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Alla Filodrammatica di Fornace il 22° Premio «Mario Roat»

La motivazione. «uno spettacolo riuscito, divertente, che realizza, attraverso scene di affiatata coralità, momenti di comicità esilarante»

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«È stato consegnato, alla presenza di un folto pubblico e dei rappresentanti delle cinque compagnie partecipanti al concorso, il «Premio Mario Roat», principale riconoscimento assegnato nell'ambito della ventiduesima edizione della Rassegna «Palcoscenico trentino», organizzata dalla Co.F.As. e ospitata al Teatro S. Marco di Trento.
La giuria degli esperti, composta da Romeo Liccardo (docente presso l'Accademia dei Filodrammatici di Milano), Maria Zanetti (insegnante), Michele Pandini (attore e regista), Andrea Coppi (scenografo) e dal giornalista Fabio Lucchi, ha assegnato il massimo riconoscimento – Premio «Mario Roat» – alla Filodrammatica «S. Martino» di Fornace per l'allestimento di «Bertoldo» (foto di copertina), un testo di Giulio Cesare Croce portato in scena nell’adattamento curato da Camillo Caresia.
La motivazione al premio lo definisce «uno spettacolo riuscito, divertente, che realizza, attraverso scene di affiatata coralità, momenti di comicità esilarante».
 
Anche il Premio alla miglior regia è andato alla Filodrammatica di Fornace che ha affidato l’allestimento del suo «Bertoldo» alla coppia formata da Camillo Caresia e Valentina Caresia che, come richiedeva il testo, «hanno saputo creare uno spettacolo corale, bilanciando arguzia, cattiveria e comicità».
E perfino il premio per la migliore scenografia è stato assegnato al gruppo teatrale di Fornace che con Dino Caresia, Tiziano Lorenzi e lo stesso Camillo Caresia in Bertoldo «ha saputo realizzare un apparato scenico bello e funzionale attraverso la creazione di una serie di spazi da costruire e da smontare e poi nuovamente da ricostruire».
 

Marta Sartori.
 
Migliore attore della rassegna è stato giudicato Luigino Mongera della Compagnia Gustavo Modena di Mori (Benoît Pinglet in «L’Hotel del libero scambio») «che è riuscito ad esprimere appieno il mondo di Feydeau grazie ad una interpretazione misurata e al contempo di travolgente comicità», mentre il premio alla migliore attrice è stato assegnato a Mara Sartori della Compagnia G.A.D. Città di Trento (Tatiana Petrovna in «Tovarisc») «che ha fornito una prova attorale notevole, mostrando con leggerezza e intensità le varie sfumature del personaggio della duchessa».
 
La targa «Lino Lucchi», riconoscimento messo in palio su iniziativa della famiglia dell'attore trentino per ricordarne la memoria, è stata assegnata a Paolo Viviani della Filobastia di Preore (Paolo in «Anima trentina») quale miglior giovane interprete di un testo dialettale «per aver trasferito sulla scena, con convincente e spontanea naturalezza, un credibile personaggio della realtà».
La giuria ha inoltre individuato in Ylenia Colombini una «Promessa del Teatro amatoriale trentino» e ha conferito una segnalazione di merito alle giovanissime attrici Clarissa Caresia e Aurora Giovanella.
 
Il Premio assegnato dalla Giuria dei giovani (composta da trenta studenti delle scuole superiori cittadine) è andato allo spettacolo «Anima Trentina – cercasi trentino s’cèt» di Antonia Dalpiaz messo in scena dalla Filobastìa di Preore.
Lo stesso spettacolo è stato premiato anche dal giudizio espresso dal pubblico attraverso la votazione riservata agli abbonati.
La serata finale dell'edizione 2018 di Palcoscenico Trentino si è aperta con la rappresentazione dello spettacolo «Note nella tempesta» da parte della Mabò Band e di Valter Rado, alla quale è seguita la premiazione dei vincitori.
 

Luigino Mongera.
 
Il premio principale, frutto della valutazione espressa dalla Giuria degli esperti, è stato consegnato alla Filodrammatica S. Martino di Fornace da Roberta Roat, figlia dell'attore e regista che nel 1946 fu il fondatore della Federazione che oggi raggruppa oltre cento filodrammatiche attive sul territorio trentino, oltre ad alcune realtà di lingua italiana operanti in provincia di Bolzano. 
Nel tracciare un bilancio di questa 22ª edizione del Premio, il presidente della Co.F.As., Gino Tarter, ha espresso soddisfazione sia per la buona qualità complessiva dei cinque spettacoli presentati a concorso che per la risposta avuta dal pubblico.
 
Non sono mancati i ringraziamenti finali che la Co.F.As. ha inteso rivolgere agli Enti pubblici che hanno garantito sostegno alla manifestazione (la Provincia autonoma di Trento tramite l'Assessorato alla Cultura, la Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol e il Comune di Trento) e ad alcuni Enti privati appartenenti al mondo della cooperazione trentina (la Cassa Rurale Lavis - Mezzocorona - Valle di Cembra e la Cantina Rotaliana di Mezzolombardo).

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