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Mostra opere dell’architetto Antonio Barluzzi in Terra Santa

Dal 6 settembre al 29 a palazzo Trentini la mostra «Architetto Antonio Barluzzi, chiese e santuari in Terra Santa»

Ripercorrere, narrare e valorizzare l’opera architettonica di Antonio Barluzzi: questo lo scopo della mostra, organizzata dall’associazione «Un listello per Cafarnao» e curata dall’architetto Enrico Pedri, restauratore assieme al padre Bruno (architetto e presidente dell’associazione) di due basiliche di Barluzzi in Terra Santa, la basilica dell’Agonia e la Dominus Flevit. Antonio Barluzzi (1884-1960), figlio di una famiglia di architetti impegnati da diverse generazioni in Vaticano e arrivato in Terra Santa assieme al fratello ingegnere, si occupò della realizzazione e del restauro di importanti chiese e santuari, al punto da essere conosciuto come «l’architetto di Dio».
 
Uomo religioso e profondo conoscitore della Bibbia, è noto per il forte significato simbolico che riuscì ad imprimere alle sue opere. Tra queste si ricordano ad esempio la basilica della Trasfigurazione sul monte Tabor, la chiesa delle nazioni o dell’Agonia nel Getsemani (dalle scure vetrate e gli interni bui a ricordare il tradimento del bacio di Giuda), la chiesa della Flagellazione a Gerusalemme, quella del Buon Pastore a Gerico, la chiesa delle Beatitudini sul Lago di Tiberiade, la chiesa della Visitazione ad Ain Karem, la chiesa della Resurrezione di Lazzaro a Betania.
 
L’esposizione organizzata dall’associazione «Un listello per Cafarnao» si compone di 20 pannelli fotografici ed esplicativi, realizzati in lingua italiana e tedesca, percorre in ordine cronologico e colloca geograficamente l’opera dell’architetto Barluzzi. Realizzata con il contributo del Comune di Lagundo, dove si trova la chiesa parrocchiale di San Giuseppe progettata da Willy Gutweniger con uno stile che richiama alla memoria quello di Barluzzi, la mostra è dedicata a padre Pietro Kaswalder (archeologo francescano, scomparso nel 2014, originario di Roverè della Luna e figura di spicco nel Museo archeologico di Gerusalemme) e al suo sogno di creare un collegamento tra il Trentino e la Terra Santa. Della sua figura e della sua opera tratterà, nel corso dell’inaugurazione a palazzo Trentini mercoledì 6 settembre, l’arcivescovo emerito di Trento monsignor Luigi Bressan.
 
L’opera di padre Kaswalder è ora portata avanti assieme all’associazione «Un listello per Cafarnao» da padre Stefano Cavalli, il cui nome figura tra quelli di coloro che hanno collaborato alla realizzazione della mostra, con quelli dell’architetto Eva Trockner Gutweniger e dell’architetto Giovanna Franco Repellini. L’esposizione, concepita come itinerante, ha già fatto tappa anche a Roverè della Luna e sarà ospitata, per iniziativa della Presidenza del Consiglio e del presidente Walter Kaswalder, a palazzo Trentini dal 6 settembre al 29 settembre 2023. Sarà quindi portata a Egna e in altri centri dell’Euregio, tradotta in inglese e presentata a Cagliari. A Trento, a palazzo Trentini in via Manci 27, sarà visitabile dal 6 al 29 settembre dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato mattina dalle 9 alle 12. Chiuso la domenica.

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