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Approvata dal Consiglio Provinciale la nuova disciplina per l’assistenza odontoiatrica

«In nessuna regione italiana - e solo raramente a livello europeo - viene garantita, come previsto in questa legge, l'assistenza odontoiatrica per le protesi fisse»

Il Consiglio Provinciale ha approvato all'unanimità il disegno di legge relativo alla disciplina dell'assistenza odontoiatrica, che ne unifica quelli proposti dall'assessore Andreolli, da Sergio Muraro, da Paolo Barbacovi e da Pino Morandini. La discussione, aperta in mattinata dall'assessore, è proseguita nel pomeriggio con gli interventi degli altri 3 proponenti.

Sergio Muraro (Autonomisti Casa dei Trentini), ha evidenziato l'ottimo accordo raggiunto in commissione su questo testo unificato che risponde ad un bisogno dei cittadini del Trentino specie anziani, finora costretti a "migrare" in Slovenia o Croazia per le cure dentarie.
«Questa proposta - ha osservato - mostra che prioritaria non è la parte politica che la porta avanti, ma la capacità di risolvere i problemi». Ha poi sottolineato il valore della prevenzione delle patologie e motivato l'emendamento da lui presentato - ma poi respinto a maggioranza dall'aula - per riservare l'assistenza protesica ai cittadini residenti nella nostra provincia escludendo chi non è iscritto al sistema sanitario provinciale da almeno 3 anni.

«Con questa legge, la Provincia interviene a copertura dei bisogni delle fasce più deboli della popolazione - ha annotato Paolo Barbacovi (Sdr) - e in tal modo la Provincia di Trento si colloca all'avanguardia in Italia. Certo le nuove norme sono destinate ad aumentare la spesa corrente, ma con un forte contenuto etico e un risvolto anche economico perché portano alla luce attività non fatturate. Significativo è che con questa legge la Provincia comincia ad indicare quante risorse vanno riservate di anno in anno a questo specifico settore adeguando gli interventi ai bisogni.»
L'ultimo emendamento presentato dal presidente della Giunta provinciale che prevede la possibilità di finanziamenti aggiuntivi con il ricorso al fondo di riserva, garantisce il futuro ampliamento della platea dei beneficiari. Barbacovi avrebbe comunque voluto che le norme "premiassero" i soggetti che seguono percorsi di prevenzione.

Pino Morandini (Udc) ha ricordato gli scarsi aiuti economici finora previsti dalla Provincia sul fronte dell'assistenza odontoiatrica che interessa il 90% della popolazione e i cui alti costi discriminano oggi anche le famiglie con redditi medi. Per questo ha chiesto all'assessore la revisione del metodo Icef alzando le soglie di reddito in modo da permettere a un maggior numero di famiglie, specie se numerose, di accedere ai benefici di legge.
Dopo aver apprezzato in particolare l'introduzione di ticket commisurati al reddito e le norme relative alla prevenzione, Morandini ha invitato gli altri tre proponenti a votare contro l'emendamento presentato dal presidente della Giunta che rinvia alle scelte riguardanti il Fondo sanitario provinciale l'indicazione delle risorse per l'assistenza odontoiatrica.
«Così la legge non dà garanzie - ha protestato - e si prendono in giro i cittadini.»
Ha infine illustrato un suo ordine del giorno - poi approvato - per estendere i benefici di legge anche alle persone affette da diabete e non scompensate.

Pur preannunciando il suo voto favorevole, Erminio Enzo Boso (Lega Nord) ha lamentato le ripetute bocciature subite da un analogo provvedimento da lui presentato con il collega Divina alcuni anni fa.
«Se una norma non è della maggioranza non passa - ha commentato - per cui chiederò ai colleghi dell'opposizione il ripristino nel 2008 del vecchio regolamento consiliare, perché solo così potranno essere approvate anche le disposizioni proposte della minoranza.»

Pur condividendo il provvedimento, Cristiano de Eccher (An) ha dichiarato di non attribuire ad esso la rilevanza che altri gli hanno assegnato. Si tratta, secondo il consigliere di An, di una legge sganciata da un quadro strategico generale in materia di politiche sanitarie. L'inefficienza in questo settore è a suo avviso dimostrata dal fatto che i Trentini spendono 200 euro più dei cittadini delle altre regioni senza congrui risultati, e dalla migrazione per cure fuori provincia il cui costo si aggira sui 15 milioni di euro all'anno.
«Non esiste un tesserino sanitario che riveli lo stato di salute dei singoli mentre la burocrazia assorbe le maggiori risorse del comparto.»
Anch'egli ha contestato la mancata copertura finanziaria delle norme, causata dall'emendamento proposto dal presidente Dellai, che rinvia gli stanziamenti a decisioni future. Ha infine sollecitato una maggiore presenza della sanità pubblica per garantire l'assistenza odontoiatrica dei cittadini anche attraverso l'introduzione di meccanismi meritocratici, e ha proposto di escludere dai benefici della legge chi non ha la cittadinanza italiana.

Flavio Mosconi (Forza Italia) ha espresso apprezzamento per il testo unificato che, «se sarà dotato di risorse consistenti, permetterà di andare incontro alle difficoltà delle famiglie con reddito medio bassi». Ha aggiunto di condividere sia la scelta di tener conto della situazione economico-patrimoniale delle famiglie per escludere quelle in grado di sostenere autonomamente le spese, sia le convenzioni con gli studi privati.

Positivo anche il giudizio di Mario Magnani della Civica Margherita, che ha ricondotto all'autonomia della Provincia la possibilità di investire risorse in questo campo mediante il fondo sanitario.
«In futuro - ha precisato - si potrebbe istituire un apposito fondo per l'assistenza odontoiatrica data la rilevanza delle esigenze in questo settore.»
Per Magnani è significativo che la legge abbia inserito queste prestazioni nei Lea (livelli essenziali di assistenza) come è finora avvenuto solo in provincia di Bolzano. Importante sarà tenere sotto controllo le tariffe delle strutture private per evitare che le convenzioni determinino impennate dei costi.

Per Luigi Chiocchetti dell'Ual questa è una legge importante perché la salute dei denti è strettamente legata a quella complessiva della persona, e perché sfata il luogo comune secondo cui a causa degli alti costi le cure odontoiatriche a causa degli alti costi sono riservate a pochi e solo in caso di estremo bisogno. L'aspetto più rilevante delle norme riguarda la prevenzione e la cura precoce delle malattie dentali.
«Occorrerà però - ha concluso - una campagna informativa rivolta ai soggetti che possono beneficiare di questo provvedimento.»

Non entusiasta della legge ha detto invece di essere Denis Bertolini (Gruppo misto), «perché prevede l'abrogazione della legge 20 del 1991 che garantiva interventi concreti, mentre queste norme sono una "cambiale in bianco" che affida alla Giunta la definizione delle risorse e dei tempi massimi di attesa per le cure chieste nelle strutture pubbliche.»
«Non vedo grosse novità - ha sottolineato - tranne l'estensione degli interventi alle donne oltre il 3° mese di gravidanza. Per il resto anche la legge precedente prevedeva aiuti ai soggetti deboli».
Ciononostante anche Bertolini ha dichiarato voto favorevole.

Nella sua replica, l'assessore Andreolli ha risposto proprio alle perplessità formulate da Bertolini, mettendo in luce la novità di maggior rilievo.
«In nessuna regione italiana e solo raramente a livello europeo viene garantita, come previsto in questa legge, l'assistenza odontoiatrica per le protesi fisse.»
Quanto alle risorse, Andreolli ha spiegato che entro i primi 3-4 mesi del 2008 la Giunta attiverà le risorse necessarie all'attuazione delle nuove norme perché diventi operativa entro l'anno sia grazie al fondo sanitario sia attingendo eventualmente al fondo di riserva.

Ha replicato anche Pino Morandini ribadendo le sue richieste relative alla necessità di rivedere l'Icef e di respingere l'emendamento proposto dal presidente Dellai (poi approvato dall'aula), perché in contrasto con le norme concordate in commissione, che prevedevano 14 milioni di euro nel 2008 e 17 milioni e 200mila euro nel 2009 e nel 2010.
Appello non raccolto da Paolo Barbacovi, che ha chiuso il dibattito sottolineando come la possibilità di ricorrere al fondo di riserva permetterà di destinare all'assistenza odontoiatrica anche più dei 14 milioni previsti dal testo unificato.

L'aula ha infine approvato all'unanimità 3 ordini del giorno: il primo frutto dell'unificazione di due testi proposti da Giorgio Casagranda e Pino Morandini per estendere il concorso nelle spese relative all'assistenza protesica anche ai malati di diabete mellito, sensibilizzando a loro favore i dentisti; il secondo di Denis Bertolini per attuare specifici programmi di prevenzione e educazione all'igiene orale nelle scuole dell'infanzia, elementari e medie del Trentino; il terzo di Roberto Bombarda per la promozione della prevenzione delle patologie del cavo orale coinvolgendo medici pediatri, insegnanti di asili nido, scuole materne ed elementari, impegnando anche la Giunta a monitorare l'efficacia dell'azione preventiva svolta tra i minori di 10 anni.

La seduta si è chiusa senza la prevista nomina del garante dell'infanzia e dell'adolescenza, non essendo pervenuta alcuna proposta di candidatura al presidente Pallaoro. Questi ha perciò convocato i capigruppo per sollecitare la presentazione di candidature da parte sia della maggioranza che delle minoranze e concordando di procedere alla nomina del Garante in coda all'esame del bilancio provinciale che si concluderà con il voto venerdì 15 dicembre.
Il Consiglio tornerà in aula venerdì mattina per l'illustrazione della manovra finanziaria relativa al 2008.

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