gruppo di lavoro, nominato dalla Cabina di regia per le aree protette del Trentino il 7 aprile 2011, ha elaborato due diverse versioni che si differenziano fra loro per la posizione della scritta, rispettivamente sul lato destro del disegno piuttosto che sotto lo stesso.

Le aree protette del Trentino sono ora unificate dallo stesso logo e da una pannellistica identificabile facilmente, questo presenta notevoli vantaggi da molti punti di vista: non solo una riconoscibilità immediata da parte dell'utente sia residente sia turista, ma la possibilità di organizzare, via via che le Reti di Riserve saranno attivate dagli Enti locali, iniziative di valorizzazione e conoscenza per promuovere lo sviluppo sociale e anche economico del territorio.

Le aree protette presenti sul territorio della Provincia autonoma di Trento sono costituite dal Parco Nazionale dello Stelvio (per la parte entro i confini del territorio provinciale), i Parchi Naturali Adamello Brenta e Paneveggio - Pale di San Martino, le aree protette facenti parte della rete comunitaria NATURA 2000 (Zone Speciali di Conservazione e Zone di Protezione Speciale), Parchi Fluviali, Reti di Riserve, Riserve naturali provinciali e riserve locali.

Fino a oggi sono state attivate due reti di riserve dai Comuni di Trento e di Brentonico, dove è partito anche il processo di ampliamento della Rete di Riserve ai territori di Avio, Mori e Nago-Torbole.
A Cembra, invece, si sta concludendo l'accordo di programma sottoscritto con i cinque sindaci dei Comuni dell'omonima Valle, con la Comunità di Valle e con la Magnifica Comunità di Fiemme. Stanno lavorando nella direzione di creare nuove reti di riserve anche il Comune di Ledro, la zona del Basso Sarca e il Comune di Rovereto.

È un panorama di grande respiro quello che si sta aprendo nel sistema delle aree protette del Trentino: in attuazione della legge provinciale n.11 del 23 maggio 2007 fervono gli impegni e i progetti per definire meglio i confini di una progettualità che mira non solo ad una sistematizzazione di tutte le aree ma, secondo un principio di sussidiarietà orizzontale, ad una pianificazione partecipata e condivisa.

Fra gli obiettivi che si prefigge il progetto ci sono azioni per favorire la conservazione ottimale degli habitat e delle specie di interesse comunitario presenti sul territorio provinciale; per dare piena attuazione alla rete NATURA 2000 applicando le migliori pratiche di conservazione/gestione; per aumentare in modo significativo la permeabilità ecologica del territorio della Provincia autonoma favorendo le esigenze di spostamento delle specie; per incrementare il grado di conoscenza di Natura 2000 nella collettività trentina, agevolando nel contempo la nascita di processi partecipativi.
Il comparto delle aree protette del Trentino sta compiendo passi molto importanti tesi non solo a valorizzare il grande patrimonio di aree protette che interessa quasi il 30% del territorio provinciale ma a favorirne la promozione sia dal punto di vista della conoscenza e dell'identità, sia da quello di uno sviluppo socio-economico.

La prima parte della conferenza stampa è stata dedicata ad un altro argomento, sempre di natura ambientale. Il presidente del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino Giacobbe Zortea, accompagnato da Stefano Cavagna e Sonia Cian, ha presentato l'importante mostra, curata dall'Ente Parco, «Biodiversità - Biodiversity, Riflessioni sulla molteplicità della vita» e il nuovo sentiero «Le Muse Fedaie» allestito nella splendida Val Canali.
Era presente anche il sindaco di Tonadico Aurelio Gadenz.

Biodiversità - Biodiversity
Riflessioni sulla molteplicità della vita
La Mostra 2011, a Villa Welsperg, in Val Canali

La mostra parla di biodiversità e in ogni sua riga e parola vuole essere - prima che altro - un'esclamazione di meraviglia per la natura e per la straordinaria molteplicità della vita sulla Terra. Non è però un parlare solo teorico.

Biodiversità è una parola che va di moda e ben venga l'attenzione di cui è fatta oggetto perché è vittima di un degrado senza precedenti.
Questo percorso vuole proporvi il nostro sentimento che è quello che rifiuta di considerare questo rischio come un destino segnato, come un'inevitabile conseguenza dello sviluppo dell'umanità.

La biodiversità è un tema vasto e complesso: in questa mostra il gergo non è specialistico perché ci preme di più fare in modo che la biodiversità sia vista.

Sembra poco, sembra facile, ma non è così. La verità è che non siamo più capaci di stare a vedere, il più delle volte non ne abbiamo la pazienza.

La mostra è allestita a pochi passi dall'inizio del nuovo sentiero «Le Muse Fedaie» anch'esso dedicato alla biodiversità della splendida Val Canali.

Il sentiero si snoda lungo i vasti prati che si estendono intorno a Villa Welsperg, dagli edifici rurali di Camp fino a ridosso del Lago Welspeg, noti anche con il nome di «Fedaie», dalla voce dialettale feda, cioè pecora.

Il sentiero, arricchito da allestimenti permanenti, quasi fosse una specie di museo all'aperto, permette di conoscere da vicino i progetti relativi all'allevamento del cavallo di razza norica e all'allevamento delle pecore, con la reintroduzione della pecora di razza Lamon, e ancora la conservazione del paesaggio e dei prati.



La Val Canali e Le Muse Fedaie
Alla scoperta della Biodiversità

I vasti prati che si estendono intorno a Villa Welsperg, dagli edifici rurali di Camp fino a ridosso del Lago Welspeg sono noti anche con il nome di Fedaie, dalla voce dialettale feda, cioè pecora.

Fedaie sono dunque zone da pecore, e si tratta di un toponimo relativamente diffuso sui monti trentini e veneti, in questa forma o in alcune sue varianti.

Un nuovo itinerario, Le Muse Fedaie, collocato all'interno del Sentiero «Tonadico - Cimerlo», consente ora di camminare nel cuore della Val Canali compiendo una piccola ma significativa escursione estremamente piacevole e salutare per il corpo, per la mente e per lo spirito.
Non si tratta di un semplice sentiero escursionistico, perché è arricchito da sette allestimenti permanenti - quasi fosse una specie di museo all'aperto - dedicati alla biodiversità, ovvero alla caratteristica più evidente, più preziosa ma anche più delicata di questa straordinaria valle.

Le Muse Fedaie conducono il visitatore in un viaggio di scoperta della ricchezza della Val Canali.
Sarà Artemide a fare da guida nel mondo dei cavalli e in particolare nell'allevamento del cavallo di razza norica.
Mnemosyne mostrerà la memoria, la conservazione del paesaggio in Val Canali, uno dei pochi luoghi delle Alpi che si conserva quasi intatto da almeno quattro secoli.
Talìa guiderà a conoscere le mille erbe dei prati.
Gea mostrerà la varietà delle terre che troppo spesso calpestiamo distrattamente.
Galatea sarà la guida per comprendere il processo di domesticazione delle pecore, e sarà lei a presentare il progetto di reintroduzione della pecora di razza Lamon in Val Canali. Igea darà dimostrazione del potere curativo delle acque, e le Najadi guideranno alla scoperta della vita straordinaria delle acque minori che sgorgano nei prati torbosi di Villa Welsperg e scorrono nel limpido corso del Rio Brentella.
Al tema della Biodiversità è dedicata la mostra dell'estate, allestita presso gli spazi espositivi del fienile, adiacente a Villa Welsperg.

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