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Claudio Bisio approda al Sociale per 4 giorni, ma è già soldout

«La mia vita raccontata male» andrà in scena giovedì 2 e venerdì 3 marzo alle ore 20.30, sabato 4 marzo, alle 18, domenica 5 alle 16

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La Stagione del Teatro Sociale del Centro Servizi Culturali S. Chiara prosegue facendo registrare un altro sold out. Da giovedì 2 a domenica 5 marzo sul palco del prestigioso teatro cittadino salirà Claudio Bisio con «La mia vita raccontata male», appuntamento tutto esaurito ormai da alcuni giorni, che vedrà il grande comico e attore impegnato con uno spettacolo da Francesco Piccolo, per la regia di Giorgio Gallione, regista legato a Bisio da una ventennale collaborazione artistica. Una produzione Teatro Nazionale di Genova.
Attingendo dall'enorme e variegato patrimonio letterario di Francesco Piccolo, lo spettacolo si dipana in una eccentrica sequenza di racconti e situazioni che inesorabilmente e bizzarramente costruiscono una vita che si specchia in quella di tutti.
 

 
Dalla prima fidanzata alle gemelle Kessler, dai mondiali di calcio all'impegno politico, dall'educazione sentimentale alla famiglia o alla paternità, dall'Italia spensierata di ieri a quella sbalestrata di oggi, fino alle scelte professionali e artistiche che inciampano in Bertolt Brecht o si intrecciano con Mara Venier, lo spettacolo, montato in un continuo perfido e divertentissimo ping-pong tra vita pubblica e privata, reale e romanzata, racconta «male», in musica e parole, tutto ciò che per scelta o per caso concorre a fare di noi quello che siamo.
Un po’ romanzo di formazione, un po’ biografia divertita e pensosa, un po’ catalogo degli inciampi e dell'allegria del vivere, «La mia vita raccontata male» ci segnala che se è vero che ci mettiamo una vita intera a diventare noi stessi, quando guardiamo all'indietro la strada è ben segnalata da una scia di scelte, intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli, spesso tragicomici o paradossali.
 

 
Perché la vita, sembra dirci questo viaggio agrodolce nella vita del protagonista, forse non è esattamente quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda.
E che spesso non si vive la vita come vuoi tu, ma come vuole lei.
«Ci sono due tipi di storie che si possono raccontare: quelle che fanno sentire migliori e quelle che fanno sentire peggiori, – osserva Francesco Piccolo. – Ma quello che ho capito è che alla fine ognuno di noi è fatto di un equilibrio finissimo di tutte le cose, belle o brutte; e ho imparato che, come i bastoncini dello shangai, se tirassi via la cosa che meno mi piace della vita, se ne verrebbe via per sempre anche quella che mi piace di più.»
 
In questa tessitura variegata e sorprendente si muove Claudio Bisio, diretto da Giorgio Gallione e accompagnato da due musicisti d’eccezione (Marco Bianchi e Pietro Guarracino), per costruire una partitura emozionante, spesso profonda ma pure giocosamente superficiale, personale, ideale, civile ed etica.

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