Gli Stati generali delle Comunità alle Gallerie di Piedicastello/ 3
Rossi: «Politiche sociali per favorire la sussidiarietà»
«Le competenze in materia
socio-assistenziale e di integrazione socio sanitaria; le riforme
in atto e l'avvio del percorso di formazione sul tema sociale»
Questo il tema dell'intervento di Ugo Rossi, assessore alla salute
e politiche sociali, agli Stati generali delle Comunità in corso
alle Gallerie di Piedicastello, a Trento.
«Prima di tutto - ha detto Rossi - un grazie particolare agli
amministratori delle neo costituite Comunità, c'è una grande
attenzione alle funzioni che devono assumere e ci sono difficoltà,
ovvie. Però l'atteggiamento rimane positivo. E' una fase di
rodaggio, dobbiamo fare le cose fatte bene, quindi con calma, senza
fretta».
Rossi ha quindi illustrato il contesto di carattere
generale dei sistemi di welfare in Europa ed in Italia dove il
dibattito è stato avviato con l'approvazione della legge del
2007.
«Il Trentino - ha detto Rossi - è forte di una sussidarietà sia
orizzontale che verticale, di una grande rete di volontariato e la
scelta che è stata fatta con la riforma delle politiche sociali va
esattamente in questa direzione: favorire la sussidiarietà. Una
scelta fatta anche in questo anno e mezzo per costruire la fase di
trasferimento delle competenze, come autonomia diretta alle
Comunità.
«Questo significa che dobbiamo superare la logica delle delega,
affrontando anche una difficoltà che è quella di definire le
priorità. Sono 115 milioni di euro l'ammontare del fondo
socio-assistenziale che con la delibera che andrà venerdì in giunta
sarà ripartito, è una cifra importante, in una logica nazionale di
tagli molto elevati. Basti pensare che il Veneto ha ridotto la
spesa sociale per disabilità del 45% in un anno.
«Noi abbiamo una spesa pro capite di 268 euro, la media nazionale è
di 107, Veneto 104, Lombardia 120. Quindi c'è una scelta che è
quella di continuare ad investire nel sociale. Non c'è alcuna
intenzione di sguarnire l'attenzione nel sociale, c'è però la
consapevolezza che dobbiamo porci il problema di spendere meglio e
di fare qualcosa in più a parità di risorse.»
L'assessore Rossi ha poi ripercorso quanto è stato fatto in
due anni.
Dicembre 2009, l'intesa con il Consiglio delle autonomie per
l'individuazione delle attività da mantenere a livello
provinciale.
Agosto 2010, il primo tentativo, ancora in corso, di entrare in una
logica di budget. Il budget è stato assegnato in questa logica.
Dicembre 2010, approvate con intesa le linee guida per la
costruzione dei piani sociali di Comunità e individuati in modo più
dettagliato gli interventi di livello locale e di carattere
socio-sanitario.
«Nel frattempo - ha aggiunto Rossi - l'approvazione della legge di
riforma del nostro sistema sanitario ha introdotto un ulteriore
elemento di innovazione che si riassume nella parola
Integrazione socio-sanitaria. È di questi giorni
l'approvazione dei budget 2011, ovvero quali sono le risorse da
assegnare alle Comunità e abbiamo cercato, pur in una logica di
transitorietà, di individuare livelli minimi di assistenza per il
2011.
«Poi abbiamo introdotto un fondo di riserva con risorse che saranno
allocate in Provincia ma che potranno servire per far fronte a
eventi che non siamo riusciti a prevedere. Il criterio di
ripartizione è stato quello della scelta storica in attesa dei
nuovi correttivi. Naturalmente questo sistema non è quello che
dovremo adottare a regime.
«A regime dovremo individuare i livelli essenziali con non solo
quantità, ma anche qualità dei servizi. Per fare questo ci vuole un
nucleo di valutazione dei livelli, la valutazione del servizio
influisce. Entro luglio saranno definiti i livelli di
accreditamento per i servizi sociali, inoltre ci sarà il sistema di
valutazione ICEF per tutti gli interventi. Questo sarà l'ultimo
Piano provinciale.
«Ma le Comunità già da oggi possono fare cose importanti a partire
dalla gestione dei servizi nell'ambito dei livelli essenziali.
L'invito è di farlo in una logica che anticipi la programmazione
che dovremo fare nel 2012. Dobbiamo dare risposte ai bisogni più
profondi delle persone, in una logica unitaria. Oggi questa non è
sempre unitaria, dobbiamo unire queste due sensibilità e il luogo
in cui farlo è il punto unico di accesso, come funzione propria
delle Comunità di integrazione fra la logica sanitaria e la logica
sociale.
«Questa è la sfida su cui si può giocare la riuscita stessa delle
Comunità: darsi l'obiettivo, dal 2012 in poi, di avere un modello
organizzato che assieme ai servizi sociali delle comunità e ai
distretti sanitari abbia un punto unico di accesso. Allora avremo
vinto la sfida.»
Infine l'assessore Rossi ha toccato il tema dell'edilizia
agevolata.
«Anche qui la logica deve essere quella di accelerare il percorso
nel passaggio delle competenze per andare a favorire soprattutto
l'utilizzo del patrimonio esistente. L'appello alle amministrazioni
locali è quello di essere parte attiva per aiutarci a recuperare al
sociale immobili, utilizzando patrimonio già esistente. Cercare di
non utilizzare nuovo territorio è un imperativo nel nostro
Trentino.»
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