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Giorno del Ricordo, l’intervento dell’assessore Spinelli

«Grazie all'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia per aiutarci a non dimenticare»

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Si è svolta questo pomeriggio anche a Trento, dopo quella di questa mattina a Rovereto, la cerimonia ufficiale per il Giorno del Ricordo, giornata istituita nel 2004 per rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel Secondo dopoguerra.
La cerimonia ha avuto inizio in largo Pigarelli con la deposizione di una corona sulla targa commemorativa dell’esodo giuliano-dalmata e delle vittime delle foibe alla presenza delle autorità e di una rappresentanza degli esuli giuliano-fiumano-dalmati.
Poco dopo, nella sala di rappresentanza a palazzo Geremia si è tenuta la cerimonia istituzionale durante la quale sono intervenuti il sindaco di Trento Franco Ianeselli, l'assessore provinciale Achille Spinelli, il vice prefetto vicario Massimo Di Donato, il presidente del comitato provinciale di Trento dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Roberto De Bernardis e la ricercatrice Fondazione Museo storico Elena Tonezzer.
Al termine degli interventi è stata consegnata al figlio Tullio Rensi e al nipote Marco Rossi la medaglia concessa dal Presidente della Repubblica alla memoria di Aldo Rensi.
 
Nel suo intervento l'assessore Spinelli ha espresso «gratitudine e riconoscenza nei confronti dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Comitato di Trento, per aver positivamente stimolato le Istituzioni e per aver saputo concretizzare sul territorio, insieme alle amministrazioni comunali, quanto disposto dalla Legge.
«Oggi sono passati 77 anni da quel 10 febbraio, la data in cui a Parigi venne firmato il Trattato di pace che stabiliva l’annessione dell’Istria, della Dalmazia e di Fiume all’allora Repubblica Jugoslava.
«Una data dolorosa che per molti ha rappresentato la fine della speranza di poter rimanere, da italiane e da italiani, nelle proprie case, nei luoghi dove erano nati e vissuti.
«Credo che, a distanza di così tanti anni, i tempi siano maturi per attenuare le polemiche ed evitare le strumentalizzazioni.»
 

 
«Le pagine di storia relative alle vicende del confine nord-orientale – ha proseguito l'assessore – sono state scritte autorevolmente e pubblicate.
Si tratta di leggerle e farle diventare di dominio dell’opinione pubblica. Pagine che hanno ricostruito le motivazioni e le modalità con cui l’Italia fascista ha offeso le comunità slave e ha tentato di snazionalizzare quelle regioni, che hanno studiato la violenza titina, la tragedia terribile delle foibe, gli attentati e le altre forme di terrore, così come permesso di spiegare l’enorme fenomeno dell’esodo istriano, dalmata e fiumano, con il coinvolgimento di più di 300.000 persone.
«Popolazione civile che lasciò case, proprietà, affetti. Pagine che ci spiegano perché è durato così a lungo il silenzio e il tentativo di rimuovere questa storia.»
 
«Faremo di tutto – ha concluso Spinelli – per promuovere una conoscenza adeguata.
«Per risarcire con la solidarietà e la vicinanza delle Istituzioni coloro che hanno subito violenze e privazioni.
«Per garantire che non sia solo nel Giorno del Ricordo l’occasione per dedicare attenzione a questo tema, considerandolo cruciale per la nostra storia nazionale e per quella europea.»

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