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I segreti della Cantera del Barcellona al Festival dello Sport

Un modello di vivaio imitato in tutto il mondo che è stato raccontato da Carles Folguera (Masia 360) e da Guillermo Amor (ex canterano)

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Da giovedì 11 ottobre è andata in scena a Trento la prima edizione del Festival dello Sport, un evento di dimensione internazionale che, all’interno di un programma variegato composto di conferenze, workshop e camp, ha visto rappresentare il multiforme mondo dello sport da ospiti di primo livello.
Durante la mattinata dell’ultima giornata, mentre la gente si assiepava per accaparrarsi un biglietto che consentisse di assistere all’attesissimo confronto fra tre mostri sacri del calcio come Sacchi, Ancelotti e Guardiola, nella sala Depero c’erano due tra i più importanti rappresentanti dell’ambiente calcistico nel quale proprio quest’ultimo ospite è cresciuto e si è formato, la Cantera del Barcellona.
 
In un percorso ricco di aneddoti, Guillermo Amor, grande ex dei catalani sul campo e ad oggi responsabile delle relazioni istituzionali e sportive del FC Barcelona, e Carles Folguera, general manager de La Masia, ci hanno accompagnato a conoscere come un giovane, selezionato da una delle società di calcio più blasonate al mondo, si sviluppi, in un progetto, come loro stessi hanno riferito, a 360 gradi.
L’intervista è stata supportata da una serie di video ed ha mostrato alle circa 250 persone presenti il funzionamento del centro sportivo, a partire dall’accoglienza dei ragazzi fino all’approdo in prima squadra dei più meritevoli e talentuosi, attraverso uno spaccato delle loro attività quotidiane come la scuola, l’allenamento, l’alimentazione e l’educazione.
 
In particolare ha impressionato la minuziosità dell’organizzazione, focalizzata sullo sviluppo umano e sportivo dei giovani, i quali hanno a disposizione uno staff eterogeneo ed un tutor personale che si assicura che la crescita avvenga all’interno di un ambiente, sano, sereno e ricco di stimoli.
Sono stati toccati temi cruciali quali la selezione e la gestione del talento, il rapporto con le famiglie, la regolazione delle emozioni sperimentate nei momenti di successo o fallimento ed è stato dato un forte risalto a come la componente mentale e la resilienza siano fattori di affermazione all’interno del vivaio.
 
Breve spazio è stato dedicato poi anche a questioni tecniche riguardanti i metodi di allenamento, comuni a tutte le categorie del settore giovanile, e in particolare l’utilizzo del Rondò come esercitazione cardine nell’idea di gioco applicata fino alla prima squadra.
Da notare la presenza di alcuni illustri rappresentanti del mondo del calcio professionistico, come il maestro tattico Arrigo Sacchi ed allenatori quali Stefano Nava e Filippo Galli.

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