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«Sentieri della memoria»: sabato 14 al lago di Costabrunella

Per ricordare con la testimonianza di «Prua» e dello storico della resistenza della Valsugana Giuseppe Sittoni

La storia del battaglione partigiano Giorgio Gherlenda e lo scontro con i nazisti del 15 settembre 1944 che costò la vita al suo comandante Isidoro Giacomin «Fumo», le due più giovani ragazze medaglie d’oro d’Italia Clorinda Menguzzato «Veglia» e Ancilla Marighetto «Ora» e tutti i caduti e i morti deportati nei lager tedeschi come don Narciso Sordo.
In questa occasione, l’ANPI e Corrado Pontalti presenteranno una mozione per il prossimo Consiglio Provinciale per impegnare la nuova Giunta all’insegnamento della storia della Resistenza, la valorizzazione dei «luoghi della memoria» dove fu esercitata in Trentino e il suo nesso con la Costituzione e la storia della nostra Autonomia.
 
 Breve sintesi storica
«Fumo», 23 anni, di Fonzaso, è stato un ufficiale degli alpini che ha combattuto in Montenegro.
Cattolico è stato il primo comandante della formazione partigiana garibaldina Giorgio Gherlenda della divisione bellunese Gramsci. Dalle Vette Feltrine
Il suo gruppo, inizialmente di 29 giovani, passa nel cuore del Tesino a Costabrunella, sotto Cima d’Asta nel Lagorai.
Il gruppo crescerà rapidamente di numero fino a diventare un battaglione. La sua zona d’operazione per tener impegnati i reparti tedeschi del Tesino, si spinge verso Primiero e la Valsugana con audaci azioni di sabotaggi e l’attacco alla caserma del Corpo di Sicurezza Trentino dove furono fatti prigionieri tutti i 60 militi e i loro comandanti nazisti.
Dopo essersi impadroniti delle armi i partigiani, per evitare rappresaglie sui civili, avevano lasciato liberi tutti.
Ma questo non fu sufficiente per fermare la rappresaglia nazista che portò al rastrellamento di Costabrunella.
Complice una nebbia fittissima, nello scontro morì anche il comandante Fumo. Molti furono altri caduti.
Fra questi fu catturata e ferocemente torturata e trucidata la giovane «Veglia» di 19 anni [allora la maggiore età la sim ragigungeva a 21 anni – NdR].
Poi, dopo un altro rastrellamento fu la volta della giovane di 17 anni «Ora».
Diversi cittadini castelòti furono imprigionati e spediti a morire a Mauthausen fra loro il prete antifascista don Narciso Sordo.
Lo stesso paese di Castello Tesino, minacciato di essere totalmente incendiato e distrutto, fu salvato per l’opera del parroco don Silvio Cristofolini.

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