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Cosa possiamo imparare dai nostri fallimenti a scuola?

Il fallimento è quasi sempre un'esperienza demoralizzante e sconvolgente, eppure è possibile imparare qualcosa in ogni situazione, soprattutto dagli eventi negativi.

«Nella vita non possiamo evitare in modo sistematico le situazioni spiacevoli – spiega il portale italiano per la consulenza psicologica PsicologiOnline.net, – ma possiamo controllare come reagiamo a questi eventi. Il fallimento ci porta a credere a delle cose che non sono oggettive, che non sono vere.
«E se non impariamo a rispondere ai fallimenti in modo funzionale e adattivo, questi pensieri distorti ci paralizzeranno, demotiveranno, fino a limitare le nostre probabilità di successo in futuro.»
Dal punto di vista psicologico, la cosa più importante da fare dopo un fallimento è capire il suo impatto, come esso influenzi i pensieri, sentimenti e comportamenti.
 
Solo capendo la radice del problema si possono trarre conclusioni.
Non è sempre facile e immediato trovare qualcosa di costruttivo dai nostri fallimenti, ma vederli come il lato più oscuro della nostra vita non farà che peggiorare la situazione stessa, alimentando quel senso di tristezza e rabbia in noi.
La scuola è una parte importante della nostra vita ma purtroppo non sempre le cose vanno come desideriamo. Come fare quindi per rimediare?
 
Ecco le 9 lezioni che possiamo imparare dal fallimento che ti aiuteranno a trasformare un'esperienza difficile e magari dolorosa in un'esperienza potenzialmente costruttiva e utile.
 
1. Il fallimento distorce automaticamente le nostre percezioni facendo sembrare irraggiungibili i nostri obiettivi.
È importante porre l'attenzione sulla parola «distorsione». Questo perché il fallimento si basa su tale presupposto. I nostri errori, le scelte sbagliate, prendere brutti voti, fallire dove bisognava concludere, crea una distorsione.
Distorce i nostri pensieri, le nostre idee, i nostri obiettivi, tutto ciò che di buono ci eravamo prefissati, viene distorto in modo irrealistico.
A scuola un esame o un'interrogazione sono andati male? Ok, non permettere al fallimento di bloccarti nel raggiungimento dei tuoi obiettivi. Individua queste distorsioni di pensiero, analizzale e utilizzale per migliorare.
 
2. Il fallimento distorce anche le percezioni delle nostre reali abilità facendoci sentire meno all'altezza del compito.
È normale: quando ci prefiggiamo un obiettivo, ci mettiamo alla prova, ci mettiamo in gioco impegnandoci al massimo per raggiungerlo. Magari domani c’è il compito di matematica e sarà l’unica volta in cui potremmo salvarci dall’insufficienza.
Ci siamo preparati, abbiamo studiato e siamo pronti. Eppure quando vediamo i risultati non sono quelli che ci aspettavamo e il voto ci condanna al fatidico debito d’estate.
«Sono veramente all’altezza?» Questa è una delle tante domande che ci poniamo.
La risposta da darci sarà sempre sì. Anche con insufficienze e compiti falliti, noi saremo sempre all’altezza delle abilità che possediamo.
Il trucco sta nel saperle utilizzare, utilizzare strategie più efficaci, conoscere il miglior metodo per applicarle e impegnarsi nonostante ora i risultati non sono quelli sperati.
Non bisogna mai farsi annullare da un fallimento. Anche se al momento stai zoppicando in qualche materia, con le tue abilità potrai sicuramente ottenere risultati migliori.
 
3. Il fallimento ti fa credere di essere impotente, ma non è così!
Uno dei sentimenti più comuni e più forti che le persone hanno dopo aver fallito è il senso di impotenza. Il fallimento provoca una ferita emotiva.
La nostra mente ci fa credere che lasciar perdere sia la situazione più consona, per non alimentare quel senso di rabbia verso la scuola e verso noi stessi. E il modo migliore che il cervello ha per farti rinunciare è farti sentire impotente.
Facendoti sentire come se non ci fosse nulla che puoi fare per avere successo, la tua mente potrebbe evitare futuri fallimenti, ma sarai derubato anche dei successi, motivo per cui non dovresti sempre credere alle «voci» negative nella tua testa.
Non bisogna mai arrendersi. Anche in amore succede questo.
Molte persone hanno paura di fidanzarsi nuovamente o di iniziare un’altra relazione seria, perché quella precedente è andata male, abbiamo sofferto e quindi una nuova relazione sarebbe la stessa cosa.
Non dobbiamo precluderci nuove possibilità per paura di commettere gli stessi errori o soffrire di nuovo. Dagli errori si impara. Si diventa più forti.
 
4. Una singola esperienza di fallimento può creare la «paura di fallire».
Quando accade un evento spiacevole il cervello istintivamente si focalizza sulle possibili conseguenze negative anziché concentrarsi su come affrontare la situazione e aumentare le probabilità di successo.
Questo perché come essere umani non ci viene sempre naturale trovare coraggio in certi contesti. Il fatto è che dobbiamo lasciare sempre il giudizio alla fine. Non dobbiamo mettere le mani avanti, facendoci trasportare dal pensiero che falliremo un’altra volta.
L’aver sbagliato deve essere sinonimo di riscatto, cercare di affrontare nel migliore dei modi una soluzione simile che si creerà in futuro. Il segreto è essere impazienti di riscattarci, sia per migliorarci, sia per distrarci dal momento in questione.
Gli errori devono essere un trampolino di lancio per ripartire.
 
5. La paura di fallire porta spesso a un auto-sabotaggio inconscio.
Uno dei modi più comuni in cui le persone cercano di proteggersi dal dolore del fallimento, è la creazione di scuse e situazioni che possono giustificarlo, quindi una via di fuga nel caso in cui il fallimento dovesse essere concreto.
Domani c’è il compito in classe di matematica e già sono cosciente che nonostante l’impegno andrò male. Inoltre, la sera prima la mia ragazza o il mio ragazzo mi ha chiesto di uscire e non posso dire di no perché non ci vediamo da una settimana.
Già questa situazione ha creato diversi eventi spiacevoli. Non basta dire «io mi impegno poi come andrà, andrà». Questa situazione di auto-sabotaggio è uno dei punti chiave con cui il fallimento si fa strada nella nostra vita.
Non dobbiamo accontentarci del minimo impegno e giustificarci sul fatto che «tanto andrà male». Questi tipi di comportamenti spesso si trasformano in profezie che si avverano perché auto-sabotano i nostri sforzi e aumentano la probabilità di fallire.
Proprio perché in passato abbiamo preso brutti voti dobbiamo capire la natura del problema e affrontarla. Cercare scuse o scorciatoie al dilemma non lo risolve, lo nasconde e basta.
 
6. La paura del fallimento può essere trasmessa dai genitori ai figli.
Gli studi dimostrano che se i genitori hanno paura di fallire possono involontariamente diffondere tale paura ai propri figli, reagendo duramente o ritirandosi emotivamente quando falliscono, trasmettendogli l’idea che il fallimento è inaccettabile, soprattutto quando prendono un brutto voto.

Crescere con la paura di fallire, non ci indirizzerà sulla strada giusta, non ci farà mai prendere una posizione salda. Un domani che avremo dei figli, noi saremo il loro punto di riferimento, la loro guida, il loro faro nei momenti più oscuri.
Se già da adesso cresciamo con la convinzione di sbagliare tutto, nella vita ci troveremo sempre davanti a scelte spiacevoli.
Abbiamo preso un 4 all’interrogazione? Ok, parliamone comunque a casa e rimbocchiamoci le maniche per fare meglio la prossima volta. Vivere la vita con il timore di fallire non solo è un danno personale, ma danneggia anche le persone che amiamo.
 
7. La pressione di riuscire aumenta l'ansia da prestazione e soffoca le nostre abilità.
Quando un calciatore sbaglia un gol a pochi metri dalla porta o un cantante esperto perde totalmente l'intonazione durante un'audizione importante, succede perché la pressione fa pensare troppo a qualcosa che solitamente il cervello fa in modo automatico.
Quando in un’interrogazione davanti alla Prof. non ci vengono in mente le parole, oppure durante il tema d’italiano dopo due ore, ancora non abbiamo scritto nulla, succede perché la pressione fa pensare eccessivamente a qualcosa che in quel momento è irrilevante.
Di conseguenza, aggiungiamo nella nostra mente correzioni e attenzioni non necessarie che mandano in tilt il cervello.
Certamente è nei momenti cruciali che l'ansia si fa sentire più forte, ma se cominciamo a farci mille domande sul «come andrò» o sul «e se andrà male?», sbanderemo con il rischio di andare fuori strada. In queste situazioni dobbiamo allenare la mente a focalizzarsi sulla soluzione anziché sul problema.
Per quanto possa sembrare banale, fare un paio di respiri profondi in determinate occasioni, aiuta molto a «ricentrarci». 
 
8. La forza di volontà è come un muscolo e proprio come i muscoli possono affaticarsi quando sono abusati, quando la tua forza di volontà ti tradisce è perché è eccessivamente debole e mal nutrita.
Il nostro cervello richiede glucosio e riposo per un corretto funzionamento, e quando le risorse non sono sufficienti, la nostra concentrazione, il nostro funzionamento esecutivo (pianificazione, processo decisionale) e la nostra forza di volontà cominciano ad essere deficitarie.
Questo è il motivo per cui le diete improvvise spesso falliscono con delle abbuffate fuori controllo. Le costrizioni rigide riducono la forza di volontà della persona in modo così grave da farle perdere il controllo tutto in una volta.
Pertanto, sii consapevole di quanta forza di volontà stai esercitando durante il giorno e soprattutto nei periodi di studio importanti assicurati di riposare e mangiare in modo equilibrato.
 
Con la forza di volontà dobbiamo andarci a braccetto. Ma proprio perché è importante per noi, non dobbiamo abusarne.
Come ogni cosa bella bisogna saperla gestire perché se usata eccessivamente, si creano i primi effetti collaterali. Avere la forza di volontà non significa preparare un compito importante tre giorni prima, rinchiudersi dentro casa, privarsi di ogni contatto sociale o distrazione, abbuffarsi di cibo perché si pretendono energie e dormire poco perché bisogna studiare.
Questa non è forza di volontà, è esagerazione. Inoltre, una buona organizzazione, permette di distrarci un pochino, magari guardando un film o semplicemente prendendo una boccata d’aria fresca, facendoci una passeggiata con gli amici o con il nostro partner.
E bisogna dormire. Trascurare il sonno può essere nocivo sia per la nostra salute che per il rendimento scolastico.
 
9. La risposta psicologicamente più efficace al fallimento è concentrarsi sulle variabili che sono direttamente sotto il nostro controllo.
Il fallimento può farti sentire demoralizzato, indifeso, disperato e ansioso (sia consciamente che inconsciamente) ma puoi liberarti da queste catene. Analizza il compito o l'obiettivo in questione per quegli aspetti che sono sotto il tuo controllo ed evita di soffermarti su ciò che non dipende da te.
Scopriamo come aumentare le possibilità di successo, come migliorare le nostre abilità nello studio, le strategie da adottare, come pianificare i nostri impegni organizzandoci nel migliore dei modi senza ridurci all’ultimo e miglioriamo le nostre relazioni con i compagni e i professori. 
 
Concentrati unicamente su quegli aspetti che possono migliorare soltanto con il tuo impegno e con la tua voglia di non arrenderti mai.
I fallimenti appartengono a tutti. Anche le persone di grande valore hanno fallito ripetutamente nella vita. Ma è proprio grazie ai loro fallimenti che oggi possono godersi una vita migliore o progettare qualcosa di importante per il futuro.
Michael Jordan, il più grande giocatore di basket di tutti i tempi, disse: «Nella mia vita ho sbagliato più di novemila tiri, ho perso quasi trecento partite, ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto.»

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