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Giovedì 1 e venerdì 2, Sabato 3 e Domenica 4 dicembre 2022

Torna in scena a Trento Spettri, capolavoro di Henrik Ibsen con l’adattamento di Fausto Paravidino e la regia di Rimas Tuminas – Attenzione agli orari

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Tra i drammi più significativi del drammaturgo norvegese, «Spettri» è considerato un dramma borghese. A Trento arriva nella versione italiana diretta dal pluripremiato regista lituano
Nuovo appuntamento con la Stagione di prosa del Centro Servizi Culturali S. Chiara al Teatro Sociale.
Da giovedì 1 a domenica 4 dicembre, torna in scena a Trento Spettri, uno dei drammi più rappresentativi dell’autore norvegese Henrik Ibsen, nella versione italiana con l’adattamento firmato da Fausto Paravidino e la regia del pluripremiato lituano Rimas Tuminas.
Prodotto da Teatro Stabile Veneto - Teatro Nazionale, lo spettacolo è interpretato da Andrea Jonasson, Gianluca Merolli, Fabio Sartor, Giancarlo Previati ed Eleonora Panizzo.
 
In questa nuova versione italiana del capolavoro di Ibsen, la vicenda si svolge in uno spazio onirico, molto nella testa della signora Alving la quale, anni dopo la vicenda di cui Ibsen narra, è visitata dai fantasmi di quella vicenda stessa e continua a riviverla.
Ciò che avviene sulla scena è un continuo passaggio tra passato e presente in cui personaggi reali e fantasmi si fondono come in un sogno.
Una storia che si sviluppa intorno allo scontro tra Helene e suo figlio Osvald, scontro in grado di portare a galla vecchi peccati di famiglia.
 

 
In un’allucinata campagna norvegese, resa grigia e stagnante da una pioggia battente, tutto è pronto per l'inaugurazione di un asilo intitolato al rispettato capitano Alving.
La ricca vedova Helene rievoca col Pastore Manders la vera e nefanda personalità del defunto marito, ripercorrendo tutte le tappe che lo hanno condotto alla follia.
Tra i drammi più significativi del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, Spettri è considerato una commedia sociale, o più propriamente un dramma borghese.
Quello di Ibsen e? un realismo che svela l’ipocrisia della morale borghese, fondata sul perbenismo e sulla religiosità di facciata.
 
«La verità è la cosa più difficile da rivelare, – sostiene il regista Rimas Tuminas – e in questa produzione è ben rappresentato non solo il disvelamento di segreti familiari, ma anche l’esternazione dei fantasmi che si nascondono e vivono dentro tutti noi.
«I fantasmi sono illusioni che le persone costruiscono a partire dalle proprie debolezze, glorifichiamo le nostre paure e lodiamo le effigi dei nostri carnefici.
«I fantasmi sono le menzogne che adottiamo e che trasmettiamo ai nostri figli. Questo spettacolo è una storia di liberazione dai fantasmi che ci inseguono.»
 

 
 Foyer del Teatro 
Tornano gli appuntamenti dedicati agli approfondimenti con i protagonisti della Stagione 22-23.
Per il terzo incontro in calendario, previsto in Sala Chiusole (Palazzo Festi - Teatro Sociale) venerdì 2 dicembre alle ore 17.30, Emanuela Rossini, linguista e docente universitaria impegnata in politiche culturali, rapporti istituzionali e relazioni europee, dialogherà con il cast dello spettacolo Spettri.

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