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A Levico la mostra «Zafferano: la sua terra, la sua gente»

Una mostra fotografica frutto della collaborazione tra Slow Food e Shirin Persia

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Inaugura il 20 agosto 2021 nelle sale dell’Hotel Cristallo di Levico l’esposizione fotografica «Zafferano: la sua terra, la sua gente». Una mostra che è il frutto della collaborazione tra le condotte locali di Slow Food e Shirin Persia che, nel 2020, hanno dato vita alla Comunità Slow Food dei produttori e co-produttori dello zafferano di Qa’en.
Le opere esposte sono di due fotografi iraniani di rilievo internazionale, Parisa Bajelan e Alireza Azadkia, e compongono un viaggio tra le stelle che accompagnano il miracolo notturno dello sbocciare dei fiori dello zafferano e tra la gente che ha un legame indissolubile con questo prezioso fiore.
«La Comunità - afferma Ala Azadkia che è la portavoce della Comunità Slow Food in Italia - nasce con l’obiettivo di unire idealmente le famiglie di micro-coltivatori di zafferano in Iran con coloro che in Italia lavorano lo zafferano o vogliono conoscerlo meglio. Ne fanno così parte ristoratori ma anche piccoli artigiani che hanno utilizzato questo ingrediente nelle loro produzioni (birra, panettoni, biscotti, liquori). Lo scopo principale è sostenere il commercio equosolidale dello zafferano e, al contempo, diffondere la consapevolezza dell’importanza di una filiera controllata.»
 

 
La collaborazione con Shirin Persia, giovane azienda di commercio equo e solidale nata nel 2019 in Trentino, permette di importare lo zafferano della migliore qualità iraniana da una filiera corta, con la certezza che la via sia la giusta remunerazione di ogni passaggio e la garanzia di presentare al pubblico il vero zafferano.
Ogni sera, su prenotazione, sarà possibile sperimentare questa collaborazione transnazionale grazie alla degustazione delle birre del birrificio 5+ di Mattarello di Trento che ha prodotto una birra speciale realizzata proprio utilizzato lo zafferano di Qa’en e aderendo al progetto di Comunità come co-produttore.
«Si tratta di una birra in stile American Wheat – spiega Federico Pedrolli, birraio - quindi realizzata con orzo e frumento, luppoli americani e con l’aggiunta dello zafferano di Qa’en. Per realizzare questa birra sono state fatte diverse ricette su impianto pilota soprattutto per definire la quantità di zafferano ideale al fine di rendere armonioso il risultato finale. Verificata l’altissima resa e aromaticità dello zafferano, la ricetta è stata portata nel birrificio per iniziare la produzione.»
 

 
«La mostra di Levico – sottolinea Tommaso Martini, portavoce Slow Food Trentino Alto Adige – ci permette di presentare il progetto della prima Comunità Slow Food transnazionale che proprio per questa sua natura interpreta al meglio la volontà di Slow Food di essere una rete globale di comunità locali. L’esposizione ci farà conoscere il mondo dello zafferano e ci permetterà quindi di fare delle scelte consapevoli. Per la nostra associazione, infatti, non può esistere transizione ecologica se non si ridefiniranno i sistemi di produzioni, distribuzione e consumo del cibo. La conoscenza è uno dei tasselli che comporranno questo cambiamento.»
 

 
  I FOTOGRAFI 
- Parisa Bajelan, nata nel 1990 e laureata in ingegneria delle telecomunicazioni, a 15 anni ha iniziato a studiare astronomia ed è diventata astrofila. In quegli anni si è innamorata del cielo notturno ed ha iniziato ad imparare a fotografarlo. Per questa passione viaggia continuamente ed ha scoperto che dove il cielo ha più stelle, sotto puoi trovare una cultura e natura più ricca.
Tre anni fa è diventata guida escursionistica e così ha potuto coltivare il suo interesse e la sua consapevolezza di ciò che incontra nei suoi viaggi. Nonostante la giovane età Parisa ha partecipato a un gran numero di mostre legate al cielo notturno ed ha vinto molti premi sia nazionali che internazionali.
 
- Alireza Azadkia è nato nel 1980 a Tehran. Laureato in ingegneria tessile, gestione industriale e gestione del marketing nel turismo. A 10 anni ha iniziato a studiare fotografia presso un importante fotografo a Tehran. Alireza ha fatto la sua prima esposizione a 12 anni e questa è la 50° mostra a cui partecipa.
Esperto musicista di santoor (uno strumento tradizionale iraniano) e disegnatore, ha saputo unire l’esperienza derivante dalle diverse arti praticate nella fotografia. Vincitore di diversi premi in Iran sia in ambito musicale che fotografico.

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