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In 2.000 per l'Alba de I Suoni delle Dolomiti

A Pra Castron di Flavona un concerto aI sorgere del sole conclude una settimana di eventi che ha visto protagonisti i musicisti della Kremerata Baltica e Mario Brunello

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Non poteva finire meglio la Campiglio Special Week, progetto nuovo proposto all'interno de I Suoni delle Dolomiti, con l'Alba che ha richiamato ai quasi 2.500 metri di quota di Pra Castron di Flavona sulle Dolomiti di Brenta circa 2.000 persone.
Quello che è stato una sorta di «festival nel festival» e che nelle parole di Mario Brunello – protagonista di questi giorni assieme all'orchestra della Kremerata Baltica – «ha voluto incrociare chi calca i sentieri così come chi invece rimane a valle, è stato un crescendo continuo giorno dopo giorno».
Sono state toccate cime così come chiese e luoghi da concerto, sempre con programmi nuovi resi possibili dalla straordinaria bravura e professionalità della Kremerata Baltica e di Mario Brunello.
 
Il sodalizio tra il violoncellista montanaro e i membri dell'orchestra creata da Gidon Kremer e punto d'incontro per i migliori talenti dell'area baltica, è andato in scena anche oggi in uno scenario in cui le rocce dolomitiche sono ricoperte di verdi pascoli d'alta quota.
Lì nella conca naturale di un Brenta sconosciuto ai più - e che bella scoperta per tutti - Brunello ha condotto il concerto talvolta suonando, talvolta indossando i panni del direttore d'orchestra.
In un paesaggio ondulato, ma pur sempre segnato dalla verticalità, l'apertura del concerto è stata affidata alla musica di Johann Sebastian Bach capace di esplorare altezze e profondità dell'animo e di rendere anche in musica il paesaggio dolomitico con un Corale - «Ich ruf zu dir...» - che è anche invocazione religiosa, eseguito da violoncello e archi.
 

 
Ancora Bach, questa volta un Adagio dal concerto per due violini, ha segnato una prima parte di esibizione dedicata alla contemplazione mentre l'energia e il calore sono arrivati con l'elegante leggerezza di Mozart e il suo Divertimento (KV 138 F-Dur), brano che lo stesso compositore salisburghese aveva pensato anche per essere proposto all'aperto.

E mentre il sole cominciava a illuminare le cime e i dossi erbosi, mentre il silenzio era massimo per non perdere nulla di un concerto completamente acustico, è parso chiaro l'andamento di quest'alba: in parte meditazione, in parte stupore, in parte mistero da tenere caro, in parte festa e soprattutto vita fatta di verità cercate e accennate e spesso inarrivabili come nel bellissimo «Louange à l'immortalité de Jésus» di Olivier Messiaen o nel magnetico «Trysting Fields» o nel commovente «Sheep and Tides» entrambi di Michael Nyman e scritti per il film di Peter Greenaway «Giochi nell'acqua».
 
Tchaikowsky ha infine riportato il sole che si incontra con la terra - come di fatto accade a ogni alba - nella sua festosa serenata in quattro movimenti.
Tanti gli applausi e perfino il canto di tutti quando a concerto concluso la Kremerata Baltica e Mario Brunello hanno regalato come bis una canzone di montagna: «La montanara».

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