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«Beppi Cristmas»: Lucio Gardin come Elvis Presley

La prima raccolta di canzoni natalizie trentine, liberamente adattate e interpretate

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Lucio Gardin: Voce, testi, idea copertina.
Elio Voltolini: Voce, cori, collaborazione ai testi, arrangiamenti, registrazione, e impaginazione grafica.
Registrato da Roberto Fondriest ed Elio Voltolini, che hanno curato anche l’editing, il mix e il mastering.
Prodotto da Lucio Gardin e Green Studio.

 
Il riferimento a Elvis Presley non è casuale. Né irriverente.
Ma l’ascoltare la traduzione effettuata da Lucio Gardin che ha voluto produrre il primo CD di canzoni natalizie interpretate da lui, ricorda la stessa fedeltà di Elvis Presley.
Ricordate la versione «O sole mio» cantato dal grande Elvis? Beh, la traduzione recitava «O adesso o mai». Stessa fedeltà all’originale che ci ha commossi.
Dobbiamo dire peraltro che Lucio Gardin non si attribuisce il merito di aver tradotto le più belle canzoni di Natale, ma di aver trovato i documenti che dimostrano come siano in realtà di origine fedelmente trentina.
Tutto questo lo trovare nel CD uscito apposta per il Natale di un Trentino invaso dai turisti come non era mai capitato prima.
Merita ascoltarlo, perché i vari brani sono collegati con una sceneggiata tipica di Lucio, dove finge di essere sempliciotto per comunicare un concetto semplice quanto autenticamente natalizio, l’affetto per i nonni: «Ci si accorge di loro solo quando non ci sono più».
 
Il CD è composto da 17 pezzi, dei quali dieci sono cantati. E sono i brani più noti e più cantati nel mondo.
Il titolo originale trentino di «Tu scendi dalle stelle» - ha scoperto Lucio - era «Tu scendi dalla valle» (con la sciòpa sulle spalle). È la filastrocca anticaccia dei cervi che ridono del cacciatore più cornuto di loro proprio perché va a caccia invece che stare con la moglie…
Il secondo pezzo è «El pupazzo pu pazzo».
Stanòt che fiocada – comincia. – Son nà zo en giardìn.
Che invidia che fago, sol che a mezdì son ancor lì.
Il terzo pezzo è Bianco Natale. Anzi, «Nadal en bianc» (sottotitolo in inglese The baccan song). E in effetti è la storia del baccan (parlando in punta di forchetta, Gardin mette due C alla parola Bacan) che scende in città e trova da sposarsi «con ’na putèla de l’Est» (che la scampa dopo en més) che non l’ha fatto per soldi ma solo nazionalità.
 
«Skipass partout» è il quarto pezzo, sull’aria di Stille Nacht. Parla di uno sciatore alle prime armi, con più problemi che piaceri.
N’ora de cóa per far el bigliét/ Mai ciapà tant frét
30 minuti de segiovia/ L’era ngiazàda che voltavo via

Slipego e rudolo via/ Saluti da ortopedia.
 
Jingle Bells in originale trentino era «Ma che bel».
Ma che bel, ma che bel/ for sul pontesèl
Far l’àlber de Nadal/ col giaz sula pèl
Ma che frét, ma che frét/ el nas l’è tut rós
A Nadal brinderò/ col sciropo per la tós.
Le lucéte le è brusade/ el presepe el s’è brusà.
San Giusepe el beve grapa/ e ‘l se rudola nel prà.
 
«We wish you a Merry Christmas» era in origine «T’hai vist che cataclisma?»
T’hai vist che cataclisma/ la vita l’è en cataclisma
El mondo l’è en cataclisma/ En do narénte a finir?
Se bega per en parchégio/ per el calcio se fa anca pèzo…
I sera i posti de lavoro/ raddoppia sol i compro-oro
 
«Oh Beppi vèi» è la parodia trentina di Happy days (pronuncia déi).
Una storia di dita finite male, i famosi «déi», le dita, che sono troppo esposti a rischi.
 
«L’Astro del Ciel» torna ai fasti originali dell’«Astra de Trent», il cinema di corso Buonarroti, dove si passavano i momenti più belli della vita.
Astra de Trent/ dei ani 70
Niente coca/gh’era sol Fanta
E co’ la classe te nevi a vardar/
El cineforum per pomiciar…
 
L’ha scrit sat (cento belle cose)
Caro Babbo Natale…
È la preghierina recitata da una bambina che ha appena perso il nonno.
Questo è il pezzo che vale un po’ l’intero CD, perché insegna ai bambini a non amare i nonni solo perché portano i regali ma perché ti vogliono proprio bene, senza chiedere nulla in cambio.
«Bimbi fortunati che avete ancora i nonni, godeteveli finché sono in vita.»
 
«Adès te me spieghi» (the last song of the CD)
Adès te me spieghi perché te vai sì pian…
Ma propri non te vedi che te sorpassa anca el tram?
Te ghe méti do ore per nàr da Trènt a Vilazzan…
L’arbre magique ha perso le foglie, il navigatore gh’è vegnù en colp.

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