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Ci ha lasciato Dave Brubeck, il jazzista che tutti hanno ascoltato

Aveva 91 anni, si esibiva ancora in pubblico. Il suo nome forse non tutti lo ricordano, ma Il suo pezzo «Take Five» non sarà mai dimenticato

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Tramite questo link, da youtube, il pezzo che lo ha reso famoso nel mondo.
 
David Warren «Dave» Brubeck era nato a Concord il 6 dicembre 1920.
Inizialmente studiò musica classica con la madre, che aveva studiato pianoforte in Inghilterra ma avendo mancato la carriera di concertista si era dedicata all'insegnamento. Brubeck però rifuggiva dalla lettura classica, alla quale preferiva l'improvvisazione, e iniziò a comporre istintivamente.
Al College of the Pacific di Stockton, cui fu convinto dai familiari a iscriversi malgrado una iniziale ritrosia verso il mondo della musica professionale, rivelò una spiccata confidenza con il contrappunto e l'armonia, ma rischiò di essere espulso quando si scoprì che… non sapeva leggere gli spartiti. Si diplomò ma, come vuole la leggenda, solo dopo aver solennemente promesso che non avrebbe mai insegnato.
Durante gli studi, tuttavia, cominciò ad esibirsi con frequenza crescente in alcuni jazz club dei dintorni, incoraggiato e anzi entusiasmato da Harold Meeske.
 
Nel 1942, uscito dalla University of the Pacific, fu subito chiamato alle armi e destinato in Europa agli ordini del noto generale George Patton.
Evitò di essere inviato al fronte e fece parte delle compagnie musicali militari.
Al ritorno dal servizio militare perfezionò gli studi classici con il compositore francese Darius Milhaud al Mills College di Oakland, presso il quale studiava anche Burt Bacharach.
Nel 1947, dopo un breve esperimento con un ottetto, in cui figurava Carl Tjader e nel quale aveva ritrovato Paul Desmond, già conosciuto sotto le armi, seguì quest'ultimo quando organizzò una jazz band a San Francisco, i Geary Cellar.
 
Due anni dopo lo seguì anche nel Paul Desmond Trio che si esibiva al Bard Box di Palo Alto, ma l'uscita dopo brevissimo tempo proprio di Desmond, lo fece ritornare con un suo trio ad Oakland.
Desmond seguiva i progressi del trio dall'esterno e cominciò a «corteggiare» Brubeck per esservi ammesso, ma quando il leader stava cominciando ad attenuare la sua riluttanza, un incidente che lo immobilizzò per molti mesi sciolse di fatto il trio e la speranza di Desmond.
Nel giugno 1951, ripresosi dall'incidente, Brubeck mise in piedi il Dave Brubeck Quartet, in cui figuravano Paul Desmond (sax alto), Bob Bates (contrabbasso) e Joe Dodge (batteria).
 
Inizialmente fisso al Black Hawk di San Francisco, il quartetto cominciò a farsi notare anche grazie all'interessamento di alcune radio locali, sollecitate dalla moglie di Brubeck Iola, che lavorava in quel settore.
I quattro cominciarono quindi ad esibirsi anche in trasferta (Desmond, per suo conto, suonò per un periodo in giro per gli Stati Uniti con la Jack Fina Orchestra, ma soprattutto si ricordano le serate del Quartet al celebre Birdland di New York, a cavallo fra il 1951 ed il 1952), dalle quali vengono alcune delle più antiche incisioni live del gruppo).
Sporadicamente vi furono sostituzioni di alcuni elementi (ad esempio alla batteria Herb Barman e al basso Wyatt «Bull» Ruther o Fred Dutton).
Nel 1952 fu inciso Jazz at The Blackhawk. 
 
Il successo venne, seppure gradualmente, e Brubeck poté pensare ad una propria etichetta, la Fantasy records, con la quale far uscire il primo album: Jazz at Oberlin (registrato alla Finney Chapel dell'Oberlin College di Oberlin, Ohio, nel marzo del 1953), in assoluto uno dei primi album live di tutto il jazz.
Cinque soli brani lo componevano (di cui tre erano standard di massima fama), che si segnalarono per uno stile sufficientemente autonomo da suscitare molte discussioni nella critica.
A questo seguì, sempre per Fantasy records, Jazz at Wilshire-Ebell, registrato al Wilshire-Ebell College di Los Angeles, e anche questo come il precedente con Ron Crotty al contrabbasso e Lloyd Davis alla batteria. Anche in questo vi era una esecuzione della notissima Stardust («Polvere di stelle»), un brano che Brubeck avrebbe più volte incluso in opere successive.
 

 

 
Il 1959 fu l'anno di Brubeck.
Iniziato in primavera con Gone With the Wind (Via col vento), nel quale il quartetto, acquisita la collaborazione del produttore Teo Macero, si sperimentava sulle colonne sonore dell'omonimo film elevandole a standard, l'annus mirabilis toccò il suo apice sul far dell'estate quando pubblicò il disco Time Out, che immediatamente ebbe un enorme successo di critica e di pubblico, restando il suo album più importante anche grazie al suo brano più noto: Take Five.
 
La reale ideazione di Take Five è variamente attribuita a Brubeck, Morello e Desmond, ma di fatto è quest'ultimo che ne figura come autore, sebbene sia a tutti gli effetti distintivo del quartetto.
La versione «storica» del brano sarebbe stata seguita da dozzine di successive riprese e rivisitazioni, con formazioni successive e con alternanza di strumenti (Desmond è stato infatti anche un grande clarinettista).
 
È scomparso il 5 dicembre 2012, il giorno prima del suo 92º compleanno, al Norwalk Hospital, in Connecticut, a causa di un arresto cardiaco. 
Si ringrazia Wikipedia perché le informazioni di base sono state attinte da lì, foto comprese.

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