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Il Presidente del Mozambico Guebuza in visita al Trentino

Il presidente Dellai gli conferisce l'Aquila di San Venceslao Nel pomeriggio l'incontro con gli imprenditori alle Cantine Ferrari Sull'avvenimento, 10 articoli in Pagina del Mozambico

In una magnifica lingua Portoghese Doc, il presidente Emilio Armando Guebuza ha ringraziato il Trentino per l'impegno dei suoi missionari, anche nei tempi difficili della decolonizzazione; per i tanti progetti di cooperazione decentrata, che stanno contribuendo al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni rurali; infine per il sostegno al processo di pace, che da 15 anni fa del Mozambico un esempio positivo per tutta l'Africa.
Questo in brevissima sintesi il discorso pronunciato oggi dal presidente Guebuza, giunto in visita di Stato in Trentino assieme al Ministro degli Affari Esteri e Cooperazione Alcinda de Abreu, al Ministro della Giustizia Esperança Machavela e a numerose altre autorità del Paese africano. Un riconoscimento importante ad un territorio «a cui l'Africa sta molto a cuore», ha detto il presidente Dellai, che ha consegnato al presidente mozambicano l'Aquila di San Venceslao, e anche uno stimolo ad aprire sempre di più il Trentino agli scenari internazionali, perché in epoca di globalizzazione ciò è più che mai necessario.
Prova ne è l'incontro di questo pomeriggio alle Cantine Ferrari fra la delegazione del Mozambico e gli imprenditori trentini e veneti, foriero di nuove collaborazioni sul piano economico.

Accolto all'aeroporto di Verona dal presidente Lorenzo Dellai, il presidente Guebuza è giunto alle 10.30 nella mattinata di oggi 7 novembre al Palazzo della Provincia di Trento dove, accompagnato dall'ambasciatore italiano in Mozambico (di origini trentine) Guido Larcher e dall'onorevole Mario Raffaelli (attualmente delegato del Governo italiano per la Somalia e fra gli artefici degli accordi di pace che nel 1992 chiusero la stagione della guerra civile in Mozambico), ha incontrato anche il Commissario del Governo Michele Mazza, il rettore dell'università di Trento Davide Bassi e gli assessori all'internazionalizzazione e alla solidarietà internazionale Gianluca Salvatori e Iva Berasi.
Il presidente Guebuza, si è mostrato particolarmente interessato alla nostra Autonomia, nonché alle opportunità offerte dall'università di Trento, che ha avviato degli interscambi con realtà accademiche e della ricerca mozambicane e ha contribuito alla stesura del piano regolatore della cittadina di Caia, da tempo al centro di numerose iniziative di solidarietà internazionale. Il tema della formazione è stato successivamente ripreso anche da Dellai con il ministro de Abreu, che ha espresso la sua volontà di inviare dei funzionari del ministero in Trentino per conoscere meglio il nostro sistema dell'istruzione e formazione.

Poco dopo le ore 11, in sala Depero, è iniziata la cerimonia di consegna al presidente Guebuza dell'Aquila di San Venceslao, alla presenza fra gli altri dell'arcivescovo di Trento Luigi Bressan, del sindaco di Trento Alberto Pacher, del presidente del Consiglio provinciale Dario Pallaoro, del presidente del Consiglio comunale Alberto Pattini, degli assessori provinciali Mauro Gilmozzi, Marta Dalmaso, Tiziano Mellarini, Franco Panizza, dei rappresentanti delle associazioni di volontariato che hanno lavorato e lavorano nel paese africano nonché dei rappresentanti della comunità mozambicana a Trento, compreso un gruppo di studenti.

Questa di oggi è la seconda visita ufficiale della presidenza mozambicana in Trentino: il predecessore di Guebuza, Joaquim Alberto Chissano, visitò infatti il Trentino nel maggio del 2000. Anche in quell'occasione - come in questa odierna - la Provincia autonoma di Trento è stata l'unica altra istituzione italiana inclusa nella visita oltre alle massime autorità dello Stato (presidenza della Repubblica e del Consiglio e, in questa circostanza, anche il Papa). Segno questo che il rapporto fra Trentino e Mozambico non è uno dei tanti gemellaggi che a volte nascono e muoiono per ragioni di pura immagine, ma un'amicizia solida, ormai pluridecennale, che cresce nel tempo.

«Lei oggi si trova fra amici - ha sottolineato infatti nel suo discorso di benvenuto il presidente Dellai -, amici che sono qui per confermare un legame speciale, che ha tanti protagonisti: i nostri missionari, i tanti studenti mozambicani che hanno studiato nella nostra università e dormito nella nostra 'Casa del Mozambico', aperta dai padri Cappuccini a Gardolo, le associazioni che portano avanti i progetti di solidarietà e sviluppo sostenibile. Siamo orgogliosi soprattutto di avere supportato il processo di pacificazione del vostro Paese, il quale oggi rappresenta un esempio concreto per tutto il Continente africano, un Continente che, le assicuro, ci sta molto a cuore.»

Ha preso poi la parola Laurindo Saraiva, rappresentante degli studenti mozambicani a Trento, che ha ricordato l'importanza dell'istruzione e della formazione per lo sviluppo del suo Paese, che oggi presenta tassi di crescita economica molto elevati ma che sconta ancora la mancanza di infrastrutture, la presenza di malattie endemiche difficili da debellare, la povertà diffusa nelle campagne.

È quindi intervenuta Jenny Capuano, volontaria dell'associazione Sottosopra che per quattro anni, nel villaggio di Caia, sulle sponde del fiume Zambesi, ha coordinato i progetti del Consorzio associazioni con il Mozambico.
«Partecipazione, integrazione e sussidiarietà: sono questi gli assi portanti della cooperazione decentrata.», ha detto, aggiungendo poi, con una voce a tratti increspata dall'emozione, alcuni ricordi personali della sua lunga esperienza nel Paese. Le donne che la sera, a piedi si incamminavano verso le scuole rurali aperte nel distretto o gli insegnanti che sacrificavano il sonno per partecipare ai programmi di formazione, al fine di migliorare la propria preparazione. «Il desiderio di sapere è già sapere», ha spiegato, richiamando poi anche le nuove sfide, la formazione in campo agricolo, il microcredito, la prossima apertura di una radio comunitaria.

Mario Raffaelli ha invece brevemente ripercorso l'impegno dell'Italia a fianco del Mozambico negli anni della decolonizazione e poi della guerra civile, fino alla firma degli accordi di pace di Roma del 1992.
«Il Mozambico - ha detto - è un caso di successo».
Oggi però i rapporti fra Italia e Africa, così come fra Trentino e Mozambico, non si sviluppano più solo all'insegna della solidarietà: essi rappresentano un interesse reciproco, sia sul piano istituzionale sia soprattutto su quello economico e sociale.

Infine il presidente Guebuza, che nel ricevere l'Aquila di San Venceslao ha ricordato come l'amicizia con i Trentini sia nata prima ancora della nascita del Fronte di liberazione del Mozambico (il Frelimo, di cui Guebuza è uno dei massimi esponenti, è stato fondato nel 1962; all'epoca il Mozambico era colonia portoghese ndr). "Già allora i vostri missionari, a volte ponendosi in contrasto con le politiche coloniali, stimolavano nei nostri studenti il desiderio di difendere la loro dignità ed insieme ad essa quella del loro Paese.»
Erano gli anni della Guerra fredda, come ricordato dal presidente Guebuza, anni che oggi sembrano lontani; ma ci sono molti dirigenti mozambicani i quali ricordano che l'Italia fu trai primi paesi a riconoscere i movimenti di liberazione africani, che da più parti in Occidente venivano considerati movimenti terroristici. «L'appoggio che abbiamo ricevuto, anche dalle università, anche dalla società civile italiana e trentina, ci hanno fatto capire che avevamo molti amici. Qui a Trento abbiamo la prova che questa amicizia viene interpretata in modo dinamico; quando i nostri figli tornano a casa dopo gli anni dell'università, la nostra gente dice che valeva davvero la pena di mandarli a studiare a Trento.»
Secondo Guebuza, perciò «dobbiamo continuare a scrivere la storia passata, a trasmetterla alle nuove generazioni», ma al tempo stesso è necessario anche percorrere con convinzione la strada del rinnovamento. «La pace si è rivelata una risorsa determinante per lo sviluppo. In questi anni abbiamo consolidato la nostra democrazia, la nostra economia ora cresce ad un tasso del 7% annui e ci stiamo impegnando nella sfida della decentralizzazione. Dobbiamo però sforzarci di pensare le nostre politiche per lo sviluppo in termini più aderenti alle realtà rurali, e l'esempio di ciò che si sta facendo a Caia è importantissimo.»

Infine, rivolgendosi al presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai «Lei è molto conosciuto da noi come il presidente amico del Mozambico. Vogliamo ringraziarla per il suo impegno. L'Aquila di San Venceslao che riceviamo oggi è per noi un grandissimo onore.»
Nel pomeriggio, come già detto, l'incontro con gli imprenditori trentini e veneti presso le Cantine Ferrari. Nel corso dell'incontro il presidente Dellai ha invitato una rappresentanza del governo mozambicano al Festival dell'economia (il tema sarà com'è noto «Mercato e democrazia», interessantissimo se guardato da una prospettiva africana).
Infine la delegazione ha compiuto una breve visita alla «Casa del Mozambico» di Gardolo per un incontro con padre Contardo Zeni e la comunità mozambicana di Trento, prima di tornare a Verona per riprendere l'aereo.

(L'immagine riporta l'incontro avvenuto alle cantine Ferrari. Foto Rensi, archivio dell'Ufficio Stampa della Provincia autonoma di Trento)

In pagina Trentino e Mozambico, i seguenti articoli: La Storia, la Geografia, il Turismo, le Etnie, le Religioni, l'Amicizia con il Trentino, l'Amicizia con Mario Raffaelli, l'Amicizia con la famiglia Lunelli, i Campi da Golf.

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