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La nona edizione Atlante e Wars alle Gallerie di Piedicastello

Una pubblicazione e una grande mostra fotografica che parte da Trento

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Un nuovo Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo - il numero nove - e una mostra fotografica con le opere vincitrici e finaliste del concorso Wars.
Sabato 19 ottobre alle 17, le Gallerie del Museo Storico del Trentino, ospiteranno i due eventi che vedranno la partecipazione dei protagonisti delle iniziative: giornalisti, fotoreporter e i sostenitori dei due percorsi.
Due iniziative che hanno come obiettivo comune il racconto del conflitto, della guerra, l'informazione corretta e puntuale di ciò che succede nel mondo, per contribuire, ciascuno per la sua parte, alla creazione della Pace.
Nell'edizione numero nove dell'Atlante, realizzata come ogni anno da un gruppo di giornalisti, fotografi e attivisti dell'informazione, si trovano le schede conflitto aggiornate delle 30 tra guerre e conflitti in corso, i focus sulle 18 situazioni di crisi, oltre alle schede collegate ad alcune macroaree interessate da tensioni e difficoltà.
 
Ogni continente ha poi una panoramica della situazione generale dei diritti umani, mentre ad ogni conflitto è collegato un tentativo di pace: un'esperienza concreta che la società civile mette in campo per reagire alla guerra, realizzati dagli studenti del Seci (Sviluppo economico, cooperazione internazionale, socio-sanitaria e gestione dei conflitti) e del corso di laurea in Scienze Politiche di Firenze guidati dal prof. Giovanni Scotto.
Un Atlante che, come sempre, sa bene da quale parte stare: da quella delle vittime, dalla parte di chi subisce la guerra, l'ingiustizia, la disuguaglianza globale o la violazione dei diritti umani.
Nel testo tornano le infografiche: il metodo con cui la redazione dell'Atlante racconta fenomeni globali utilizzando mappe e numeri, per fornire in maniera sempre più immediata, ma accurata un quadro generale della salute del Pianeta.
L'edizione si compone poi di dossier, reportage fotografici, approfondimenti e analisi.
Tante sono le novità di questa edizione a partire da due collaborazioni di rilievo: quella con la ong Intersos che nel volume affronta il ruolo dell'intervento umanitario in situazioni di crisi e che ha permesso la realizzazione di un grande reportage sulla guerra nella Repubblica Centrafricana.
 

 
Un secondo partner è l'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), con la quale l'Atlante delle guerre sta lavorando alla sua prima versione in inglese, che uscirà nel marzo 2020.
L'Atlante numero nove può contare poi sul supporto di Acav e del laboratorio Forma Mentis, del sostegno del Comune di Empoli, dell'Anvcg e della Fondazione Finanza Etica, della collaborazione dell'Unhcr, di Amnesty International, del Centro di documentazione conflitti ambientali, di Lettera 22 e della Campagna italiana contro le mine, del contributo di Montura e InterSos, oltre alla partecipazione di Arci e Asal.
Con l’occasione verrà inaugurata la mostra «Wars, Raccontare la guerra. Mosul e gli altri», nata grazie al contributo della Fondazione Museo Storico del Trentino e figlia del concorso fotogiornalistico internazionale rivolto ai fotoreporter professionisti, che con il loro lavoro rendono visibili gli attuali conflitti in tutto il Mondo, mettendo in luce sia le cause, sia le conseguenze della guerra.
Il concorso Wars, nato da un'idea del direttore dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo, Raffaele Crocco e del fotoreporter Fabio Bucciarelli, è stato sponsorizzato da Montura, in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino, con la partecipazione di Intersos e il sostegno della Federazione Nazionale Stampa Italiana.

La copertina della pubblicazione.

Il primo premio è andato a Laurence Geai con Mosul, un servizio fotografico sulla città irachena sotto il controllo di Daesh per tre anni.
Il reportage vincitore di Wars è iniziato due mesi prima della liberazione della città, nel luglio 2017. Si tratta di un lavoro costante a cui la fotoreporter sta lavorando ancora oggi e che testimonia come la città, soprattutto la parte vecchia, quasi totalmente distrutta, soffre molto.
La giuria del premio ha poi individuato altri due finalisti: Manu Brabo con The Last European Frontline, un progetto fotografico nelle Regioni di Donetsk e Luhansk nell’Ucraina Orientale.
Il lavoro del fotoreporter, già premio Pulitzer, racconta come la guerra abbia cambiato il paesaggio, che ricorda ora quello della Prima Guerra Mondiale, con trincee e posizioni di mitragliatrici lungo tutta la linea di contatto.
Dopo quattro anni, l’unica guerra in Europa, non sembra infatti avvicinarsi a una fine. Secondo il Governo ucraino il conflitto ha provocato circa 10mila morti e 30mila feriti, oltre a più di un milione di sfollati.
 
Il secondo finalista è Dar Yasin con Kashmir Endless War, con un reportage sull'India e la lunga crisi del Kashmir.
Gli scatti di Dar Yasin affrontano la situazione della Regione, attraversata dalle guerre, iniziate con le prime istanze di separatismo dall'india nel 1947, e mai finite.
La mostra si compone di questi tre lavori, scelti tra i 111 progetti arrivati da tutto il mondo, da una giuria composta da tre professionisti punto di riferimento del fotogiornalismo contemporaneo: Carol Guzy, fotoreporter americana premiata con la medaglia d’oro Robert Capa e quattro volte vincitrice del premio Pulitzer; Manoocher Deghati, fotoreporter iraniano ed editore, vincitore del premio Pulitzer con Associated Press e Alessio Romenzi, fotoreporter italiano di World Press Photo.
Dopo Trento la mostra Wars viaggerà per l'Italia: prima tappa a Napoli, in novembre, nelle giornate del Festival internazionale del cinema per i Diritti Umani.

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