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È morto l’attore Peter Fonda, aveva 79 anni

Figlio di Henry e fratello di Jane, col film Easy Rider del 1969 segnò la generazione

L’attore Peter Fonda era nato il 23 febbraio 1940 a New York da Henry Fonda e Frances Seymour Brokaw, una famiglia di origine olandese, canadese, britannica, italiana (da cui il cognome) e francese.
Era figlio dell’attore Henry Fonda, fratello dell'attrice Jane Fonda e padre dell'attrice Bridget Fonda.
Peter aveva studiato recitazione ad Omaha, nel Nebraska, dove ha frequentato la University of Nebraska-Omaha e la Omaha Community Playhouse, il teatro che ha visto l'esordio di attori quali suo padre Henry e Marlon Brando, dove inizia a recitare nella commedia Harvey.
Terminati gli studi torna a New York e diventa apprendista al Cecilwood Theatre.
Un anno dopo debutta a Broadway in «Blood, Sweat and Stanley Poole» grazie al quale inizia ad ottenere una certa fama.
 
Si trasferisce a Hollywood per entrare nel mondo del cinema e nel 1963 comincia la sua carriera interpretando un ruolo da co-protagonista in «Tammy and the Doctor».
L'intensità di Peter impressiona il regista Robert Rossen per il quale recita nel film «Lilith - La dea dell'amore» (1963).
Rossen aveva previsto un attore ebreo nel ruolo di Stephen Evshevsky ma Fonda ottiene ugualmente la parte togliendo gli occhiali dalla faccia del regista e mettendoseli sulla sua in modo da sembrare più «ebreo».
 

 
Interpreta ruoli importanti anche ne «I vincitori» (1963) e in «Giovani amanti» (1964).
Alla metà degli anni sessanta Peter Fonda non è un convenzionale protagonista di Hollywood.
Come riferisce la rivista Playboy, Peter ha una «solida reputazione da rinunciatario».
Diventa fortemente anticonformista e si fa crescere i capelli lunghi, alienandosi dall'establishment dell'industria cinematografica. Il lavoro desiderabile diviene scarso.
 
Attraverso la sua amicizia con i membri dei Byrds, Fonda conosce i Beatles e, nell'agosto 1965, fa loro visita nella casa in affitto del gruppo a Benedict Canyon, Los Angeles.
In quel periodo Peter Fonda comincia ad essere associato sempre più con la controcultura degli anni sessanta.
Il 12 novembre 1966 viene arrestato durante uno scontro tra manifestanti e polizia sulla Sunset Strip, nato da una protesta contro la chiusura del Pandora's Box, un famoso club hippy.
È rilasciato senza accuse dopo aver dichiarato che si trovava lì solo per filmare il tutto.
Sui disordini di quel giorno i Buffalo Springfield scrivono la loro celebre canzone «For What It's Worth».
 

 
Il primo ruolo ancorato alla controcultura interpretato da Fonda è quello di Heavenly Blues, il protagonista del film «I selvaggi» (1966).
La pellicola viene citata numerose volte, tramite immagini, personaggi o campioni audio tratti direttamente dall'opera cinematografica inseriti nei brani, da diversi gruppi musicali come Primal Scream, Mudhoney, The Magnetic Fields e altri.
Nel 1967, insieme a Dennis Hopper, scrive ed interpreta «Easy Rider», considerato il road movie per eccellenza e manifesto della cultura hippie di fine anni sessanta.
Il film uscirà solo nel 1969, dopo una lunga e problematica fase di montaggio.
 
Nel settembre del 2007, Fonda ha messo all'asta i cimeli di Easy Rider, tra cui la bandiera USA che decorava la sua giacca e il timex che indossava nel film.
Nel 1976 interpretò il film «Futureworld - 2000 anni nel futuro», sequel del film «Il mondo dei robot» (1973) e nel 1988 è comparso nella miniserie televisiva di produzione italiana «Gli indifferenti», diretta da Mauro Bolognini e tratta dal romanzo omonimo di Alberto Moravia.
Nel 2007 ha interpretato la parte del Villain Mefistofele nel film «Ghost Rider».
 
Muore a Los Angeles il 16 agosto 2019, all'età di 79 anni, a seguito di un'insufficienza respiratoria causata da un tumore ai polmoni contro cui lottava da tempo.
Addio a Peter Fonda, il leggendario attore di Easy Rider, simbolo di un'intera generazione.

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