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Il J’accuse! del PD del Trentino sul concerto di Vasco Rossi

«Moltissimi elementi depongono contro lo svolgimento dello spettacolo dell’anno»

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La conferenza stampa di oggi.

Prima di pubblicare i contenuti della conferenza stampa tenuta oggi alle ore 11 a Palazzo Trentini per esporre le problematiche rilevate dal Gruppo Consiliare PD del Trentino sul Concerto di Vasco Rossi, desideriamo fare alcune precisazioni.

La prima è che in passato l’allora presidente della Regione Trentino Alto Adige Margherita Cogo aveva voluto organizzare a Trento il concerto di Bob Dylan. Quindi un illustre precedente c’è e ricordiamo che senza l’intervento della Pubblica Amministrazione il concerto non avrebbe potuto svolgersi.

L’organizzazione amministrativa venne delegata al Centro Culturale S. Chiara. Anche allora non tutto andò come previsto, ma per i trentini fu un appuntamento unico, da non perdere.
 
La seconda è che la sicurezza non può essere messa in dubbio. Punto.
La commissione e gli altri organi preposti dovranno comunque dare un parere che, anche non fosse vincolante, sarebbe bene seguire ugualmente.
 
La terza è che su tutto incombe la situazione pandemica. E potrebbe essere quella la chiave di volta per lo svolgimento o meno del concerto.
 
La quarta è che se tutto andasse bene – non dimenticando che i numeri decisamente macroscopici (siamo a livello dell’Adunata degli Alpini del 2018) – si tratterebbe di un precedente destinato a fare scuola.
 
La quinta è che la crociata dei consiglieri del PD va certamente contro la simpatia del pubblico. Tanto di cappello per il coraggio dimostrato.

Abbiamo chiesto al presidente Fugatti di esprimere i propri commenti sulla posizione del PD e non appena ci sarà arrivata, la pubblicheremo.

PS: La risposta del presidente Fugatti a questo link.



Concerto di Vasco: dalla documentazione ottenuta dal Gruppo del Partito Democratico del Trentino emerge che ad ottobre la Commissione di vigilanza ha espresso parere negativo sulla sicurezza, e che vi sarebbero state pressioni sulla struttura amministrativa per ritirare il parere, anche minacciando la sostituzione dei componenti. Alla fine il tentativo di bypassare la Commissione con una consulenza esterna.
Ma sulla sicurezza non si scherza: piazza San Carlo non ha insegnato niente?
L’azione della giunta provinciale pro tempore, come è emerso anche dalla recente manovra di bilancio, è caratterizzata principalmente dalla gestione dell’ordinaria amministrazione, senza particolari idee di sviluppo, con la politica concentrata soprattutto sulla distribuzione delle risorse in chiave elettorale.
 
In questo contesto non sorprende che il principale progetto di governo della legislatura sia ormai diventato il concerto di Vasco Rossi, nel pieno rispetto della nota strategia politica della locuzione latina «panem et circenses».
Il gruppo del Partito democratico del Trentino, rispetto a questo evento, ha avuto un approccio imparziale, ritenendo che dovesse essere valutato alla stregua di ogni altra iniziativa turistica, più che culturale, come ad esempio i ritiri delle squadre di calcio.
Esiste una struttura molto competente, Trentino Marketing, che nel corso degli anni ha sviluppato un alto livello di capacità di valutazione e di analisi costi/benefici, e su quelli andrebbe basata la scelta di sostenere o meno un’iniziativa.
Rispetto al concerto, negli scorsi mesi sono apparsi moltissimi elementi che evidenziano costi molto elevati a carico della Provincia di Trento, con condizioni contrattuali molto sconvenienti per l’ente pubblico, rispetto a quanto avviene negli altri territori (il confronto è stato riportato in alcune interrogazioni in particolare del consigliere Manica); su questo punto attendiamo le analisi ufficiali, che ancora non sono state prodotte.
 
Un punto però tutti davano per scontato, perché rispondente alle più basilari regole del buon senso, prima ancora che del diritto: che prima di firmare un contratto vincolante e costoso, fosse stato compiuto il normale iter previsto dalle norme di legge per verificare i requisiti di sicurezza necessari per organizzare un evento con 120.000 persone.
Purtroppo il quadro che emerge dalla documentazione ottenuta dal Gruppo consiliare del Partito Democratico, in seguito ad una richiesta di accesso agli atti del consigliere Luca Zeni, lascia increduli e preoccupati sia rispetto agli aspetti legati alla sicurezza dell’area, sia rispetto alle forzature e alle pressioni della politica sui funzionari pubblici responsabili.
Dalla documentazione emerge chiaramente quanto segue (riportiamo testualmente):
 
- in data 27 luglio 2021 il dirigente del Servizio Polizia amministrativa della Provincia scrive al suo Dirigente Generale che il prospettato concerto «inspiegabilmente, non è stato, in alcun modo ed in alcuna forma, oggetto della preventiva necessaria e obbligatoria valutazione da parte della Commissione Provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo (sia con riferimento al luogo, dato già per approvato, e sia con riferimento ai numeri folli di cui stanno parlando i giornali).
«Ricordo che per competenze tecniche, esperienza professionale e attribuzioni giuridiche la CPVLPS è l’unico Organo specificamente preposto, in Provincia di Trento, alla verifica di tutte le condizioni di sicurezza dei luoghi e degli eventi pubblici di tale tipologia (compresa, come indicato dal TGRA di Trento, la connessa valutazione dell’affollamento, della viabilità e dei parcheggi).
«Si suggerisce pertanto di non firmare contratti prima di tale formale valutazione»;
 
- il 27 ottobre 2021, la Commissione Provinciale di Vigilanza sui teatri ed altri locali di pubblico spettacolo, composta da persone esperte del settore, con un rappresentante del Questore ed uno del Servizio antincendi e Protezione Civile, esamina l’area, e constata che le caratteristiche dell’area non consentono adeguate vie di fuga in caso di evento avverso, trovandosi chiusa di fatto su tutti e quattro i lati.
Questo significa che «data la programmata presenza di oltre 120.000 persone, può determinare pericolose interferenze, travolgimenti e schiacciamenti delle persone coinvolte da un evento avverso (come hanno insegnato i fatti di piazza San Carlo di Torino)».
Pertanto la Commissione «ritiene, da un primo esame, che l’area non sia idonea per ospitare un evento con la presenza di 120.000 persone, ma reputa opportuno riconvocare la Commissione con la presenza anche del Sindaco di Trento o di un suo delegato per il giorno 29 ottobre».

- lo stesso 27 ottobre 2021 viene riconvocata la Commissione allargata per il 29 ottobre.
Fin qui siamo nel merito, e lascia sbalorditi che la Provincia, prima di confermare l’evento, non avesse verificato le condizioni di sicurezza, né condizionato il contratto a tale verifica.
Preoccupa la netta chiarezza con la quale la Commissione elenca i motivi per i quali mancherebbero le condizioni minime di sicurezza, in quell’area, con un rischio elevatissimo di conseguenze molto gravi in caso di evento avverso, come nel caso di Piazza San Carlo a Torino.
 
La successiva documentazione fa emergere invece comportamenti istituzionali molto gravi:
- la stessa sera del 27 ottobre 2021 il dirigente del Servizio Polizia amministrativa della Provincia (peraltro partecipante alla Commissione ma non componente votante) veniva «convocato dalla Segreteria della Presidenza proprio in relazione a tale verbale», e lo stesso scrive, in una nota inviata al Dirigente Servizio Prevenzione rischi e centrale unica di emergenza, «che in tale occasione (erano presenti anche il Presidente, l’Assessore Failoni, il dott. Nicoletti e l’ing. De Col), sono pesantemente «accusato» per quanto deliberato dalla Commissione di vigilanza e sono stato ripetutamente «invitato (!!!) ad annullare tale verbale» e «sono stato incredibilmente rimproverato» per aver organizzato un sopralluogo al Modena Park, dove si è svolto l’ultimo grande concerto di Vasco Rossi.
Nella stessa nota il dirigente riferisce che gli sia stata prospettata una «modifica della composizione» della Commissione, e che, a fronte del suo diniego (anche perché giuridicamente non possibile) di modificare il verbale della stessa, ha ricevuto «pesanti parole» contro di lui e della sua professionalità. Gli veniva infine chiesto di «sconvocare» l’incontro della Commissione per il giorno 29 ottobre 2021.
 
- il 28 ottobre veniva sconvocata la riunione della Commissione;
 
- il Servizio Polizia Amministrativa della Provincia veniva escluso dalla fase successiva, sia dagli incontri con il Comune di Trento sia da quelli preparatori di un incarico da affidare all’esterno (annunciato anche pubblicamente dal Presidente Fugatti), deciso dopo il parere negativo della Commissione;
 
- il 24 novembre il Servizio Polizia Amministrativa della Provincia veniva coinvolto alla fine della ricognizione per un parere rispetto all’incarico di consulenza esterna, e il dirigente evidenziava una lunga serie di lacune rispetto alla sicurezza dell’area, sia alla capienza massima (nel frattempo le vendite sono proseguite come se nulla fosse).
 
- il giorno 1 dicembre 2021 il dirigente del Servizio ribadisce che la competenza rispetto alla valutazione sull’idoneità dell’area è della Commissione di Vigilanza, e che la stessa, pur non essendo stata coinvolta nell’iter, qualora la consulenza esterna fornisse elementi nuovi, li valuterà.
 
Questo il percorso, molto chiaro, che emerge dalla documentazione ottenuta attraverso l’accesso agli atti rivolto al Servizio Polizia amministrativa della Provincia. Ne emerge un quadro:
- preoccupante sotto il profilo della sicurezza per un evento con così tanto pubblico;
 
- problematico sotto il profilo dei rischi contabili, nel caso vi fossero limitazioni di pubblico dovute a questa negligenza della Provincia, che ha firmato il contratto prima di verificare l’idoneità dell’area;
 
- inaccettabile sotto il profilo istituzionale, perché la politica non può in alcun modo esercitare pressioni tali sulla struttura, per ottenere il risultato voluto, soprattutto su un tema tanto rilevante come la sicurezza.
Lasciamo ad altri organi la valutazione sulla liceità dei comportamenti descritti nella documentazione, ma sottolineiamo come tale «disinvoltura» della giunta non sia in nessun modo giustificabile ed accettabile.
 
Il Gruppo consiliare del Partito Democratico invita pertanto la Giunta provinciale ad attenersi a quanto prevede il diritto, sia nel ritenere prioritaria la sicurezza nell’organizzazione dei grandi eventi, compreso il concerto di Vasco Rossi, sia nel rispettare la separazione dei ruoli e le competenze degli organismi deputati a svolgere le valutazioni tecniche sulla sicurezza, a tutela di tutta la comunità.

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