PalaGodimondo, sabato 30 giugno alle 20.30
A Prade tutto è pronto per la Prima di «Godimondo e Fortunato»
È tutto pronto a Prade nella Valle del Vanoi, per la Prima rappresentazione dell'antica «Tragedia di Godimondo», più nota al grande pubblico dal 1800, come «Godimondo e Fortunato».
Proprio in questi giorni, il gruppo di volontari coordinati dal vice presidente del Comitato organizzatore Loss Mario Roberto, ha ultimato la realizzazione del palco, interamente costruito con legno della Valle del Vanoi.
Una struttura di grandi dimensioni progettata appositamente per l'evento, che permetterà ai presenti di godere al meglio lo spettacolo, anche in caso di maltempo, sotto un tendone coperto (PalaGodimondo) nei pressi della Chiesa di Prade, nella Valle del Vanoi.
Novità assoluta anche le scenografie, realizzate con il prezioso contributo dell'artista del Vanoi, Giuliano Rattin che si è ispirato al paese e alle sue antiche tradizioni.
Una grande scenografia che rievoca il bene e il male, i ricchi e i poveri - come tradizione vuole - con un innovativo sistema che permette ai diavoli di salire sul palco dal basso, tra le fiamme, accompagnati dal rumore delle catene, da musiche, luci e fumo di scena.
Nel cielo stellato invece, saranno la Misericordia e la Giustizia a richiamare l'attenzione del pubblico.
Mentre le sarte, anche in questo caso tutte volontarie del paese o delle frazioni vicine, sistemano gli abiti di scena, il regista Celestino Tavernaro segue con attenzione gli ultimi aspetti della rappresentazione.
Gli attori (una trentina) - dopo quasi un anno di prove - ripassano le loro parti, molto impegnative, che riprendono gli antichi testi del 1800, ricreando atmosfere ormai lontane.
Una sera a teatro quindi - con l'invito a spegnere anche il telefono - durante una rappresentazione che dura quasi due ore.
«Come tradizione vuole – spiega il presidente del Comitato Giacobbe Zortea, – anche nel 2018 sta quindi per ripetersi l'antica usanza del paese, che SOLO ogni dieci anni vede alzarsi il sipario su questo dramma storico religioso.
«L’opera rappresenta la storia di due cavalieri che conducono una vita sregolata e peccaminosa: Fortunato si ravvede, mentre Godimondo incurante dell’amico, finisce tra i demoni.
«Per quanto riguarda la storia di questa antica recita, dalle ricerche effettuate, oltre alle edizioni del 1878 e del 1911, le rappresentazioni si sono alternate nel 1921, nel 1932; dopo la guerra nel 1948, nel 1962 e nel 1978, sino alle ultime nel 1988, 1998 e 2008 ma il testo potrebbe avere radici ancora più antiche.»
Alla prima dell'evento nella Valle del Vanoi, sono attese molte persone: sono stati invitati amministratori, autorità locali e provinciali, che hanno già annunciato la loro presenza.
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