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È musicista, cantautore, autore per il teatro e scrittore

Guido Maria Grillo, l'avanguardia della canzone napoletana, tra Tenco, Buckley e il Principe Totò

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Foto di Jacopo Emiliani.
 
Canzone napoletana contemporanea, echi del Mediterraneo, tracce di elettronica e di musica araba, incontri tra culture e tradizioni, le radici partenopee e la parentela con Totò.
Questo, in sintesi, è Guido Maria Grillo, giovane cantautore apolide.
Il primo singolo, «A chi tene 'o core», sarà disponibile su tutte le piattaforme dal prossimo 20 gennaio e anticipa l'Ep che sarà pubblicato a marzo 2021.
Si tratta di un'esortazione ad affrontare le difficoltà e il mal di vivere con coraggio e determinazione (trad. chi non ha cuore vive senza vita e muore senza nome), una forma di Resistenza individuale e collettiva alle avversità che, in questo periodo di difficoltà ed affanno globale, rischiara gli orizzonti ed offre una prospettiva di sopravvivenza e rinascita.
«A chi tene 'o core» è scritta e arrangiata da Guido Maria Grillo.
Il videoclip è quasi interamente girato nel territorio di Riace, Comune noto per le sue politiche di integrazione e dialogo tra culture.
 
Immerso nell’arte fin da piccolo (nella casa materna, della famiglia De Curtis, zeppa di quadri dello zio pittore, echeggiavano arie d’Opera intonate dal nonno, tenore e violinista, e da un altro zio, grande esperto di Giacomo Puccini), Guido Maria Grillo è cresciuto ascoltando Tenco, Jeff Buckley, la grande canzone napoletana, Fabrizio De Andrè (a cui ha dedicato la sua tesi di laurea in Filosofia).
Da sua madre, discendente del Principe Totò, e docente di Storia dell’arte, ha ereditato vocalità e passione per l'arte figurativa.
La sua musica è sintesi del mondo da cui proviene ed è intrisa di malinconia, romanticismo, tradizione, emotività e, contestualmente, offre una nuova prospettiva sulla contemporaneità.
Suoni e armonie classiche dialogano con elettronica e sonorità moderne, l'incontro tra contemporaneità e tradizione culmina nell'intreccio di italiano e dialetto napoletano, che si contaminano naturalmente, condividendo un suono, un timbro, una simbologia.
L'utilizzo del dialetto e il richiamo ad armonie e sfumature melodiche tipiche della canzone partenopea classica raccontano la sua radice musicale, ne celebrano la bellezza e, contestualmente, la traghettano nella contemporaneità del suo personale mondo musicale.
 

 
 Cenni biografici  
Nato a Salerno, si è laureato in Filosofia con una tesi dal titolo «Lotta politica e sentimento religioso ne La buona novella di Fabrizio De Andrè».
È musicista, cantautore, autore per il teatro e scrittore; dal 2009 ad oggi, ha pubblicato 3 album, un Ep e un singolo (Startup/Warner Music).
Ha collaborato con Levante, Musica Nuda, Cristiano Godano, Paolo Benvegnù ed aperto concerti di Rufus Wainwright, Anna Calvi, Avion Travel, Marlene Kuntz, Musica Nuda, Paolo Jannacci, Niccolò Fabi, Levante ed altri.
Nel 2011 è stato ospite al Premio Tenco per la presentazione della compilation Come fiori in mare. Nel 2016, in duetto con Levante, ha realizzato un clip live di «Salsedine», sua canzone contenuta nel terzo album (vedi).

È vincitore del Premio Bruno Lauzi 2017.
È autore per il teatro e attore. Nel 2008 ha debuttato, al Parma Poesia Festival, «ME-DEA della sua grazia», spettacolo di teatro contemporaneo interamente scritto da Guido Maria Grillo, in scena con l’attrice Francesca De Angelis. Nel 2015 ha debuttato, al Piccolo Auditorium di Cagliari, «La Maledizione dei puri - Se Pasolini e De Andre», spettacolo di e con Francesca Falchi e Guido Maria Grillo, prodotto da Origamundi Teatro/L’eccezione.
Nel 2017 ha pubblicato il suo primo libro, «Questa nostra guerra», edito da Les Flaneurs Edizioni.

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