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«Il venditore di sigari» in scena ad Ala venerdì 31 gennaio

Lo spettacolo al «Sartori» è un piacevole invito a superare le barriere del pregiudizio

Un nuovo contributo alla riflessione che il «Giorno della Memoria» ha saputo stimolare anche quest’anno attraverso il teatro, viene dal cartellone della Stagione organizzata ad Ala dove venerdì 31 gennaio sarà in scena «Il venditore di sigari».
Si tratta di un testo di Amos Kamil proposto da MTM - Manifatture Teatrali Milanesi nella traduzione di Flavia Tolnay, con la quale ha collaborato il regista dello spettacolo, Alberto Oliva.
Siamo a Berlino, nel 1947, e la Germania è appena uscita dalla guerra.
Tutte le mattine, alla stessa ora, due uomini si incontrano: un professore ebreo, interpretato da Gaetano Callegaro, e il proprietario di una tabaccheria dall’aspetto tipicamente tedesco, al quale dà vita sul palcoscenico Francesco Paolo Cosenza.
Entrambi sono sopravvissuti alla tragedia che ha appena sconvolto e quasi annientato un popolo intero.
 
Si attaccano, si rinfacciano colpe reciproche e recriminano sui torti subiti, fino a scoprire dolorosamente quanto gli obblighi della Storia possano condizionare il modo di agire dei singoli individui quando, completamente soli, devono affrontare il proprio destino.
Fra i due si gioca una partita in cui è impossibile giudicare vincitori e vinti, perché vittime e carnefici camminano su un piano sempre in bilico.
Nascere tedesco nel 1920 significava essere condannato a diventare un carnefice.
Nascere ebreo, nello stesso anno, era la condanna ad essere una vittima. In entrambi i casi, la ribellione a questo destino poteva costare molto cara.
A quali compromessi un essere umano, da solo, è disposto a scendere quando si trova sull’orlo dell’abisso?
 
«Suscita una strana emozione – scrive Alberto Oliva nelle note di regia – ritornare a lavorare su questo spettacolo, che è stato in scena per cinque stagioni tra il 2010 e il 2014, e riscoprirne la straordinaria attualità nell’Italia di oggi, così simile e così diversa nel breve volgere di pochi anni. Sentendo nuovamente le parole di Amos Kamil, mi rendo conto di quanto sia diventato importante il tema dell’odio che scaturisce dal pregiudizio. Il fenomeno degli haters si è sviluppato a dismisura negli ultimi anni e, senza averlo voluto quando ha fatto il suo primo debutto, Il venditore di sigari mette a tema proprio questo, focalizzando l’attenzione su un uomo che sceglie un bersaglio tanto preciso quanto pretestuoso per dare sfogo a tutta la sua frustrazione e rabbia.
«Credo che affrontare di nuovo il testo da questo inedito punto di vista possa dargli ancora più valore, ben al di là della questione ebraica, un tema che merita di essere sempre ricordato e analizzato. L ’odio non è una faccenda delle persone ignoranti, come oggi si tende a pensare per stigmatizzare e circoscrivere il fenomeno che imperversa sui social network e copre di fango quasi tutti i personaggi che emergono dall’anonimato, facendoli bersaglio di insulti. Nel testo di Amos Kamil l’odio è prerogativa di un professore di grandissima cultura. 
«Questo forse ci aiuta a capire che a suscitare questo tipo di accanimento sociale sono motivazioni antropologiche e tanta sofferenza. Perciò l’antidoto non sta nel moralismo, ma nella capacità di ascoltare l’altro ed entrare veramente in dialogo superando le barriere del pregiudizio.»
 
«Il venditore di sigari» è uno spettacolo che, partendo dalla questione ebraica in un momento cruciale della sua evoluzione, parla a tutti.
Perché tutti, prima o poi, siamo chiamati a fare i conti con la nostra identità e a scegliere i tempi e i modi della nostra partecipazione sociale.
L’autore del testo, Amos Kamil, è un giornalista e scrittore salito alla notorietà per essere stato autore della storia di copertina per il «New York Times Magazine» che nel 2012 ha documentato decenni di abusi sessuali perpetrati dallo staff della «Horace Mann School» di New York contro dozzine di studenti.
Venerdì 31 gennaio il sipario del Teatro «G. Sartori» di Ala si alzerà su «Il venditore di sigari» alle ore 21.00.

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