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Il quotidiano «Sole 24 Ore» è in profonda crisi

Il più importante giornale di informazione economica e finanziaria d’Italia sta attraversando la situazione più difficile da quando è nato 151 anni fa

Il gruppo Sole 24 Ore si trova in una situazione difficile.
Il Sole fu fondato nel 1865 e cento anni dopo si fuse con il 24 Ore, diventando il principale – e per decenni unico – giornale di informazione economica e finanziaria d’Italia.
Oggi il gruppo si è ingrandito e comprende anche una radio, Radio 24, un’agenzia di stampa, Radiocor, numerose riviste specializzate per professionisti e amministratori e una scuola che si occupa di organizzare master e corsi di specializzazione. L’azienda ha in tutto 1.200 dipendenti, di cui 200 sono giornalisti.
Per decenni il Sole 24 Ore ha esercitato la sua funzione informativa in una situazione di monopolio.
Anche oggi la concorrenza di giornali economici come Italia Oggi e Milano Finanza rappresenta una fetta molto minoritaria del mercato.
Eppure, questo importantissimo quotidiano è in crisi almeno dal 2010.

La redazione dei giornalisti del Sole 24 Ore, riunita in assemblea, ha deciso la proclamazione dello stato di agitazione a tempo indeterminato, affidando al comitato di redazione un pacchetto di 5 giorni di sciopero.
Di fronte al precisarsi delle fattispecie di reato, falso in bilancio, nell’indagine avviata dalla procura di Milano sui conti della società, i giornalisti, anche nella loro veste di azionisti, hanno deciso di esplorare tutte le possibilità offerte anche dalla recentissima normativa per una partecipazione informata agli sviluppi del procedimento penale.
Dopo un voto di sfiducia a larghissima maggioranza, l’assemblea ha deciso l’interruzione dei rapporti con il direttore, fatto salvo quanto prescritto dal contratto collettivo nazionale di lavoro.
Alla cronaca desolante delle ultime settimane, che ha visto una semestrale drammatica essere accompagnata dalla decadenza del CdA, con dinamiche ancora in larga parte oscure, e da inchieste sia amministrative sia giudiziarie, si aggiunge ora l’incertezza sulla figura dell’amministratore delegato.
 
L’attuale ad Gabriele Del Torchio, autore di un piano industriale del quale il consiglio di amministrazione ha approvato solo le linee guida, non è stato inserito nella lista dell’azionista di maggioranza per il prossimo consiglio. Successivamente ne è stata adombrata una possibile cooptazione.
Questa incertezza aggiunge sconcerto alla preoccupazione di tutta una redazione chiamata ogni giorno a lavorare in condizioni sempre più difficili, con tensioni sempre più forti, garantendo un giornale all’altezza di una tradizione di credibilità e autorevolezza.
La redazione, che metterà in atto tutto quanto possibile in tutte le forme praticabili a tutela di un patrimonio che non è tanto suo quanto dei lettori, ritiene necessario un chiarimento immediato con l’azionista di maggioranza, al quale sollecita una piena assunzione di responsabilità, per avere visibilità sulla guida della società, sulle risorse messe a disposizione per sostenere le prospettive di rilancio.

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