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Bonporti: applausi per l'inaugurazione al Teatro Sociale

È piaciuto al pubblico della città il nuovo progetto che usisce la musica al teatro nel nome di Verdi e di Berio

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Grandi applausi ieri sera per la serata evento del Conservatorio «Bonporti» in un Teatro Sociale tutto esaurito.
È piaciuto al pubblico della città il nuovo progetto che univa la musica al teatro nel nome di Verdi e di Berio, scelto per l'inaugurazione dell'anno accademico del conservatorio e realizzato grazie anche alla preziosa collaborazione di Carmen Giordano.
«Sono veramente felice e soddisfatta» commenta a caldo la giovane regista emergente dietro le quinte del Sociale sulla coda degli applausi a fine serata «perché non ho mai fatto una cosa del genere e i ragazzi del conservatorio sono stati grandi. Abbiamo provato pochissimo però loro si sono buttati e mi hanno seguito. Fare tutto insieme in uno spazio come questo teatro è difficile e loro non erano abituati, però è andata bene, sono proprio contenta».
 
Lo spettacolo, che ha voluto omaggiare gli anniversari dei due grandi compositori italiani, l'operista ottocentesco Giuseppe Verdi e l'autore moderno Luciano Berio, si costruiva sull'intreccio tra parola e musica, su quel «gesto drammaturgico» che accomunava gli interessi di entrambi questi autori, «due grandi artisti che vivevano del teatro e dei linguaggi teatrali e musicali insieme» - come ha spiegato la direttrice, Simonetta Bungaro, nel saluto istituzionale all'inizio della serata.
«Lo spettacolo è un montaggio di linguaggi differenti, certo un po' ardito, perché Verdi e Berio sono apparentemente molto lontani ma cerchiamo di avvicinarli in una serata per noi speciale proprio con l'aiuto della regista Carmen Giordano e delle luci di William Trentini. Hanno lavorato intensamente in questi due giorni e hanno fatto vivere a tutti gli studenti un piccolo laboratorio di quelle che sono le difficoltà del palcoscenico, un'esperienza molto importante per noi musicisti».
 
Accompagnati dai gesti robotici dell'attore Stefano Detassis, carismatico traghettatore di candide anime cantanti, attraverso una promenade di voci fuori campo rielaborate elettronicamente, sono state ripercorse alcune emozionanti pagine della musica colta.
Se le ouverture delle opere verdiane, eseguite con maestria dall'Orchestra per la direzione del Maestro Julian Lombana, emozionavano immediatamente l'uditorio con le loro famose melodie, le opere di Berio, certamente meno conosciute, ammaliavano per la loro bellezza inaspettata, raggiungendo le vette con gli splendidi cammei dei Folk Songs, interpretati dall'Ensemble da Camera diretto da Giancarlo Guarino, dove voci pop, jazz e liriche si univano a cinque soli strumenti.
 


Tutti i diversi momenti della serata hanno regalato nuovi spunti musicali attraverso i diversi protagonisti chiamati sul palcoscenico del Teatro Sociale - come ad esempio il Coro da Camera diretto da Lorenzo Donati, formazione vocale al suo debutto artistico con i «Cries of London» di Berio - raggiungendo anche territori apparentemente lontani dalla musica classica.
Così è stato per «Just Happened Verdi», applauditissima performance dell'Ensemble del Biennio Jazz dove temi più o meno riconoscibili delle opere di Verdi diventavano spunti ottimali per situazioni eclettiche, mutevoli, ma soprattutto efficaci.
 
Così anche per la suggestiva «Extra-viata», elaborazione di temi ancora verdiani da parte degli allievi della Scuola di Musica Elettronica.
Per finire con un magnifico trombonista quasi clown, Michele Lomuto, protagonista di una Sequenza V di Luciano Berio che molti ricorderanno a lungo.
 
Interprete di fantasia e strumentista virtuoso, Lomuto ha affrontato con bravura ed ironia la difficile partitura di Berio, giocando e divertendo il pubblico.
Lo spettacolo è terminato sulle note del «Va' pensiero», riempiendo col canto il teatro fin sul loggione dove, a sorpresa, una parte del coro degli allievi intonava l'aria di Verdi più emozionante per il nostro Paese, tutto ed unito.
 
Terminava così, tra gli accorati applausi, l'inaugurazione del «Bonporti», ottimo auspicio per l'inizio di un nuovo e lungo anno didattico.

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