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Celebrazioni del 150° del 2° Reggimento Genio Guastatori

Inaugurata una mostra e presentato il libro al palazzo della Regione

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Oggi, al palazzo della Regione, c'è stata la presentazione del libro e l'inaugurazione di una mostra dedicati al 2° Reggimento Genio Guastatori.

Il libro è stato scritto ed editato in occasione del 150° anniversario della fondazione del 2° Reggimento del Genio Guastatori Alpino, di stanza a Trento alla caserma Cesare Battisti, ed è solo la prima di una serie di iniziative volte a celebrare il reggimento.


Titolo: 2° Reggimento Genio Guastatori Alpino
Sottotitolo: 150 anni di storia al servizio del Paese

Autori: Luigi Carretta, Cap. Salvatore Toscano,
Cap. Chiara Gilberti, Ten. Cristian Dal Moro,
Ten. Giulia Cerretti.

Editore: 2° Reggimento G.G.A 2010
Dati: F.to 22x25, rilegato, pagine 186


Il 2° reggimento è nato a Piacenza il 1° giugno 1860 e quindi 20 giorni dopo lo sbarco del Mille a Marsala e un anno prima della costituzione del Regno d'Italia.
Da allora ha accompagnato il nostro esercito nelle molte missioni di guerra e di pace in Italia e all'Estero, dalle guerre d'indipendenza alle guerre coloniali, dalle guerre mondiali alle missioni di pace.

Si deve sapere che per ogni soldato impegnato nei combattimenti, altri dieci devono lavorare affinché quello possa fare il suo lavoro nel modo migliore possibile. Nella Seconda guerra, per citare un esempio, gli Americani hanno impiegato un milione di uomini per consentire a 100.000 soldati di combattere sul fronte.
Per restare in Italia e tornare ai tempi nostri, una brigata alpina può contare su un battaglione corazzato solo se ha a disposizione un battaglione di trasmissioni, uno di logistica e uno appunto di Genio Guastatori.

La gente è abituata a vedere solo nei reparti combattenti i propri eroi, ma non può dimenticare che responsabilità e gloria vanno suddivise tra tutti.
Non solo. Quando abbiamo dovuto abbandonare i territori conquistati (come la Libia, la Somalia e l'Etiopia), ciò che abbiamo lasciato sul posto, sono le strade costruite dai nostri ragazzi. Infrastrutture fatte bene, destinate a vivere nel tempo, perché quando le cose le facciamo le facciamo bene.



E, proprio per questo, anche i nostri genieri sono oggetto del fuoco nemico: senza il loro supporto un reparto, per quanto agguerrito e ben equipaggiato, non è in grado di sopravvivere.
Vittorio Emanuele II lo aveva capito subito, non appena intuì che Garibaldi avrebbe potuto farcela. E per questo diede ordine di costituire il Reggimento quel lontano 1° giugno di 150 anni fa.

Oggi i nostri ragazzi si sono trovati al palazzo della Regione per festeggiare il loro momento di storia, presentando una mostra e il libro di cui sopra.
Hanno condotto la conferenza il colonnello comandante del 2° Reggimento Pierluigi Scaratti e il colonnello Marco Ciampini, direttore responsabile della Rivista Militare (insieme nella foto sopra).
Presenti in sala anche il comandante Francesco Volpi, classe 1914, presidente dell'Associazione combattentistica Nastro Azzurro, più le autorità civili e culturali della provincia.



Alla presentazione del libro hanno preso la parola anche gli autori del volume.
Il giornalista storico che lo ha scritto è il collega Luigi Carretta (nella foto sopra) già ufficiale del 2° Reggimento, che da anni si occupa di ricerche storiche dell'esercito.
Con lui hanno dato preziosa collaborazione, mettendo a disposizione la propria esperienza e o spirito di corpo, quattro ufficiali. I capitano Salvatore Toscano, il capitano Chiara Giliberti (nella foto sopra, a fianco di Carretta), il tenente Cristian Dal Moro e il tenente Giulia Cerretti.

Abbiamo parlato un po' con tutti ma, già che c'eravamo, abbiamo scambiato due parole con il colonnello comandante del reggimento Pierluigi Scaratti e con il tenente colonnello Ovidio Esposito, che ha comandato il battaglione inviato ad Haiti con la portaerei italiana Cavour.

«Quando mi hanno inviato a Trento - ha detto Scaratti - mi avevano assicurato che andavo in un posto tranquillo. Poi, appena arrivato, ho scoperto che il 2° Reggimento stava per compiere i 150 anni ed era tutto da fare… Poco dopo, tuttavia, la vera emergenza: 36 ore di tempo per preparare il battaglione che doveva andare ad Haiti.»
È riuscito a fare tutto.

Il tenente colonnello Ovidio Esposito (nella foto di fianco, in missione ad Haiti) invece, si sta preparando per un'altra missione. In luglio partirà per l'Afghanistan.
«Ad Haiti abbiamo svolto il nostro lavoro senza risparmiarci. - Ha detto rispondendo ad una nostra domanda sulla missione a Port-au-Prince. - Ma sempre con perfetta sincronia di movimenti. La nostra macchina organizzativa ha funzionato a dovere, anche quando abbiamo dovuto improvvisare. Mentre le macchine movimento terra lavoravano per liberare interi quartieri dai detriti, i nostri medici lavoravano senza sosta sia sul posto che nelle tre sale operatorie della Cavour.»
[Chi volesse dare un'occhiata alla missione ad Haiti, può trovare riscontro nei nostri articoli raggiungibili tramite i link 1, link 2, link 3 e link 4]

Adesso i nostri ragazzi partono per l'Afghanistan, a significare che il loro supporto è stato apprezzato e ancora una volta sono indispensabili sia alle nostre forze armate che alla popolazione civile.

GdM

Le foto che seguono rappresentano due graduati in forza al 2° Reggimento Genio Guastatori Alpino, a dimostrazione che femminilità e determinazione possono tranquillamente convivere nel migliore dei modi.

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