Home | Arte e Cultura | Cinema - TV | È morta Sandra Milo. Aveva 90 anni

È morta Sandra Milo. Aveva 90 anni

È stata una attrice italiana, conduttrice televisiva e personaggio popolare

image

>
Sandra Milo era nata a Tunisi l’11 marzo 1933 e il suo nome all’anagrafe era Salvatrice Elena Greco.
Trasferita in Italia con i genitori, si sposò a 15 anni il marchese Cesare Rodighiero, da cui rimase incinta. Il bambino però morì con un parto prematuro.
I due si separarono doppo soli 21 giorni di matrimonio, ottenendo l’annullamento del matrimonio dalla Sacra Rota.
Milo esordì al cinema accanto ad Alberto Sordi in «Lo scapolo» (1955) di Antonio Pietrangeli. Riconoscibile per le sue forme prorompenti e vistose e per la voce ingenua da bambina, divenne una maggiorata del grande schermo e prese parte a numerosi film di genere.
 
Il primo ruolo importante arrivò nel 1959 grazie al produttore greco Moris Ergas, che poi la sposò: si tratta de «Il generale Della Rovere», per la regia di Roberto Rossellini, in cui interpretava il ruolo di una prostituta al fianco di Vittorio De Sica.
Un ruolo analogo fu quello ricoperto, nel 1960, in «Adua e le compagne» di Antonio Pietrangeli, che la diresse anche in seguito.
Nello stesso anno fu diretta da Claude Sautet in «Asfalto che scotta», con protagonisti Lino Ventura e Jean-Paul Belmondo, iniziando così un'intensa e promettente stagione di film d'autore.
Nel 1961 è stata protagonista con Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni di «Fantasmi a Roma», diretto sempre da Antonio Pietrangeli.
 
Cruciale fu l'incontro con Federico Fellini, che contribuì alla sua maturazione artistica e con il quale cominciò anche una relazione clandestina durata 17 anni.
Nei due capolavori del maestro riminese «8½» (1963) e «Giulietta degli spiriti» (1965), "Sandrocchia" (così veniva affettuosamente soprannominata dal regista) recita nei panni di una femme fatale, ironica e disinibita che, oltre a incarnare l'immaginario erotico del regista, viene spesso messa in contrasto con le mogli, donne dall'aspetto più dimesso e dalla mentalità più borghese.
Per entrambi i film vinse il Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista.
 
Dopo le importanti esperienze con Fellini venne diretta, fra i tanti, da Luigi Zampa in «Frenesia dell'estate» (1963), ancora una volta da Antonio Pietrangeli in «La visita» (1963), accanto a François Périer, ove avvenne la sua caratterizzazione più complessa e riuscita, da Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa in «Le voci bianche» (1964), con protagonista Paolo Ferrari, e da Dino Risi in «L'ombrellone» (1965), ove interpretò con intensità e ironia la vivace moglie dell'ingegnere Enrico Marletti (Enrico Maria Salerno).
Nel 1964 recitò accanto a Fernandel e Jean-Pierre Cassel, rispettivamente, in «Ho una moglie pazza, pazza, pazza» di Jean Boyer e «...poi ti sposerò» di Philippe de Broca.
 
Dopo una lunga pausa, tornando anche al cinema, si delineava la sua nuova carriera televisiva.
Dal 1985 al 1989 ha condotto «Piccoli fans», trasmissione pomeridiana per bambini (antesignana di programmi come «Ti lascio una canzone» e «Io canto»), che ha lasciato un segno nella storia della TV italiana: la conduzione esageratamente ingenua e bambinesca di Milo (anche per la sua voce in falsetto) e una serie di situazioni grottesche la resero nuovamente famosa al pubblico italiano, tanto da riuscire a eclissare la stagione di successi cinematografici degli anni sessanta.
 
Lasciata la Rai, nella stagione 1991-1992 Milo approdò alla Fininvest (divenuta Mediaset nel 1996) per succedere a Enrica Bonaccorti nella conduzione del quiz Cari genitori, in onda dal lunedì al venerdì nella fascia mattutina di Rete 4.
In seguito fu protagonista sulla stessa rete di una parodia musicale a puntate della telenovela «La donna del mistero» intitolata «La vera storia della donna del mistero», al fianco di Patrizia Rossetti, dei Ricchi e Poveri e di altri.
Sempre su Rete 4 ha presentato, nella stagione 1992-1993, il varietà domenicale «Giorno di festa».
 
Nota di colore. Nel 1995 ha dichiarato a una televisione privata iraniana di avere una collezione di mutandine di circa 60 000 esemplari. Tale dichiarazione suscitò la reazione del governo di Teheran, che le negò il visto turistico per il transito nel paese.
 
L'11 maggio 2021 le viene assegnato il premio David di Donatello alla carriera.
Nel 2022 è protagonista del docu-reality «Quelle brave ragazze», con Mara Maionchi e Orietta Berti.
Nel 2023 ne viene prodotta una seconda edizione, sempre con Milo affiancata ancora da Maionchi e da Marisa Laurito (in sostituzione di Orietta Berti).
Il 21 dicembre 2023 è tra i protagonisti della serie comedy di Prime Video, «Gigolò per caso», 6 episodi per la regia di Eros Puglielli, con, tra gli altri, Christian De Sica e Pietro Sermonti.

Muore a 90 anni il 29 gennaio 2024 nella sua abitazione a Roma.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande