Celebrazioni del 150° del 2° Reggimento Genio Guastatori
Inaugurata una mostra e presentato il libro al palazzo della Regione
Oggi, al palazzo della Regione, c'è
stata la presentazione del libro e l'inaugurazione di una mostra
dedicati al 2° Reggimento Genio Guastatori.
Il libro è stato scritto ed editato in occasione del 150°
anniversario della fondazione del 2° Reggimento del Genio
Guastatori Alpino, di stanza a Trento alla caserma Cesare Battisti,
ed è solo la prima di una serie di iniziative volte a celebrare il
reggimento.
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Il 2° reggimento è nato a Piacenza il 1° giugno 1860 e quindi 20
giorni dopo lo sbarco del Mille a Marsala e un anno prima della
costituzione del Regno d'Italia.
Da allora ha accompagnato il nostro esercito nelle molte missioni
di guerra e di pace in Italia e all'Estero, dalle guerre
d'indipendenza alle guerre coloniali, dalle guerre mondiali alle
missioni di pace.
Si deve sapere che per ogni soldato impegnato nei combattimenti,
altri dieci devono lavorare affinché quello possa fare il suo
lavoro nel modo migliore possibile. Nella Seconda guerra, per
citare un esempio, gli Americani hanno impiegato un milione di
uomini per consentire a 100.000 soldati di combattere sul
fronte.
Per restare in Italia e tornare ai tempi nostri, una brigata alpina
può contare su un battaglione corazzato solo se ha a disposizione
un battaglione di trasmissioni, uno di logistica e uno appunto di
Genio Guastatori.
La gente è abituata a vedere solo nei reparti combattenti i propri
eroi, ma non può dimenticare che responsabilità e gloria vanno
suddivise tra tutti.
Non solo. Quando abbiamo dovuto abbandonare i territori conquistati
(come la Libia, la Somalia e l'Etiopia), ciò che abbiamo lasciato
sul posto, sono le strade costruite dai nostri ragazzi.
Infrastrutture fatte bene, destinate a vivere nel tempo, perché
quando le cose le facciamo le facciamo bene.
E, proprio per questo, anche i nostri genieri sono oggetto del
fuoco nemico: senza il loro supporto un reparto, per quanto
agguerrito e ben equipaggiato, non è in grado di sopravvivere.
Vittorio Emanuele II lo aveva capito subito, non appena intuì che
Garibaldi avrebbe potuto farcela. E per questo diede ordine di
costituire il Reggimento quel lontano 1° giugno di 150 anni fa.
Oggi i nostri ragazzi si sono trovati al palazzo della Regione per
festeggiare il loro momento di storia, presentando una mostra e il
libro di cui sopra.
Hanno condotto la conferenza il colonnello comandante del 2°
Reggimento Pierluigi Scaratti e il colonnello Marco Ciampini,
direttore responsabile della Rivista Militare (insieme nella foto sopra).
Presenti in sala anche il comandante Francesco Volpi, classe 1914,
presidente dell'Associazione combattentistica Nastro Azzurro, più
le autorità civili e culturali della provincia.
Alla presentazione del libro hanno preso la parola anche gli autori
del volume.
Il giornalista storico che lo ha scritto è il collega Luigi
Carretta (nella foto
sopra) già ufficiale del 2° Reggimento, che da anni si occupa
di ricerche storiche dell'esercito.
Con lui hanno dato preziosa collaborazione, mettendo a disposizione
la propria esperienza e o spirito di corpo, quattro ufficiali. I
capitano Salvatore Toscano, il capitano Chiara Giliberti
(nella foto sopra, a fianco
di Carretta), il tenente Cristian Dal Moro e il tenente Giulia
Cerretti.
Abbiamo
parlato un po' con tutti ma, già che c'eravamo, abbiamo scambiato
due parole con il colonnello comandante del reggimento Pierluigi
Scaratti e con il tenente colonnello Ovidio Esposito, che ha
comandato il battaglione inviato ad Haiti con la portaerei italiana
Cavour.
«Quando mi hanno inviato a Trento - ha detto Scaratti - mi avevano
assicurato che andavo in un posto tranquillo. Poi, appena arrivato,
ho scoperto che il 2° Reggimento stava per compiere i 150 anni ed
era tutto da fare… Poco dopo, tuttavia, la vera emergenza: 36 ore
di tempo per preparare il battaglione che doveva andare ad
Haiti.»
È riuscito a fare tutto.
Il tenente colonnello Ovidio Esposito (nella foto di fianco, in missione ad
Haiti) invece, si sta preparando per un'altra missione. In
luglio partirà per l'Afghanistan.
«Ad Haiti abbiamo svolto il nostro lavoro senza risparmiarci. - Ha
detto rispondendo ad una nostra domanda sulla missione a
Port-au-Prince. - Ma sempre con perfetta sincronia di movimenti. La
nostra macchina organizzativa ha funzionato a dovere, anche quando
abbiamo dovuto improvvisare. Mentre le macchine movimento terra
lavoravano per liberare interi quartieri dai detriti, i nostri
medici lavoravano senza sosta sia sul posto che nelle tre sale
operatorie della Cavour.»
[Chi volesse dare un'occhiata alla missione ad Haiti, può
trovare riscontro nei nostri articoli raggiungibili tramite i
link
1, link
2, link
3 e link
4]
Adesso i nostri ragazzi partono per l'Afghanistan, a significare
che il loro supporto è stato apprezzato e ancora una volta sono
indispensabili sia alle nostre forze armate che alla popolazione
civile.
GdM
Le foto che seguono rappresentano due graduati in forza al
2° Reggimento Genio Guastatori Alpino, a dimostrazione che
femminilità e determinazione possono tranquillamente convivere nel
migliore dei modi.
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