Home | Arte e Cultura | Teatro | Venerdì 31 gennaio due intrattenimenti al Teatro di Meano

Venerdì 31 gennaio due intrattenimenti al Teatro di Meano

Alle ore 18.30 si tratterà il tema «Si può essere capitalisti e rivoluzionari?» – Alle 20.45 andrà in scena «Adriano Olivetti - Il sogno possibile»

«Adriano Olivetti - il sogno possibile», in scena al Teatro di Meano venerdì 31 gennaio alle ore 20.45, pone al centro la figura dell’industriale e dell’intellettuale di Ivrea, e i molti uomini e donne che hanno condiviso la sua esistenza, le sue idee e la sua utopia in un continuo fluire tra letteratura e quotidianità, con uno sguardo che ben si inserisce nelle tematiche che verranno affrontate nel dibattito antecedente lo spettacolo.
Alle 18.30 prenderà il via l’incontro «Si può essere capitalisti e rivoluzionari? Il lavoro inteso non solo come realizzazione di profitto ma soprattutto della propria identità sociale», un dibattito con l’attrice Laura Curino e alcuni ospiti speciali.
Interverranno infatti Martino Orler, manager di REDO upcycling e Protesica sanitaria e Amministratore di Cooperativa ALPI di Trento, un luogo dove impresa e rivoluzione si incontrano davvero; Andrea Grosselli della segreteria confederale CGIL si occupa in particolar modo di politiche del lavoro e welfare, da sempre impegnato nella tutela di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici per l’uguaglianza e il riconoscimento dei diritti di tutti; e Isabella Speziali responsabile Ufficio studi delle politiche e del mercato del lavoro dell’Agenzia del Lavoro di Trento.
 
Laura Curino pone al pubblico – durante lo spettacolo – le domande che si faceva quarant’anni fa Adriano Olivetti, capitano di un’azienda allora ai vertici mondiali, manager illuminato sostenitore di un’industria dal volto umano, di un’economia fonte di progresso anche sociale, anche intellettuale.
Molti parteciparono a quel progetto. Furono anni di grande fermento culturale, dove persone diverse e a diversi livelli contribuirono a creare un fenomeno di rilevanza internazionale, che resta ineguagliato per ampiezza di spettro, profondità di elaborazione, successo su entrambi i fronti dell’economia e della comunicazione, o, come si direbbe oggi, dell’immagine.
Parte di quel successo venne dalla felice contaminazione tra mondo dell’economia, tecnologia, filosofia, scienze sociali ed arte.
Ivrea diventò il centro di un laboratorio permanente di sperimentazione osservato da tutto il mondo.
Molte delle energie che mossero quella grande trasformazione sono ancora presenti e vitali, desiderose di essere attivate per una nuova progettualità, ognuna secondo le diverse competenze in uno sforzo di comprensione della realtà attuale.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande