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Maria Fida Moro: «A Bellamonte abbiamo trascorso momenti felici»

La figlia dello statista interverrà il 6 agosto in occasione dell’intitolazione ad Aldo Moro della sala conferenze del Centro Servizi

Ci sarà anche la figlia Maria Fida all’intitolazione ad Aldo Moro della sala conferenze del Centro Servizi di Bellamonte, sabato 6 agosto.
Nonostante per lei sia molto doloroso tornare nel luogo dove ha trascorso tanti momenti felici con la famiglia, ci teneva particolarmente a partecipare alle cerimonie in ricordo del centenario della nascita del padre.
Maria Fida Moro da qualche anno è residente, insieme al figlio Luca, a Predazzo.
«Ho lasciato Roma e mi sono trasferita qui sperando di trovare una piccola oasi di pace, alla ricerca di quella serenità e spensieratezza che aveva caratterizzato le nostre vacanze a Bellamonte.
«Purtroppo così non è stato: il dolore è troppo e mi segue ovunque vada.»
Per Maria Fida Moro ricordare i momenti felici trascorsi qui con la famiglia è ancora difficile, tanto che anche solo passare per Bellamonte è per lei molto doloroso.
«Sono stata io a trascinare in Valle di Fiemme la mia famiglia, – racconta. – Nel 1964 sono venuta a sciare a Passo Rolle e sono rimasta conquistata dalla bellezza di questi luoghi.
«Sono poi riuscita a convincere i miei genitori a venire qui tutti insieme.»
 
E in vacanza la famiglia Moro, inizialmente a Predazzo e poi a Bellamonte, ci è tornata dal 1964 al 1977, prima in appartamenti in affitto, poi all’Hotel Bellamonte, fino alla costruzione di una casa in mezzo al bosco, nella pace e nel silenzio.
I ricordi di quelle vacanze per Maria Fida Moro hanno una colonna sonora: sono i canti di montagna a rievocare in lei le memorie dei giorni felici trascorsi a Bellamonte.
Aldo Moro era un grande appassionato di questo genere musicale. «Monte Canino» la sua canzone preferita.
«Credo che i canti di montagna, con le loro struggenti storie di soldati, siano i più rappresentativi della morte e della vita di mio padre», – racconta Maria Fida, che confida di non essere riuscita ad ascoltarli per molti anni: troppo dolorosi i ricordi che le loro note portavano con sé.
A Predazzo e Bellamonte sono ancora molti coloro che ricordano Aldo Moro: non solo il politico, ma soprattutto l’uomo.
«L’uomo che salutava tutti e aveva una parola gentile per chiunque incrociasse il suo cammino. L’uomo che aveva paura di disturbare, di creare troppo scompiglio nella piccola frazione.»
 
«Gentilezza dell’anima», la definisce la figlia Maria Fida, sottolineando che non è solo questione di buona educazione, ma molto di più.
E questa gentilezza dell’anima ha lasciato il segno a Bellamonte. Per questo l’Amministrazione ha voluto celebrare il centenario della nascita di Moro.
Il programma di sabato 6 agosto prevede alle 16 la Santa Messa nella chiesa della Madonna della Neve di Bellamonte: sarà celebrata dall’arcivescovo emerito di Trento monsignor Luigi Bressan e animata dal coro Negritella di Predazzo.
 
Lo stesso coro che spesso, anche informalmente, ha cantato per Aldo Moro al cospetto di tutta la famiglia: esibizioni che diventavano occasioni per cantare e ridere insieme. Al termine della Messa (verso le 17) la cerimonia di intitolazione della sala conferenze, con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la lectio magistralis del professor Paolo Pombeni, dal titolo «Il dovere di un politico di fronte al mondo».
Seguirà l’intervento dell’onorevole Maria Fida Moro, che ricorderà il padre e alcuni dei momenti felici trascorsi a Bellamonte.
Infine, alcune testimonianze: parleranno i due sindaci dell’epoca, Italo Craffonara e Giacomo Boninsegna, e Valentino Felicetti, corista del Negritella che ha più volte incontrato Moro.
L’evento ha il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Presidente della Giunta della Regione Autonoma Trentino Alto Adige Sudtirol e del Presidente della Provincia Autonoma di Trento.

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