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Un presepe diffuso testimone di rinascita del paese

A Giustino le statue fatte con il legno schiantato dalla tempesta di Vaia di un anno fa

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A Giustino, borgo della Val Rendena a pochi passi da Pinzolo, il legno degli schianti di Vaia è rinato nelle statue del presepe diffuso che fino al prossimo 7 gennaio si potranno ammirare passeggiando per le vie del paese. Da un dramma ambientale a un simbolo di rinascita.
Tutto è iniziato nel 2013, a dire il vero, quando l’assessore alla cultura Carmen Turri organizzò un simposio con gli scultori dell'Associazione La Büsier di Praso per offrire alla Comunità di Giustino una bella Natività a grandezza naturale, in legno, da mettere vicino all'albero per il Natale.
Qualche pecora e un paio di caprioli furono aggiunti successivamente e poi lo scorso anno, a fine ottobre, arrivò la tempesta Vaia ad abbattersi sul Trentino e sui boschi di Giustino e un'idea prese forma.
 
Usare il legno degli schianti per fare delle nuove statue che portassero con sé il significato più profondo del Natale, al di là del consumismo dei regali.
Così è nato il presepe diffuso di Giustino che oggi ammanta il paese della val Rendena dell'atmosfera soffusa del Natale.
Il pastore, il bimbo con flauto, la madre e la figlia, la bimba accompagnata dal suo cane per citare solo alcune delle sculture che si trovano, accolgono la Comunità in un percorso ideale che conduce al sagrato della chiesa parrocchiale.
 

 
L’assessore alla cultura e vicesindaco Carmen Turri spiega: «Ho proposto, e l’intera amministrazione ha condiviso, di realizzare un percorso che non fosse solo bello dal punto di vista artistico ed estetico ma che invitasse alla riflessione, al senso di rinascere e risollevarsi dopo un momento difficile e saper trovare la vita e la positività anche dove sembra non ve ne siano. Ogni personaggio ha il suo perché, ma si lascia ad ognuno lo spazio di dare una propria interpretazione. Sì è voluto testimoniare la rinascita: attraverso ispirazione e creatività il legno di larice degli schianti causati dalla tempesta Vaia si è trasformato in arte.»
 
Le statue rimangono ora patrimonio della comunità, potranno essere ampliate negli anni a venire.
Il presepe diffuso di Giustino, dunque, trae spunto dalla tempesta Vaia e grazie alla maestria e alla sensibilità della scultrice Antonella Grazzi gli alberi hanno trovato una nuova vita nelle belle statue in legno a grandezza naturale e ricche di dettagli che, posizionate lungo viale Dolomiti, trasmettono emozioni.
«Le sculture - spiega Grazzi - raffigurano oltre alla Natività anche le genti di montagna di un secolo fa impegnate in gesti quotidiani. Le persone sono l'anima di una comunità e per questo ho condiviso la volontà dell’amministrazione di realizzare questo progetto di riflessione e di speranza».

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