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Un Carillon vivente a Fiavè per l’evento «…A lume di candela»

Un carillon vivente con pianista e ballerina e una cena a lume di candela a base di canederli e goulash sotto il campanile

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Appuntamento raddoppiato per …A Lume di Candela, che quest’anno inizia già il venerdì 19 luglio e prosegue poi per tutta la serata del sabato.
Cifra distintiva dell’evento è la cena a lume di candela che ha luogo sabato 20 luglio su di un’interminabile tavolata che corre lungo la via principale e nella piazza di Fiavè; un tavolo scenografico ma anche simbolico, dove paesani e turisti mangiano fianco a fianco e godono di un’esperienza privilegiata e poetica con l’architettura del paese.
Poesia che si ritrova anche nello spettacolo più atteso di quest’anno, il Carillon Vivente (Compagnia Italento), che poterà tra le vie di Fiavè la musica classica e la danza, unite in un originale coreografia in cui un pianoforte a coda si trasforma in un vero carillon, muovendosi tra la gente e suonando repertori classici e moderni.
Le due serate vedono anche moltissime altre cose accadere sotto il cielo di Fiavè: dalle visite guidate gratuite al Museo delle Palafitte di Fiavè, alla Giostra del Palù, giocosa sfida tra le contrade del paese; dai tornei di basket alla Comano Bike, dalle mostre d’arte e fotografia ai concerti e spettacoli.
 
Da non perdere anche i mini-giochi a cura della Pro Loco Junior di Fiavè, e gli aperitivi ai ponti de l'èra, caratteristica architettonica di Fiavé, offerti dagli operatori locali.
Un programma ricco e diversificato, che è il risultato della collaborazione fruttifera tra tutti gli attori del turismo, della cultura e dell’associazionismo del comune di Fiavè.
A tenere le fila tra tutti i soggetti coinvolti è la Pro Loco di Fiavè, associazione che coordina, promuove e molto spesso realizza direttamente le numerose proposte di animazione presenti sul territorio.
L’evento …A lume di Candela, giunto alla sua ottava edizione, è nato infatti, nelle parole del presidente della Pro Loco Angelo Carli, «con l’intento di realizzare qualcosa di nuovo, qualcosa che dia un’identità al paese , ma che allo stesso tempo non stravolga la sua semplice bellezza rappresentata dalle case tipiche trentine con i loro ponti caratteristici.»

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