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Il Festival Pergine si fa in 2 e riscopre il rapporto con la natura

Le stagioni del Festival Perdine: summer edition, 19 luglio - 2 agosto; autumn edition, 28 - 31 ottobre

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Il Festival più longevo del Trentino reagisce all’emergenza Covid-19 reinventandosi in una doppia formula stagionale che approfondisce il rapporto con la natura proseguendo la riflessione sul senso di appartenenza.
Dal 19 luglio al 2 agosto, la rassegna propone attività all’aria aperta: passeggiate, performance, installazioni, musica e proiezioni.
Dal 26 al 31 ottobre, tornano invece gli spettacoli teatrali, per riprendere il cammino di sperimentazione e ricerca.
 
Da 45 edizioni, Pergine Festival è un appuntamento atteso e apprezzato dal pubblico trentino e non solo.
Nel corso degli anni, la rassegna si è affermata come punto di riferimento in provincia per lo spettacolo dal vivo e per le arti performative sperimentali e ogni estate, puntualmente, le strade, le piazze e gli edifici della città si trasformano in un palcoscenico diffuso e partecipato dalla cittadinanza.
 
Anche nel 2020 sarà così. Nonostante l’emergenza sanitaria, l’associazione Pergine Spettacolo Aperto e la direttrice artistica Carla Esperanza Tommasini hanno continuato a lavorare per costruire un programma adatto alla situazione, ma in linea con gli standard artistici del Festival.
Il risultato è una rassegna articolata in due momenti: una prima parte estiva, dal 19 luglio al 2 agosto, e una seconda autunnale tra il 28 e il 31 ottobre.
Questa doppia edizione stagionale - estiva e autunnale - oltre a rispondere alle necessità del periodo, si incastra perfettamente nella riflessione proposta dal 45° Pergine Festival, che prosegue il percorso avviato nel 2018 sul senso di appartenenza, spostando però lo sguardo sul rapporto con la natura e con l’ambiente.
 

 
Mai come ora, la forza della natura sembra travolgere e sopraffare l’uomo, minuscola creatura in un pianeta diventato improvvisamente inospitale; mai come ora, la potenza della natura ci ha travolto a livello globale, insegnandoci che la catastrofe può assumere dimensioni molto variabili.
In un tempo che appare inquieto, la direttrice artistica Carla Esperanza Tommasini sceglie le parole della filosofa Donna Haraway per raccontare questo periodo e tradurre il ruolo che il Festival sente di avere nella ripresa della vita sociale e culturale dei cittadini.
«Il nostro compito è quello di scatenare una risposta potente dinanzi a eventi devastanti, ma anche placare le acque tormentate e ricostruire luoghi di quiete.
«Ripartiamo da questo desiderio di ricostruire e riappropriarci dei nostri luoghi e del nostro territorio per tornare a con-vivere e a con-dividere insieme.»
 
E ancora: «Abbiamo riadattato il Festival alle circostanze, trasformandolo e ridimensionandolo in un percorso di eventi diffusi tra l’estate e l’autunno, cercando di trasformare la necessità in virtù.
Abbiamo colto l’occasione, soprattutto nell’edizione estiva, per inoltrarci in zone limitrofe alla città di Pergine, oltre ai consueti spazi del centro storico, spingendoci in luoghi poco frequentati per permettere al nostro pubblico un’immersione nella natura.»
 
L’estate si concentrerà infatti su eventi all’aperto e spettacoli o performance che sperimentano diversi formati e linguaggi artistici, destinati ad un pubblico ridotto per un’esperienza più intima ed immersiva in luoghi poco frequentati come il Colle del Tegazzo, il Parco Tre Castagni e i piccoli laghi del perginese. La proposta è suddivisa in tre sezioni - SCENA CONTEMPORANEA, WALKABOUTS e THIS IS (ALSO) A MUSIC FESTIVAL - attraverso le quali si articola il programma. In autunno invece tornerà la programmazione più legata agli spazi teatrali, con alcuni progetti originali site-specific di performance per pochi spettatori alla volta.

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