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Una Chiara Dozzina: dodici artisti espongono due loro opere

Caldonazzo, in Casa della Cultura di viale Stazione 8, Inaugurazione il 14 agosto alle ore 18 della mostra «Chiara Dozzina»

Per la terza volta il Centro d'Arte la Fonte presenta una rassegna riservata a dodici artisti.
Assieme a Renzo Francescotti, insegnante e letterato, avevamo pensato nel 2016 ad una rassegna che si riferisse ai «belli e dannati», ovvero a coloro che si battono tutta la vita per la supremazia dell'arte.
I titoli nell'arte, sebbene servano all'identificazione di un evento, non sono cognomi di persone, sono indicatori di un pensiero, di un'idea nella quale convergono diverse interpretazioni della vita, del cosmo.
I protagonisti della «Chiara dozzina» sono artisti uniti dalla passione per l'arte ma assolutamente liberi nel pensiero e nella tecnica.
Ognuno di loro si avvale di studi personali, usa metodologie conquistate a prezzo di grande lavoro applicando tecniche diverse; essi, infatti, sono animati da filosofie e obiettivi qualche volta in contraddizion
Tutto perché le loro vite affogano nella ricerca, si nutrono di speranza, comunicano originalità e libertà. L'Arte è sacrificio, studio, tecnica e soprattutto pensiero.
Questa misteriosa alchimia, che definiamo Arte, la si raggiunge quando studio, tecnica, lavoro si fondono nel Pensiero.
Vediamo quindi gli artisti che hanno accettato di confrontarsi in questa «Chiara Dozzina».
 
Claudio Rensi e Luciano Olzer, professionalmente fotografi, sono la dimostrazione delle tesi di Duchamp che, analizzando pittura e fotografia, arrivava alla conclusione che, nella diversità, queste arti sono complementari.
All'Arte pura si ispirano tutti gli altri: il giottesco, abbondante e concreto Pietro Verdini, il filosofico Aldo Pancheri che unisce al colore il grafico dello stampo o inserisce immagini fotografiche nella tela colorata.
Roberto Codroico, Paolo Tomio e Matteo Boato costruiscono architetture con i colori. Sono uniti, infatti, da studi d'architettura e ingegneria.
Cristina Moggio e Cassia Raad usano materiali diversi, affondandoli nel colore, esplorando con questa tecnica diverse parti del corpo e della mente.
Francesca Libardoni disegna sulla tela momenti diversi dello spazio con lacrime e scie di colore acrilico.
Arianna Lonardi si esprime con la resina, un materiale difficile da modellare e fissare. Michela Molinari tratteggia volti umani e natura con segni puliti e leggeri.
Non tutti hanno avuto finora il giusto riconoscimento. Noi vogliamo solo farveli conoscere nella speranza che la loro arte entri nella vostra vita.

Paolo Tomio - Trittico_La strage degli innocenti, il senso della morte, 2017 – Acrilico su tela, 80x80 cm.

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