Internet, usare le potenzialità ma capirne i rischi/ 2
Una giornata di riflessione tra studenti e adulti con 12 scuole al Galilei
«Mettiamo in rete le esperienze che
già ci sono e lavoriamo tutti per un miglioramento continuo delle
opportunità che le nuove tecnologie ci offrono senza sottovalutare
i rischi per i ragazzi».
Con queste parole, l'assessore provinciale all'istruzione e allo
sport, Marta Dalmaso, ha introdottto il pomeriggio di
approfondimento per un centinaio circa di insegnanti, genitori ed
educatori presso il liceo scientifico «Galilei» di Trento, dove, al
mattino, settecento studenti avevano partecipato ad una serie di
incontri con esperti per il «Safer Internet Day 2011».
Evento decisamente riuscito, quello organizzato anche quest'anno,
su indicazione dell'Unione Europea, per il Safer Internet Day 2011,
sull'utilizzo sicuro e responsabile delle nuove tecnologie,
soprattutto fra i più giovani.
Ad aprire i lavori del pomeriggio presso il liceo scientifico
«Galilei» di Trento, nella sessione riservata a docenti, genitori
ed educatori, l'assessore Marta Dalmaso, che ha ringraziato
innanzitutto gli organizzatori, a cominciare dai 12 istituti
superiori promotori, ma anche la Polizia delle comunicazioni
Unicef, Unimondo e tutti coloro che - assieme alla Provincia
autonoma di Trento «anche quest'anno ci hanno offerto l'opportunità
di fermarci e riflettere un po' più in profondità e con nuove
informazioni e strumenti di alto livello non su un tema qualsiasi,
non su un aspetto marginale sulla scuola e sui nostri ragazzi e
studenti, ma su quello che ormai da tutti gli esperti e da tutti
noi è considerato lo snodo della società moderna: l'approccio al
mondo virtuale, che ormai sappiamo si confonde e diventa di fatto
reale, l'uso delle nuove tecnologie da parte delle giovani
generazioni».
Nel suo saluto introduttivo, l'assessore ha voluto rimarcare alcuni
elementi caratterizzanti interessanti nell'impostazione dell'evento
di quest'anno: «il taglio e l'accentuazione che si tratta di
un'iniziativa promossa «dalle scuole e per le scuole»; il lavoro in
rete come prospettiva vincente anche per le scuole e che in
Trentino ha già lodevoli esempi in questa direzione con il lavoro
che sta facendo il Centro per la formazione degli insegnanti a
Rovereto, quello attorno all'elaborazione dei Piani di Studio
provinciali ed altre azioni di sistema anche dell'Iprase».
La scuola ha sicuramente un ruolo centrale in questa riflessione,
ha concluso Marta Dalmaso, «le giornate dedicate servono per
focalizzare meglio il tema, ma poi è nel lavoro quotidiano della
scuola che si cambiano davvero le cose anche in questo campo
strategico».
Il dirigente scolastico del Galilei, Flavio Dalvit, ha illustrato
in modo semplice ma accattivante alcuni esempi di potenzialità
positive della rete, mentre Michele Facci, autore di un recente
libro edito da Erickson su «Le reti nella rete» ha mostrato anche
dei video «forti» (così come subito dopo ha fatto l'ispettore Mauro
Berti della Polizia delle comunicazioni) con ragazzi protagonisti
«della e nella rete», per mettere in guardia dai pericoli e dai
rischi palesi e occulti, anche se da entrambi è giunto il messaggio
di un approccio culturale ad internet «che può avvicinare persone
lontane e allontanare persone vicine».
«Capire le novità, ma lavorare anche su quello che può sembrare un
discorso vecchio - è l'analisi fatta dalla docente di piscologia,
Paola Venuti - perché la struttura biologica dell'uomo è ancora
vecchia, nel senso che restano ancora validi il ruolo del genitore,
dell'adulto, il bisogno di sicurezza dei ragazzi e la voglia di
avere adulti che ti guardano e ti vietano ciò che non va
fatto».
Altre analisi ed altri simoli da esperti come Elisa Gabbi, Fabio
Pipinato, Aldo Gabbi, Michele Ruele, Serena Valorzi e ancora
studenti e studentesse «nativi digitali».
Commenti (0 inviato)
Invia il tuo commento