Chi erano le vittime di Malga Zonta e chi i carnefici dell'eccidio
I Tedeschi fucilarono coloro che non avevamo i pantaloni di lavoro in malga…
In altro articolo abbiamo parlato della cerimonia svolta a Malga Zonta, nell’80eimo triste anniversario dell’eccidio.
Qui vogliamo parlare delle vittime dei carnefici.
Precisiamo che i tedeschi fucilarono tutti coloro che non avevano tracce di stallatico nei pantaloni perché, con un ragionamento cinico, stabilirono che erano partigiani.
Fu così che morirono anche tre malgari, colpevoli solo di… di essersi cambiati prima di notte.
Modalità della strage
Si trattò di un’operazione antipartigiana diretta a rastrellare l’intera area: i partigiani e i civili catturati nel corso dell’azione furono fucilati e i loro corpi sepolti nei pressi di Malga Zonta.
I nomi delle vittime
Malgari.
1. D AL MASO, Dino (detto Tino) - Posina (VI), 28 agosto 1926-malga Zonta, 12 agosto 1944. Malgaro.
2. DE P RETTO, Gildo (detto Golfare) - Posina (VI), 3 ottobre 1920-malga Zonta, 12 agosto 1944. Malgaro.
3. Losco, Angelo (detto Leri) - Posina (VI), 25 ottobre 1892-malga Zonta, 12 agosto 1944. Malgaro.
Partigiani.
1. BARBIERI, Marcello (nome di battaglia, Elica) - Valdagno (VI), 5 dicembre 1926-malga Zonta, 12 agosto 1944.
2. COCCO, Antonio -Monte di Malo, 17 giugno 1912-malga Zonta, 12 agosto 1944.
3. CORTIANA, Romeo (nome di battaglia, Roma) - Castelgomberto (VI), 6 giugno 1925-malga Zonta, 12 agosto 1944.
4. DAL MEDICO, Angelo - Monte di Malo (VI), 8 novembre 1923-malga Zonta, 12 agosto 1944.
5. DALLA FONTANA, Fernando (nome di battaglia, Soli) - Arsiero, 3 luglio 1924-malga Zonta, 12 agosto 1944.
6. DE VICARI, Giocondo (nome di battaglia Baldo) - Costabissara (VI), 15 novembre 1926-malga Zonta, 12 agosto 1944.
7. G ASPARONI, Gelsomino - S. Vito di Leguzzano (VI), 17 marzo 1925-malga Zonta, 12 agosto 1944.
8. MAISTRELLO, Angelo - Marano, 28 luglio 1922-malga Zonta, 12 agosto 1944.
9. MARCANTE, Giuseppe - Monte di Malo (VI), 26 settembre 1925-malga Zonta, 12 agosto 1944.
10. MARCHET, Eupremio - S. Vito di Leguzzano (VI), 8 ottobre 1922-malga Zonta, 12 agosto 1944.
11. SCORTEGAGNA, Mario - S. Vito di Leguzzano (VI), 9 maggio 1925-malga Zonta, 12 agosto 1944.
12. TESSARO, Giovanni (nome di battaglia Zampa) Malo (VI), 18 agosto 1925-malga Zonta, 12 agosto 1944.
13. VIOLA, Bruno (nome di battaglia (nome di battaglia Lampo-Marinaio) - Vicenza, 6 settembre 1924-malga Zonta, 12 agosto 1944.
14. ZORDAN, Domenico - Monte di Malo (VI), 2 settembre 1921-malga Zonta, 12 agosto 1944.
I Responsabili dell'eccidio
I reparti impiegati furono la 2ª e la 3ª Compagnia del Gruppo operativo Bürger (Einsatzkommando Bürger), il 263° Battaglione orientale (263° Ost-Bataillon), il 4° Reparto operativo mobile della Marina (Marine-Kraftwagen-Einsatz-Abteilung, 4ª MKWA) di stanza a Lavarone, la 5ª Compagnia del Corpo di sicurezza trentino (CST) e reparti della Guardia nazionale repubblicana (GNR) non meglio identificati.
(Nota: Non vi è certezza sulla loro effettiva partecipazione al plotone di esecuzione)
1) B ERTRAM, Wilhelm.
Hannover, 6 settembre 1897. Il maresciallo maggiore Bertram della Schutzpolizei aveva già combattuto nella prima guerra mondiale.
Nel corso del secondo conflitto, fu inquadrato nella 3ª Compagnia del Gruppo Bürger distinguendosi «nel corso di tutte le operazioni nell’Est come anche nell’area italiana, dimostrando accortezza e combattività come fuciliere».
Durante l’operazione Belvedere dell’11 e 12 agosto 1944, aveva dato nuovamente «prova di sangue freddo negli scontri a fuoco».
2) G UGGENBERGER, Karl.
Ersingen, 8 dicembre 1902. Il maresciallo maggiore Guggenberger, distaccato come caposquadra presso la 3ª Compagnia del Gruppo operativo Bürger, si era messo in luce nella lotta alle bande nel Caucaso e nell’Italia settentrionale.
Durante l’operazione Belvedere, aveva «guidato i suoi uomini al successo grazie al suo coraggio» svolgendo «un ruolo rilevante nella cattura di 20 banditi e nella requisizione di un ricco bottino».
3) HEUER, Fritz.
Hildescheim, 21 giugno 1903. Il sergente maggiore Heuer della Schutzpolizei di riserva faceva parte della 2ª Compagnia del Gruppo Bürger.
Sia sul fronte orientale sia in Italia, fu impiegato come portaordini e il suo impiego risultò addirittura «decisivo» tra l’11 e il 12 agosto 1944 (operazione Belvedere) quando «in condizioni estremamente difficili e sotto un intenso fuoco nemico» trasmise «importanti ordini, necessari per mobilitare e far intervenire ulteriori forze»; «l’intervento di nuove riserve» permise «di liberare i camerati incorsi in difficoltà».
Il 12 settembre successivo (operazione Pauke) si distinse in uno scontro a fuoco con i partigiani a S. Andrea in val d’Illasi.
4) MIEHE, Willy.
Zilly, 7 maggio 1902. Il maresciallo maggiore della Schutzpolizei Miehe era caposquadra nella 3ª Compagnia del Gruppo Bürger. Distintosi già sul fronte orientale e in Piemonte (Dronero), l’11 e 12 agosto 1944 guidò «in modo esemplare il suo gruppo nell’ambito dell’operazione Belvedere» contribuendo «al successo della compagnia».
Il 12 settembre 1944, durante l’azione condotta a Vestenanuova nelle valli del Chiampo (operazione Pauke), diede ulteriore «prova della propria costanza mettendosi nuovamente in luce nello scontro a fuoco con il nemico».
5) WOLF, Heinrich.
Laurensberg, 3 dicembre 1897. Maresciallo maggiore della Schutzpolizei, distaccato presso il comandante delle SS e della Polizia Alta Italia-Centro, Gruppo operativo Bürger, 3. Compagnia. Il maresciallo maggiore Wolf faceva parte del Gruppo Bürger dal 22 agosto 1942. Nell’ambito di tutte le operazioni di lotta alle bande, nell’Est come in Italia, si era «distinto come caposquadra e […] come comandante di plotone, adempiendo in maniera esemplare ai compiti che gli erano stati affidati». Il 25 e il 26 marzo 1944 aveva combattuto con grande coraggio a nord-ovest di Dronero (Piemonte) ed era stato di «esempio per i suoi camerati dimostrando sangue freddo e accortezza». Tra l’11 e il 14 agosto 1944, aveva guidato «in modo esemplare il suo gruppo nell’ambito dell’operazione Belvedere contribuendo ai successi della compagnia».
Il 27 agosto successivo, durante l’operazione Dosso Alto, diede «nuovamente prova di tenacia e ha adempiuto al proprio dovere nello scontro a fuoco». Nel 1943 gli era stata conferita la Spilla alla Croce di ferro di 2ª classe.
Italiani: Reparti della GNR non meglio identificati.
Che fine hanno fatto i carnefici
Non siamo riusciti a ricostruire la fine di coloro che parteciparono alla fucilazione, ma abbiamo ricostruito la fine del comandante generale del corpo speciale
Karl Heinz Bürger.
Bürger è stato un generale tedesco, noto in particolare per essere stato nel periodo della Repubblica Sociale Italiana di Salò, l'ufficiale, che, sottoposto a Karl Wolff, comandò e organizzò nel 1944-1945 la repressione antipartigiana nell'Italia centrale, in Veneto e Lombardia orientale.
Ebbe al suo comando l'Einsatzkommando Bürger, un'unità di polizia specializzata nella lotta partigiana.
Il 13 maggio 1945, fu catturato dalle truppe americane a Bolzano. Incarcerato come criminale di guerra in Inghilterra presso l'Island Farm (campo 198) situato nella periferia di Bridgend nel sud del Galles, fu liberato il 12 maggio 1948. Ritornò a Ibbenbüren e lavorò come insegnante di scuola elementare.
Morì nel dicembre 1988 a Karlsbad in tutta serenità.
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