Home | Archivio | Archivio arte e cultura 2 | Trentino Rock | Emozione e commozione al concerto Tribute dei Randagi a Cles

Emozione e commozione al concerto Tribute dei Randagi a Cles

Tutta la Val di Non si è stretta intorno ai suoi eroi musicali riempendo gli oltre 700 posti del teatro

image

Quello dei Randagi Sabato sera non è stato il solito concerto, ma un rivivere 30 anni di musica e di emozioni legate anche alla nostra storia contemporanea.
Tutta la Val di Non (e non solo) da sempre ricca di tradizioni e gelosa dei propri eroi si è stretta intorno alla propria band in modo affettuoso e amorevole come si fa con un figlio che dopo molto tempo ritorna nella propria terra natia. Già prima dell’inizio infatti il teatro era pieno in ogni ordine di posti.
Non è stato solo un concerto, ma una passerella di tutti i musicisti che sono stati legati dapprima ai Randagi, poi trasformatisi in «La strada».
Da qui appunto il titolo del concerto «I Randagi sulla strada».
 
Arrigo Finadri, visibilmente emozionato, durante il saluto di benvenuto ha presentato la serata come un viaggio citando il famoso film Easy Rider, la storia di due motociclisti che sui loro chopper hanno attraversato in piena libertà tutta l’America nel 1969.
Erano le mode di allora, gli eroi di quel tempo in cui molti giovani amavano identificarsi.
La prima parte del concerto è proprio dedicata al primo tratto di strada fatto dalla band storica dei randagi, e nessuno si stupisce sentendo i pezzi più famosi dei Credence.
Dopo il primo cambio di musicisti si capisce che la musica cambierà, sul palco anche il grande chitarrista Walter Zanetti e Mauro Pedron uno dei migliori clarinettisti Italiani.
L’inizio di questa parte è travolgente, l’esibizione di Mauro Pedron in Lokomotive Breath è da brividi, tutto il teatro apprezza con un lungo applauso dopo l’interpretazione della canzone dei mitici Jethro tull.
 
  
Ma ormai non c’è più respiro fino alla fine, passano le canzoni dei Rolling Stones, dei Nomadi, di Guccini, De Andrè, come in un vortice di emozioni incredibili legate ai momenti storici più importanti della giovinezza dei presenti.
Ma le sorprese non sono finite, e quando per le interpretazioni di April Come She Will dei Simon&Garfunkel e di little Wing dei Cream salgono sul palco il piccolo figlio di Mauro Pedron con il violino, le giovani Valentina e Claudia alla voce, nipoti di Arrigo Finadri e Daniel e Roberto figli di Mauro Berti la commozione è visibile negli occhi degli oltre 700 spettatori.
In quel momento è come il tempo si sia fermato, collocando sul quel magico palco tre generazioni di musicisti legate ai protagonisti dei Randagi poi diventati La strada.
Il finale è pirotecnico e l’ultimo pezzo, concerto grosso dei Newtrolls, chiude una serata a parer nostro davvero emozionante e magica. Il pubblico ha gradito scandendo cinque continuati minuti di scroscianti applausi all’indirizzo di tutti i protagonisti della Band.
 
Questo concerto «tribute» è stato organizzato e orchestrato magistralmente da Arrigo Finadri che durante alcune pause ha letto dei testi legati ai momenti storici più struggenti dell’epoca, emozionante una parte estratta da un discorso di Robert Kennedy poco prima del suo assassinio dove appariva chiara la sua lungimiranza nel capire quello che da li a poco nel mondo sarebbe successo.
Anche il connubio luci e audio è stato perfetto, grazie a Mauro Lusuardi e a tutto lo staff della Jam Session che ha guidato alla grande la serata dalla console.
 
Forse oggi proporre un concerto di sola musica non è più abbastanza. Questa serata, che ha viaggiato fra la storia del mondo, leggendo poesie e testi di Keruoac, Majakovskij, Bukowski, Pasolini e Ginsberg, ha dimostrato infatti che creare un connubio fra la musica e la poesia, il ricordo e la storia, è sicuramente un’arma vincente.
Ma siamo sicuri che il successo di un qualsiasi concerto oggi sia legato a un’attività manageriale ben precisa e organizzata e da alcune scelte strategiche di marketing.
Il concerto di Sabato sera è stata la dimostrazione di come il successo di qualsiasi proposta musicale non dipenda solo dalla musica e dai suoi protagonisti.
I puritani della musica storceranno il naso leggendo queste parole, ma oggi fare solo musica non è più abbastanza…
 
Roberto Conci
r.conci@ladigetto.it

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande