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È morto Burt Reynolds. Aveva 82 anni

È stato un attore, regista e sceneggiatore statunitense, divenuto famoso con «Un tranquillo weekend di paura»

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Burton Leon «Burt» Reynolds Jr. era nato a Lansing (capitale del Michigan) l’11 febbraio 1936.
Di origini irlandesi e cherokee da parte di padre, Reynolds debutta in televisione, interpretando tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta diverse serie, per divenire popolare con «Hawk l'indiano» (Hawk).
Per il cinema partecipa allo spaghetti western «Navajo Joe» di Sergio Corbucci, che egli stesso definiva il film più brutto film a cui abbia mai preso parte, al punto da consigliarne la proiezione solo sugli aerei e nelle carceri, dove gli spettatori non hanno via d'uscita e sarebbero costretti a guardarlo.
 
Il grande successo arriva nel 1972 con «Un tranquillo weekend di paura» (Deliverance), nel quale interpreta un personaggio di nome Lewis Medlock che, con alcuni amici, partecipa a un'escursione in canoa sulle rapide di un'amena regione americana, dove diviene bersaglio di alcuni balordi che trasformano la breve vacanza in un incubo.
Nel 1974 è protagonista di «Quella sporca ultima meta» (The Longest Yard) di Aldrich, nel ruolo di un giocatore di football, sport del quale era stato realmente un buon giocatore come halfback durante gli studi alla Florida State University.
 

 
Negli anni ottanta partecipa a film di discreto successo come «La corsa più pazza d'America» (The Cannonball Run).
Nel 1997 recita in «Boogie Nights - L'altra Hollywood» (Boogie Nights), per il quale viene candidato al premio Oscar come migliore attore non protagonista.
Nel 2002 è guest-star in un episodio della serie televisiva X-Files.
Dal 1976 al 2000 ha collezionato anche 5 esperienze di regia senza ottenere grande successo.
 
Ha prestato la sua voce nei videogiochi «Grand Theft Auto»: Vice City e Grand Theft Auto: Liberty City Stories per doppiare Avery Carrington, mentre in Saints Row: The Third ha doppiato il sindaco della città di Steelport.
Ha partecipato alla serie TV «My Name Is Earl» nei panni di Chubby, ricco magnate proprietario di fast food, strip club, rivendite di auto.
 
Era stato preso in considerazione nel 1968 per interpretare l'horror «Rosemary's Baby» - Nastro rosso a New York, nel 1977 per la parte di «Rocky» e per il ruolo di Ian Solo in «Guerre stellari», nel 1983 per il ruolo di Garreth in «Voglia di tenerezza» (andato a Jack Nicholson) e nel 1988 per «Trappola di cristallo» (Die Hard), ruolo poi affidato a Bruce Willis.
 

 
È morto il 6 settembre 2018 all’età di 82 anni per arresto cardiaco mentre si trovava nella sua residenza a Jupiter in Florida.
Nel maggio del 2018 era stato scritturato da Quentin Tarantino per prendere parte al suo film «Once Upon a Time in Hollywood», ma a causa del decesso, avvenuto un mese prima delle riprese delle scene in cui avrebbe dovuto apparire, non è riuscito a prendere parte al film.
 
Reynolds si è sposato due volte: la prima con l'attrice Judy Carne dal 1963 al 1965, la seconda con Loni Anderson dal 1988 al 1995. Con quest'ultima ha adottato nel 1988 un figlio, Quinton.
Ha inoltre avuto una breve relazione con l'attrice Inger Stevens, durata fino alla morte di lei, avvenuta nel 1970, per suicidio.
È stato legato per molti anni all'attrice Sally Field e alla cantante Dinah Shore.
Negli anni settanta le cronache rosa parlarono di un suo flirt con la tennista Chris Evert.
Dal 1998 è stato fidanzato con la cameriera Pam Seals.

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