Nessun dubbio: «La fibra ottica cambierà il Trentino»
Aperto a Trento il Convegno sulle reti di nuova generazione e il ruolo delle pubbliche amministrazioni
Il convegno «Verso le reti di nuova
generazione (NGN) in Europa, Italia e Trentino» si è tenuto stamani
presso l'aula magna della Facoltà di Giurisprudenza.
Il simposio è stato organizzato dal Servizio Reti e
Telecomunicazioni della Provincia, con la collaborazione del centro
di ricerca Create-Net, Trentino Network e OpenGate Italia.
Sergio Bettotti, dirigente generale del Dipartimento innovazione
della Provincia autonoma di Trento, ha delineato così il ruolo
dell'ente pubblico.
«Lo sviluppo delle reti di fibra ottica deve trovare il ruolo
attivo delle amministrazioni pubbliche. Il cambiamento dal rame
alla fibra ottica, dall'analogico al digitale riguarderà l'Europa e
pervaderà ogni aspetto della nostra vita quotidiana, dai sistemi
complessi fino all'abitazione del più remoto utente locale, perché
le reti di nuova generazione cambieranno i nostri stili di vita per
i cittadini e i modelli di business per le imprese.»
«Il Trentino - ha spiegato Bettotti - è impegnato, per quanto
riguarda le reti NGN, di nuova generazione, su tre fronti: la
realizzazione della dorsale di fibra ottica, ovvero l'autostrada
digitale, la realizzazione dell'ultimo miglio, così da portare in
tutte le case, aziende e uffici la fibra e collegamenti
ultraveloci, e infine l'ideazione e la realizzazione di servizi
innovativi che, grazie alla fibra ottica, saranno erogati alle
famiglie, agli imprenditori e alla pubblica amministrazione.»
Secondo Bettotti, il ruolo dell'ente pubblico è quello di
realizzare le infrastrutture, spingendo l'innovazione tecnologica,
ma anche l'innovazione culturale, preparando le persone all'avvento
delle nuove tecnologie, oltre a garantire la governance di un
progetto che caratterizzerà i prossimi decenni.
L'importanza di un ruolo di regia delle amministrazioni locali è
confermato dalla Commissione Europea, secondo la quale la larga
banda si configura come un «irrinunciabile strumento per rendere
possibile quella trasformazione del sistema culturale, economico
sociale e produttivo, senza la quale il paese rischia di essere
escluso dalla competizione internazionale».
Anche il Governo italiano reputa che «lo sviluppo della larga banda
in Italia deve essere considerato un obiettivo prioritario di
politica economica.»
Seconde le stime della Commissione Europea, la diffusione della
banda larga nell'Ue a 27 entro il 2015 potrebbe portare alla
creazione di 2.1 milioni di posto di lavoro al netto di quelli
persi, con un impatto sul Pil pari all'1.09% di crescita annua.
Negli ultimi anni diverse regioni e municipalità europee hanno
promosso lo sviluppo delle reti NGN basate su fibra ottica,
realizzando significative infrastrutture a livello metropolitano o
regionale.
«Alcune esperienze - ha esordito Alessandro Zorer, vicepresidente
del Centro di Ricerca nelle telecomunicazioni Create-Net - sono
state sviluppate anche in Italia, principalmente ad opera di
società municipalizzate, mentre a partire dagli ultimi due anni
alcune regioni stanno concretamente attivando iniziative in
un'ottica di partnership con gli operatori privati laddove questi
non abbiano in previsione di intervenire con mezzi propri.»
Commenti (0 inviato)
Invia il tuo commento