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Acqua Levico si ripresenta la sua «sostenibile leggerezza»

Il presidente Rossi all’inaugurazione: «Valorizzare i prodotti locali di qualità»

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Un prodotto trentino di qualità; uno stabilimento che risale alla fine dell'800, completamente rinnovato secondo i criteri ecocompatibili più avanzati, grazie ad una collaborazione fruttuosa tra la Società Levico Acque, la Patrimonio del Trentino spa e la Provincia autonoma di Trento.
L’introduzione di processi produttivi ad alta efficienza energetica. Una nuova immagine per esprimere la purezza dell’acqua e la filosofia aziendale.
Tutto questo al centro stamani dell'inaugurazione della nuova sede di Acqua Levico dopo i complessi lavori di ammodernamento dello storico edificio e nell'ambito del rilancio del patrimonio delle acque voluto dalla famiglia Franzoni partire dal 2005.
 
Molte le autorità presenti alla cerimonia fra cui il presidente della Provincia autonoma Ugo Rossi.
«Questa inaugurazioni ha molti – ha detto il presidente – che giustificano il sostegno dato all'operazione dalla Provincia.
«Qui abbiamo a che fare con un prodotto di qualità, che spetta a tutti noi consumare e valorizzare, nell'interesse dell'economia locale, dell'immagine complessiva del Trentino e anche della nostra Autonomia.»
 
Per il presidente Rossi «pubblico e privato hanno lavorato in stretta sinergia, il che fa di questa esperienza un esempio di come si deve operare sempre, anche in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando, senza interferire con le logiche di mercato ma creando le condizioni affinché iniziative industriali interessanti possano trovarsi bene in Trentino».
«Inoltre – ha aggiunto il presidente,– va tenuto in considerazione il valore aggiunto di avere investito su una struttura che fisicamente già c'era, e da molto tempo, quindi risparmiando sul consumo di territorio e valorizzando un patrimonio della comunità.
«Ed ancora: il brand del prodotto ci aiuta a veicolare valori che vorremmo sempre presenti nella promozione sia di questa località sia più in generale di tutto il Trentino: qualità dell'ambiente, valore dell'accoglienza, salubrità e così via. Infine qui è stata fatta una scelta di fiducia in favore di una realtà industriale che garantisce occupazione e che ha investito nelle risorse umane.»
 
Ad illustrare il ruolo svolto dalla Patrimonio del Trentino, società di sistema che ha come principale missione proprio quella di valorizzare il patrimonio edilizio pubblico presente sul territorio attraverso ristrutturazioni, vendite altre analoghe operazioni, il presidente Claudio Bortolotti, per il quale «questo intervento è risultato vantaggioso per tutti: l'azienda, che gestendo le fasi della progettazione e direzione lavori ha potuto modellare la struttura secondo le sue esigenze, la Provincia, che ha valorizzato una proprietà prima fonte di spese e di problemi, e l'intera comunità, che beneficerà delle ricadute economiche prodotte dallo stabilimento e del guadagno di immagine derivante dalla circolazione del nome Levico in Italia e all'estero».
 
Il presidente della Levico Acque Mauro Franzoni, infine, ha illustrato le origini dell'interessamento della sua famiglia per il settore e le scelte compiute in questi anni per rilanciare l'azienda, investendo in tecnologia, in nuovi formati (bottiglie rigorosamente di vetro ma di dimensioni diverse per adeguarsi alla richiesta del mercato) e in immagine.
 
Uno sforzo culminato nella ristrutturazione dello storico edificio posto a fianco della stazione ferroviaria di Levico.
«La produzione e i mercati sono una nostra responsabilità – ha concluso – ma la tutela dell'acqua in quanto bene comune è una responsabilità che condividiamo con l'intera comunità.»
 
I lavori conclusisi oggi con il tradizionale taglio del nastro sono frutto di una collaborazione sinergica tra Levico Acque, Patrimonio del Trentino e la Provincia autonoma di Trento, con il patrocinio del Comune di Levico.
In particolare, i lavori hanno riguardato la totale sostituzione della parte di copertura in cemento amianto, sostituita con nuovi pannelli coibenti con fotovoltaico integrato (200KW di energia fotovoltaica autoprodotta, che copre circa il 50% del fabbisogno). Questo intervento, grazie anche a un sopralzo, consente di ottimizzare lo stoccaggio dell’acqua risolvendo un importante problema di spazio senza occupare nuovo suolo. Inoltre si è intervenuti sulle facciate isolandole con un cappotto.
Sul lato sud si è creata una contro-parete in policarbonato con un’intercapedine che ha la funzione di creare un ricambio d’aria all’interno dei magazzini di stoccaggio e durante la stagione invernale riscalda naturalmente abbattendo i consumi di gas metano e di energia elettrica.
 
Consumi che sono ridotti grazie anche all’adozione d’impianti ad alta efficienza sia per il riscaldamento che per il raffrescamento.
Anche la palazzina a uso uffici è stata completamente rinnovata creando spazi luminosi, caratterizzati da leggerezza e trasparenza.
Il tutto senza dimenticare la filosofia di Levico Acque di perseguire obiettivi a impatto zero e raggiungendo la classe energetica A e rispettando i parametri della leed.
Anche i processi produttivi sono più ecocompatibili, in particolare grazie al recupero delle acque calde di lavaggio delle lavabottiglie che contribuiscono, attraverso uno scambiatore di calore, al funzionamento degli impianti di riscaldamento nei periodi invernale e preriscaldamento delle vasche di lavaggio del vetro.
 

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