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Nuovo record di presenze per i presepi di Ossana

La 23esima edizione ha superato i 40mila visitatori con 1.600 opere esposte

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Presepi Ossana 2022 - Foto Daniele Paternoster.

Oltre 40mila visitatori. A Ossana, per ammirare la storica collezione di circa 1600 presepi, non se ne erano mai visti così tanti.
Per un mese e mezzo hanno riempito strade e cortili storici del borgo medievale in alta Val di Sole, di recente nel club dei «più belli d’Italia».
Dal centro storico fino al Castello di San Michele, hanno potuto ammirare gratuitamente le opere d’arte della 23esima edizione de #ilborgodei1000presepi, organizzata dall’associazione Il Borgo Antico, insieme all’amministrazione comunale e in collaborazione con l'Azienda per il Turismo Val di Sole.
Il precedente primato risaliva al 2018, quando gli spettatori furono complessivamente più di 35mila.
 

 
«Il record gratifica gli sforzi di un’intera comunità, in primis i volontari, impegnata a far sì che Ossana potesse mostrare il suo volto migliore ai nostri ospiti. I loro occhi colmi di stupore di fronte ai presepi esaltano la straordinaria forza creativa e comunicativa di chi li ha realizzati.
«La soddisfazione più grande è stata poter vedere il continuo interscambio tra residenti e turisti: sono scene che allargano il cuore e ci spingono a puntare a fare sempre meglio, – afferma la sindaca, Laura Marinelli. – Quella di quest’anno è stata, come nelle intenzioni, l’edizione della ripartenza. E non solo in senso figurato.
«Questa manifestazione piace sempre di più perché unisce il fortissimo attaccamento alle tradizioni e la capacità di aggiungere ogni volta elementi nuovi.»
 

 
Non a caso, tra i presepi che hanno maggiormente colpito il pubblico c’è quello dedicato alle vittime della pandemia e ambientato nei luoghi della Bergamasca, intitolato «I nostri eroi».
«È stato impattante perché ricostruiva e rappresentava bene momenti drammatici, – sottolinea invece Luciano Dell’Eva, presidente dell’associazione Il Borgo Antico. – Quest’opera ci ha dato l’opportunità di rivolgere il nostro ringraziamento a chi si è prodigato per salvare vite altrui, in alcuni casi a scapito della propria.»
Il pubblico – composto sia da italiani sia da stranieri (provenienti soprattutto da Germania, Austria e Svizzera) – ha dimostrato di apprezzare la varietà dei presepi, che si ritrova nei temi proposti, nelle misure e nei materiali (alcuni davvero inconsueti, come la cera d’api della Val di Sole) con cui sono stati creati.
 

 
«Innovare è una scelta e nel contempo una necessità. La manifestazione ha acquisito una dimensione tale per cui le aspettative dei turisti sono sempre più elevate. E noi dobbiamo essere in grado di assecondarle.
«Siamo convinti di esserci riusciti, con le idee e la voglia di metterle in pratica, – spiega Marinelli. – Un’attitudine che si riscontra anche nelle iniziative collaterali: la casa di Babbo Natale, allestita in piazza Venezia, dal 2 gennaio è stata infatti trasformata nella casa della Befana, consentendo così a tutti i bambini di godersi pienamente la magia del Natale prima (grazie pure alla “Elfoslitta”) e dell’Epifania poi.»
Analogo successo di pubblico per i mercatini di Natale (tra le mura del Castello e la piazza centrale) con le iconiche casette di legno, nelle quali i visitatori hanno potuto acquistare il meglio dei prodotti dell’artigianato locale e assaggiare specialità tipiche dell’enogastronomia solandra.

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