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Domani, domenica 7 gennaio, ingresso gratuito al METS

Al Museo etnografico trentino San Michele la mostra «Sciamani. Téchne, spirito, idea»

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Come ogni prima domenica del mese domenica 7 gennaio al METS l’ingresso è gratuito.
Con il consueto orario continuato 10-18 il Museo propone le sue ricchissime collezioni etnografiche e, fino al 30 giugno, la mostra «Sciamani. Téchne, spirito, idea».

La rassegna allestita a San Michele è parte di un grande progetto che vede tre musei, METS - Museo etnografico trentino San Michele, MUSE - Museo delle Scienze di Trento, Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, e la Fondazione Sergio Poggianella, collaborare insieme su un unico tema, quello dello sciamanismo.


Un’unica grande mostra allestita su due sedi: METS a San Michele e Palazzo delle Albere a Trento.

Tra antropologia, psicologia, archeologia e arte contemporanea, Sciamani è un viaggio per riflettere sul rapporto - mai così attuale - tra gli esseri umani e ciò che non è umano.
 

 
 Sciamani. Téchne, spirito, idea  
Lo sguardo del METS - Museo etnografico trentino San Michele sulla mostra «Sciamani. Comunicare con l’invisibile», è dedicato alle tecnologie popolari e non a caso questa sezione si intitola «Téchne, spirito, idea».
Curatori della sezione al METS sono Sergio Poggianella, Micaela Sposito e Luca Faoro.
Nelle sale - Agricoltura, Bosco, Mulino, Carri e Slitte, Segheria, Fibre Tessili - e nel Chiostro sono esposte opere di undici artisti contemporanei: Adolf Vallazza, Luca Pojer, Pietro Weber, Denis Riva (Deriva), Andrea Marinelli, Federico Lanaro, Bruno Norbu Griparich, Piermario Dorigatti, Andrea Tagliapietra, Paolo Dolzan e Elias Grüner.
In dialogo con le opere alcuni oggetti della collezione di arte sciamanica della Fondazione Sergio Poggianella provenienti dall’Asia centrale.
Il chiostro ospita una yurta di provenienza centro-asiatica completa di arredi originali.
 
L’intento è quello di tessere occasioni e orizzonti di dialogo dentro e fuori il museo, di sperimentare una strategia della trasversalità.
L’unico fondamento a cui ci si affida è la prospettiva dell’object-specific, approfondimento che ci permette di portare su uno stesso piano le collezioni di tecnologie popolari trentine (ricostruzioni dedicate alle pratiche agricole, alle macchine idrauliche, al bosco e alla segheria, alla tessitura), i corredi rituali sciamanici eurasiatici (amuleti, tamburi, abiti e copricapi, fino a una yurta con i suoi arredi) e le opere di artisti contemporanei.
In questo modo «si ripensano tutti gli oggetti, dentro il museo, come impermanenti, esseri passeggeri affinché il loro portato, la loro capacità evocativa non si risolva esclusivamente nelle rispettive biografie, nella memoria di una funzione, al contrario si plasmi anche attraverso l’esperienza contemporanea degli sguardi».
 
A Palazzo delle Albere è allestita «Sciamani. Comunicare con l’invisibile».
Al 1° piano la sezione è curata dal MUSE - Museo delle Scienze di Trento, al II° Piano dal Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.

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