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Struttura ed evoluzione del sistema imprenditoriale trentino

I dati della Camera di Commercio: in aumento le imprese straniere (+3,6%), stabili le imprese femminili (+0,4%), in calo quelle giovanili (-2,9%)

Alla fine del 2020, il sistema imprenditoriale trentino era composto da 50.666 imprese regolarmente registrate – di cui 46.171 attive – e 12.534 unità locali.
I dati, rilevati dal Registro delle imprese della Camera di Commercio ed elaborati dall’Ufficio studi e ricerche, evidenziano una leggera flessione se confrontati con quelli dello scorso anno, quando le imprese erano 50.846 e, in termini numerici complessivi, toccano la soglia minima degli ultimi dieci anni
Nel corso dell’anno, a fronte di 2.316 nuove iscrizioni (erano 2.812 nel 2019) sono state registrate 2.511 cancellazioni (2.824 nel 2019), con un saldo negativo di 195 unità.
Scendendo più nel dettaglio, durante il mese di aprile si rileva un’evidente situazione di stallo, spiegabile con l’impatto dell’emergenza pandemica sulle dinamiche imprenditoriali.
«Oltre che con la drastica imposizione del lockdown, che in un primo momento ha fatto crollare il numero degli accessi al Registro delle imprese - ha commentato Giovanni Bort, Presidente della Camera di Commercio di Trento – il sostanziale immobilismo dei flussi all’inizio del secondo trimestre può essere spiegato con la perplessità di chi non se la sentiva di avviare una nuova attività economica in un momento di totale incertezza e l’esitazione di chi, pur in difficoltà, voleva avere chiaro il novero e la portata degli strumenti a sostegno della crisi, prima di arrendersi definitivamente.»
 
Considerando i settori di attività, l’ambito che nel 2020 raggruppa il maggior numero di imprese registrate è l’agricoltura e le attività ad esso connesse che contano 11.870 unità, pari al 23,4% del totale; seguono il commercio (8.288, 16,4%), le costruzioni (7.328, 14,5%) e i servizi alle imprese (6.991, 13,8%).
Paragonando i dati a quelli rilevati nel 2010, per i primi tre settori si registra una contrazione del numero delle imprese, pari rispettivamente al -7,9%, -10,3% e -12,2%, mentre la tendenza collegata all’ambito dei servizi risulta opposta e in crescita del 21,6%.
La ripartizione delle imprese per forma giuridica vede al primo posto le imprese individuali con 27.822 unità registrate, seguono le società di capitali, con 11.286 unità, e le società di persone, con 10.370.
Solo le società di capitali, che possono contare su una forma giuridica più strutturata, registrano un aumento del tasso di crescita pari a +1,8% rispetto all’anno precedente.
Nel 2020 le imprese artigiane, iscritte nell’apposito Albo, risultano essere 12.155 e confermano la progressiva, leggera flessione rilevata nelle ultime 4 annate.
Risultano in calo rispetto ai dodici mesi precedenti anche le imprese giovanili (-2,9%), mentre a fronte di una sostanziale tenuta di quelle femminili (+0,4%), si registra un sensibile aumento delle imprese gestite da titolari stranieri (+3,6%).
 
Per quanto riguarda le start-up innovative, la provincia di Trento registra il maggior indice di presenza sul proprio territorio, rispetto al resto d’Italia. Infatti, se a livello nazionale ogni 10mila imprese 19,8 sono start-up, in Trentino questo numero sale a 36,3 per un totale di 184 unità attive.
«È possibile tracciare un quadro fedele del tessuto imprenditoriale trentino e valutarne l’evoluzione nel tempo – ha spiegato Luca Trentinaglia, Conservatore del Registro delle imprese – grazie al lavoro puntuale e consolidato del Registro camerale (compreso l’Albo delle imprese artigiane), che raccoglie e fornisce dati certi, affidabili e aggiornati. Il Registro costituisce una vera e propria anagrafe delle imprese locali e rappresenta il cardine del sistema di pubblicità legale-commerciale, fondato sulla digitalizzazione degli adempimenti in modo da garantire la tempestività di consultazione e la disponibilità immediata delle informazioni in banca dati, due punti di forza che si sono rivelati ancora più importanti durante l’emergenza pandemica.»

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