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Il presidente Fugatti a favore della libertà di stampa

Al saluto di Natale con i giornalisti trentini: «Prendo le distanze da quanto stanno dicendo a Roma. La stampa garantisce la libertà di pensiero»

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Mauro Keller e Maurizio Fugatti.
 
Nel tradizionale saluto natalizio con la stampa, il neo eletto presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha incontrato il neo eletto presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige Mauro Keller.
Entrambi agli inizi della propria attività, i due presidenti si sono scambiati gli auguri di rito, ognuno dei quali esortando i presenti a impegnarsi per un futuro migliore.
Nessuno scambio simbolico di libri come era avvenuto nelle amministrazioni precedenti, con la motivazione di Keller che ha precisato che «i libri non mancheranno a nessuno dei due». In luogo della donazione letteraria c’è l’impegno di devolvere fondi per la ricostruzione del Trentino distrutto dal maltempo di fine ottobre. Speriamo che non sia solo simbolico.
Keller ha inoltre invitato i colleghi trentini di rivalutare di più le ricchezze del proprio territorio, «di cui non ci rendiamo conto». Non che ce ne fosse bisogno, ma tanto meglio così.
 

 
Il presidente Fugatti, da parte sua, ha ricordato come nel suo primo mese e mezzo di lavoro abbia dovuto conoscere l’emergenza dell’alluvione e il dramma della morte del nostro giovane collega ucciso a Bruxelles in un vile attentato.
«Due eventi – ha detto Fugatti, – di grande portata.
«Però i Trentini – ha continuato riprendendo la battuta del presidente Keller, – sanno di avere qualcosa di più importante del loro territorio: hanno un’autonomia che risale a prima ancora dei tempi dell’accordo Degasperi-Gruber.»
 
Interessante il pensiero espresso dal presidente Fugatti nei confronti della stampa, trentina e nazionale.
«Io prendo le distanze da quanto sta accadendo a Roma – ha dichiarato, riferendosi agli attacchi e ai tagli all’editoria voluti dai 5Stelle, – perché sono convinto che la pluralità di idee sia fondamentale per la democrazia e per la cultura di un paese.
«Quello che leggo a volte mi piace, a volte no, – ha continuato. – Ma io faccio il mio lavoro e voi fate il vostro, ognuno nel pieno diritto di libertà.»

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