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Lettera al giornale – Di Ivana Merlo

«Perché vogliono abbattere l'unico pioppeto della Val di Non?»

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Il solo scopo, sconosciuto ai più, di tagliare tutto il boschetto che sorge in riva al laghetto della marchesa e sotterrarne le sorgenti, è per poterlo sostituire con un megaimpianto di meli, che si rivelerebbe altamente inquinante a causa dei necessari anticrittogamici, i quali, per l'effetto deriva, (ma questo non viene detto) andrebbero ad investire tutto il paese di Denno - parole di esperti.
Odori sgradevoli dalle acque? Una falsità, un fotografo del MUSE, trattenutosi in questi giorni per la Documentazione fotografica della fauna presente, non è stato investito da nessuna esalazione maleodorante! E nemmeno i forestali, il sindaco e chi è sostato qui.
 
Pollini in quantità che costringono a chiudersi in casa per tutta l'estate? Ma come si può credere a tale idiozia?
Una fake news facilmente smascherabile con una semplice ricerca: il periodo consueto dei pollini generalmente dura un mesetto, ma i fiocchetti bianchi svolazzanti dei pioppi, i pappi, sono innocui e assolutamente anallergici, praticamente strutture leggerissime che trasportano i semini e non sono pollini!
 
Quali zanzare? Quest'anno nemmeno una, perché le poche presenze sono contrastate dai predatori naturali quali le libellule, i pigliamosche (uccellini che si alimentano di mosche e zanzare immortalati dal fotografo), i chirotteri e volendo dai larvicidi biologici non tossici, che potrebbero essere immessi nello stagno (al costo di pochi euro) se solo si volesse!
E gli anfibi che si alimentano delle larve di zanzara? Anche quest'anno le loro uova sono state eliminate con un colpo di paratia!
 
Il giorno 2 marzo è uscito sull'Adige il mio articoletto sulle rane ritornate a ripopolare il laghetto-stagno; il 4 marzo qualcuno è piegato sulla serranda del bacino e dopo 2 giorni il livello dell'acqua è sceso completamente per la serranda lasciata aperta, che permette all'acqua di risucchiare tutte le uova sotto terra.
Ma si apre la paratia di un bacino in piena fase di riproduzione delle rane sapendo di condurle alla morte? Questo è stato un atto vile e non fa alcuna differenza se il laghetto sia nato naturale o artificiale.
Quello che conta è la colonizzazione di flora e fauna avvenuta successivamente.
Ricordo ancora la «direttiva habitat» a questo proposito: «Un prezioso determinante ruolo ecologico lo rivestono gli anfibi, oggi esposti al rischio di estinzione nel mondo.
«Dovrebbero quindi essere rispettate le zone boschive, i laghetti, gli stagni, i ruscelli, ma anche gli ambienti artificiali quali fosse, pozze e bacini irrigui.»
 
La raccolta firme di questi giorni è avvenuta andando a raccogliere adesioni di casa in casa; si è trattato quindi di una petizione non libera, ma pilotata e strumentalizzata.
C'è una campagna che mira ad impressionare le persone con notizie false, e la gente ci crede, si suggestiona, si impaurisce e firma.
La mia abitazione è la più vicina allo specchio d'acqua e a questi alberi e non c'è proprio nulla di quanto riferito.
Se le persone si trovano le zanzare tigre in casa, forse dovrebbero controllare le loro fontanelle o i sottovasi; se arrivano a loro zaffate di odori sgradevoli, chiedano in comune che si facciano controlli accurati ai bordi delle strade e nelle scarpate, per le immondizie abbandonate qua e là dagli incivili, per i residui di cibo e per le parti non commestibili della selvaggina buttata con le interiora in putrefazione e dispersa nell'ambiente!
Le alghe che qualcuno vede galleggiare sono lenticchie d'acqua, ottime piante depuratrici in grado di eliminare i nitrati in eccesso.
 
La posizione del Comune rispetto alla vicenda è neutrale?
Immobilista per ora: non ha mai risposto alle proposte di alternativa al taglio, ancora nessuna iniziativa alla domanda di marcatura dei pioppi con cavità-nido per preservarli dall'abbattimento, presentata il 21 febbraio 2021, nemmeno un riscontro alla domanda per definire i pioppi quasi centenari alberi monumentali, del 22 novembre 2020.
Solo alla consegna di questa petizione il sindaco si è subito attivato alla ricerca della larva!
 
Comunità ecologicamente all'altezza dei tempi possiamo definire quella di Povo, mobilitata per salvare un ippocastano, quella di Ossana, insorta per proteggere l'antico melo, quella di Cles, organizzatasi per un noce definito monumentale, sebbene di altezza e circonferenza inferiore ai nostri pioppi, che costituiscono L'UNICO PIOPPETO DELLA VAL DI NON!
Quale cura ha la nostra Comunità per il suo verde?
 
E ora una assoluta novità che mi ha lasciata, devo dire, sconcertata: sul quotidiano Trentino del 18 agosto 2020 il proprietario dott. Caffo rilasciava un'intervista: «sono stato obbligato a spargere periodicamente potenti veleni sull'acqua nel tentativo - peraltro vano - di eliminare gli insetti, ma con il risultato di eliminare, invece, quel poco di fauna (i famosi girini in particolare) che ancora vi sopravviveva».
E lunedì 1 luglio 2021, durante il sopralluogo dell'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, testimone il sindaco Paolo Vielmetti e la sottoscritta, il signor Caffo aggiungeva che fu costretto ad avvelenare le acque del laghetto dall'Amministrazione comunale del tempo (Sindaco Fabrizio Inama) e alla presenza della Polizia Locale che aveva deciso quale potente veleno sversare.
Se la Polizia Locale e il Comune fossero poi presenti quando Caffo lo spargeva periodicamente per ora non è dato sapersi.
 
Vorrei sapere, infine, come gli Amministratori interpretano queste disposizioni: «Tutti gli appezzamenti boscati superiori ai 2.000 mq sono tutelati dalla legge per la loro natura di bosco».
Ciononostante è prevista la rimozione dell'intero pioppeto sebbene la sua superficie superi i 4.000 mq. Inoltre l'art. della 227/2001 al punto 2 vieta la trasformazione del bosco quando essa non è compatibile con la conservazione della biodiversità, con la tutela del paesaggio e della salute.
Il Pioppeto della marchesa ricade in un'ampia zona tutelata paesaggisticamente, su terreno a vincolo idrogeologico, laghetto-stagno e boschetto ospitano una grande presenza di flora e di fauna, sono una formidabile barriera a difesa della nostra salute dalle ondate quasi giornaliere dei pesticidi, ossigenano quotidianamente l'aria e c'è chi programma la loro distruzione.

Lascio a voi la parola.
Grazie. Ivana Merlo

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