La «tagliata stradale»
Strassensperre Bus de Vela è stata sottoposta a vincolo di
tutela culturale, secondo il Decreto Legislativo dd 22 gennaio 2004
Codice dei beni culturali e del paesaggio con
provvedimenti ai sensi dell'allora vigente Legge 1089/1939 nel 1959
e nel 1964, rettificati con Decreto del Presidente della Giunta
Provinciale nel 1991.
Il forte è entrato a far parte del patrimonio provinciale nel 1991,
nell'ottica della sua conservazione e valorizzazione, considerate
le sue peculiari caratteristiche architettoniche e la
localizzazione.
Il forte infatti è contraddistinto dalla particolare cura
costruttiva, tipica dei manufatti della prima generazione della
fortificazione del territorio trentino, che lo rende un "unicum" in
un panorama di opere maggiori che ammontano a circa un centinaio di
esemplari.
Ha inoltre un particolare fascino insediativo, posto a chiusura
della stretta e angusta valletta del Vela, collocato a cavallo
della strada che scendeva verso Trento da Cadine, una delle
importanti arterie di collegamento che portava verso Brescia.
Nel 1860 l'Austria iniziava la costruzione delle prime opere
fortificate a chiusura delle principali rotabili, a protezione del
territorio attualmente individuabile come Trentino Alto-Adige,
ultimo baluardo dell'impero austroungarico in Italia.
Gradualmente anche la città di Trento venne difesa e nel 1885 fu
completato il campo trincerato formato da forti di cintura,
tagliate stradali e blockhaus. La tagliata stradale Bus de
vela costruita negli anni 1860-1862, assieme al «Blockhaus
Doss di Sponde» fu fra le prime opere in muratura e terra
realizzate dagli Austriaci.
Il recupero del forte è uno dei punti importanti del «Progetto
Grande Guerra» avviato dalla Giunta provinciale con l'approvazione,
nel settembre 2003, del Documento di direttive ed indirizzi per
un programma di recupero e valorizzazione del patrimonio storico
della Prima guerra mondiale.
Il progetto esecutivo di restauro è stato approvato nel 2005. I
relativi lavori hanno recuperato, oltre alle opere di
fortificazione, restituendo così alla vista locali di particolare
suggestione, il sistema difensivo e logistico a livello strada.
Lo spostamento del tracciato della strada statale ha permesso la
ricostruzione filologica dell'originario tracciato viario di
accesso al forte e di ridare valore alla logistica del sistema
difensivo (fuciliere, ponte, alveo del torrente, ecc.).
I lavori hanno interessato poi anche le aree a monte del forte, con
la riproposizione delle postazioni in barbetta, della poterna e con
la realizzazione di un percorso di visita all'interno dell'ambiente
naturale connesso al sistema fortificato.
Tutti i lavori si sono conclusi nel giro di meno di quattro anni e
hanno impegnato una somma di poco superiore al 1.4 milioni di Euro;
un costo che rientra ampiamente nella normalità per opere di questo
genere.
Il forte in un primo momento era stato pensato come punto
informativo rispetto alla realtà costruttiva trentina legata
all'evento della Prima Guerra mondiale, oltre al luogo del racconto
di se stesso.
Ora, alla luce di un ragionamento più preciso e attuale
dell'insieme delle realtà esistenti, messe in campo del Progetto
Grande Guerra dalla sua nascita ad oggi, si è pensato di mirare in
maniera più appropriata il messaggio divulgato dal forte stesso
verso la conoscenza del territorio di guerra locale, legato alla
Fortezza di Trento, di cui diverrà rappresentante emblematico.
Il manufatto recuperato sarà comunque sempre luogo di incontro e di
eventi volti alla diffusione di quel particolare periodo della
storia locale, attraverso proposte indirizzate, in maniera
distinta, ai residenti, agli ospiti del Trentino e soprattutto
all'utenza scolastica.
La Soprintendenza per i beni architettonici sta completando i
progetti esecutivi di allestimento e di informazione che si spera
di poter concludere quanto prima.
Previsioni precise circa l'apertura del forte non possono
ragionevolmente essere fatte in questo momento, in quanto il
recente verificarsi di azioni di distacco dalla parete rocciosa
sovrastante l'area di accesso hanno imposto la necessità di
intervenire con lavori di consolidamento roccioso a garanzia della
sicurezza.
Il forte recuperato sarà uno dei punti di offerta del programma per
le celebrazioni del centenario della Prima Guerra Mondiale, da
tempo allo studio dell'Assessorato alla Cultura, e che a breve sarà
sottoposto all'esame della Giunta provinciale.
|
Commenti (0 inviato)
Invia il tuo commento