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È morto il cantautore Franco Califano. Aveva 74 anni

Noto anche come Er Califfo, o come il Maestro, è stato anche poeta, scrittore e attore

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Franco Califano era nato 14 settembre 1938 sui… cieli di Tripoli. Era in volo su quella che al tempo era una colonia italiana e sua madre lo ha partorito prima dell’atterraggio.
Al di là del caso, era originario di Pagani, in provincia di Salerno. Crebbe e visse per molti anni a Roma ma trascorse otto anni a Milano.
Già arrestato nel 1970 per possesso di stupefacenti, caso in cui fu coinvolto anche Walter Chiari (assolto con formula piena), finisce nuovamente in carcere per lo stesso motivo e per porto abusivo di armi nel 1983, questa volta insieme al conduttore televisivo Enzo Tortora (assolto con formula piena e caso emblematico di mala giustizia).
Durante quest'ultima esperienza carceraria compose l'album «Impronte digitali», che si basa soprattutto su esperienze di quel periodo. In entrambi i processi Califano fu assolto «perché il fatto non sussiste».
Califano lo ricordò ripetutamente nei suoi libri e nelle sue interviste.
 
Si cimentò come scrittore e saggista con opere come «Ti perdo - Diario di un uomo da strada», «Il cuore nel sesso», «Sesso e sentimento» e «Calisutra - Storie di vita» e casi dell'amore raccontati dal Maestro.
Del 2008 è, invece, l'autobiografia «Senza Manette», scritta a quattro mani con Pierluigi Diaco.
È stato interprete di fotoromanzi e attore cinematografico in Sciarada alla francese (1963), Gardenia, il giustiziere della mala (1979), Due strani papà (1983) con Pippo Franco, Viola bacia tutti (1998) e Questa notte è ancora nostra (2008).
Nel 2006 partecipò alla terza edizione del programma realtà Music Farm, condotto da Simona Ventura. Nel 2007 e nel 2010 partecipa a due puntate di Ciao Darwin con Paolo Bonolis.
 
Califano si è sempre presentato come un disincantato amante latino, un po' cinico, un po' romantico, vantando migliaia di conquiste femminili.
Lui stesso ha raccontato di aver avuto il suo primo rapporto all'età di 12 anni, con la madre di un amico.
Califano aveva tatuato nell'avambraccio destro la sua celebre frase «Tutto il resto è noia».
Viene citato anche nella serie televisiva Romanzo criminale partecipando al matrimonio di uno dei componenti della banda.
 
I suoi ammiratori lo chiamavano Califfo o anche Maestro, viene imitato da Fiorello, dall'attore Max Tortora, e dall'imitatore Gianfranco Butinar.
Nel 2010 a causa del suo stato precario di salute, dovuto alla rottura di tre vertebre in seguito a una caduta dalle scale, non è in attività.
Il 20 febbraio 2012 si esibisce in concerto al Teatro Sistina, per l'occasione pieno in ogni ordine di posto.
Lo stesso anno esce la notizia che abbia chiesto che lo Stato gli corrisponda la pensione speciale prevista dalla legge Bacchelli per gli artisti che versano in situazione di grave indigenza. Notizia poi smentita dal diretto interessato durante una trasmissione televisiva.
Il 3 agosto 2012 oltre 5 mila persone assistono a un suo concerto in piazza San Giovanni in Laterano a Roma nell'ambito del «San Giovanni Summer Village».
Partecipa come ospite alla seconda puntata della seconda stagione di Tale e Quale Show.
Il 15 ottobre è ospite con Edoardo Vianello a «Domenica In» da Lorella Cuccarini in condizioni di salute visibilmente preoccupanti.
 
Si è spento a Roma nella sua casa di Acilia il 30 marzo 2013, all'età di 74 anni, dopo una lunga malattia.
Il 18 marzo 2013 si era esibito, nel suo ultimo spettacolo, al Teatro Sistina di Roma.
 
Come cantautore sono da annoverare tra i suoi grandi successi «Tutto il resto è noia» (su musica di Frank Del Giudice), «Fijo mio» (su musica di Amedeo Minghi) e brani come «Tac», «La mia libertà» e «Io nun piango» (dedicata all'amico Piero Ciampi), canzoni di cui è autore anche della parte musicale, «Ti perdo», «Io per le strade di quartiere», con la quale partecipa a Sanremo 88, «Un tempo piccolo», brano reinciso dai Tiromancino.
Franco Califano è anche autore di molte composizioni poetiche, spesso in forma di sonetto.
Da ricordare Secondo me l'amore, che dà il titolo a uno dei suoi album, Il gigante de casa, Beata te, te dormi, Nun me portà a casa.
Gettonatissime dal pubblico alcune poesie umoristiche e lievemente licenziose come Pasquale l'infermiere (che affronta il tema di una gravidanza inaspettata), Cesira (che ha per tema la chirurgia plastica), Avventura con un travestito (che narra di un incontro amoroso con un travestito), La seconda (sull'ingordigia sessuale di una moglie).
 
Si ringrazia Wikipedia perché la maggior parte delle informazioni (e delle foto) vengono dalla nota encicolopedia virtuale.

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