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Consegnata a Lech Walesa l’Aquila di San Venceslao

Questo pomeriggio nel palazzo della Provincia nel corso dell'incontro con il presidente Dellai

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Il premio Nobel per la pace ed ex-premier polacco Lech Walesaha ricevuto questo pomeriggio dal presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai l'Aquila di San Venceslao, simbolo del Trentino.

Walesa, che si è detto molto felice di essere in Trentino, ha poi incontrato i giornalisti in una conferenza stampa a cui ha preso parte anche l'assessore provinciale al turismo e alla promozione Tiziano Mellarini.

Da Walesa è venuto un forte appello all'unità dell'Europa, superando egoismi e particolarismi, e un'esortazione ai giovani affinché proseguano nel compito di edificare un continente più giusto, più equo e più solidale.

«Abbiamo molti motivi per essere felici della sua presenza qui oggi - ha detto il presidente Dellai nell'incontrare, questo pomeriggio, l'ex-fondatore di Solidarnosc. - Questa visita, che idealmente colleghiamo a quella di un altro suo illustre concittadino, Papa Woytila, anch'esso un 'amico' del Trentino, ci auguriamo possa essere di stimolo per fare riflettere soprattutto i giovani sui temi della libertà e della pace.
«Sappiamo che questi non sono obiettivi che si conquistano una volta per tutte, - ha aggiunto. - Ciò vale anche per l'Europa, che sebbene unita forse sembra prestare un po' troppa attenzione alle preoccupazioni materiali, trascurando invece i valori comuni.»

Nel ringraziare la Provincia autonoma di Trento per il suo invito, Walesa è ritornato sul grande tema della costruzione dell'Europa e sul contributo che tutti devono portare.
«Le domande che abbiamo di fronte - ha detto Walesa - riguardano da un lato il sistema economico che dobbiamo adottare e dall'altro il tipo di democrazia. Per quanto riguarda l'economia, molti ritengono che tutto ciò che è stato ottenuto vada anche conservato nell'Europa unita.»

«Io, da rivoluzionario, - ha precisato - dico che non è possibile che in questi termini il sistema non reggerà perché vi sono oggi troppe disuguaglianze mentre d'altro canto abbiamo messo da parte i valori, fra cui quello della fede in Dio. In una situazione del genere il pericolo è che le masse abbraccino populismo e demagogia.»

«Spero dunque che chi verrà dopo di noi, - ha aggiunto - le nuove generazioni soprattutto, possa introdurre al sistema del libero mercato i necessari correttivi, andando nella direzione di una maggiore equità, in maniera tale da prevenire le degenerazioni.»

«Per quanto riguarda la sfera della democrazia, - ha concluso - anche qui, essendo cadute le frontiere, ed essendosi realizzati i sogni per i quali noi avevamo lottato, dobbiamo oggi impegnarci affinché i cittadini possano essere veramente i protagonisti della democrazia, assumendosene però anche le relative responsabilità. La prima cosa da fare, di nuovo, è concordare una base, una piattaforma di valori comune.»

Nel corso della conferenza stampa Walesa ha inoltre espresso viva ammirazione per il Trentino, che oggi ha cominciato a visitare, recandosi in particolare in valle di Fiemme.

L'apprezzamento delle bellezze del Trentino è condiviso, del resto, da molti Polacchi, come spiegato dall'assessore Mellarini, artefice della visita fatta da Walesa.
«Sono circa 90.000 i polacchi che visitano attualmente il nostro territorio, - ha detto l'assessore al turismo - soprattutto nella stagione invernale. Si tratta del terzo mercato turistico, dopo quello tedesco e dei Paesi bassi. È in atto inoltre un progetto per portare in Polonia anche l'economia non-turistica del Trentino, rafforzando il ponte che ci unisce.»

Ma il ponte fra Trentino e Polonia è stato costruito anche dalle visite di Papa Woytila.
Domani, tempo permettendo, Walesa visiterà uno dei luoghi-simbolo di questo rapporto, ovvero il ghiacciaio dell'Adamello, con il rifugio dedicato ai caduti della Grande guerra, che conserva alcuni cimeli delle due visite del Papa, rispettivamente del 1984 (quando incontrò il presidente della Repubblica Sandro Pertini) e nel 1988.

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