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Trentino: in leggero aumento le imprese guidate da stranieri

Lo comunica la Camera di Commercio di Trento, precisando che Albania, Romania e Marocco sono i paesi d’origine della maggior parte degli imprenditori esteri

Le imprese gestite da cittadini stranieri e registrate in provincia di Trento, al 31 dicembre 2020, erano 3.668.
Si tratta di una categoria di aziende che rappresenta una realtà ormai strutturale del nostro sistema economico, in grado di incidere per il 7,2% sul totale delle attività che compongono il tessuto imprenditoriale locale.
Il dato numerico complessivo, pur essendo in leggero aumento rispetto a quello registrato l’anno precedente (erano 3.541 al 31 dicembre 2019), in termini percentuali si conferma al di sotto di quanto rilevato sia a livello nazionale (10,4%), sia nel Nord Est (11,3%).
Negli ultimi anni la presenza di imprese straniere in Trentino ha registrato un’importante espansione.
In base all’analisi svolta dall’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio di Trento, rispetto al 2011 (primo anno disponibile per questo tipo di dati), le imprese a guida straniera sono cresciute del 16,6% a fronte di un calo del 3,2% dello stock totale delle imprese.
 
Il settore in cui queste realtà sono maggiormente presenti è quello delle costruzioni dove si registra il 26,7% delle imprese con titolare immigrato.
Si tratta di un ambito di attività in cui tradizionalmente trovano impiego un gran numero di cittadini stranieri che spesso trasformano il loro rapporto di dipendenza in una forma di lavoro autonomo.
Seguono il settore del commercio, dove la presenza straniera si assesta al 21,1%, e quello del turismo, in particolare la componente legata alla ristorazione, con il 14%.
Sotto il profilo della struttura organizzativa si conferma la prevalenza di imprese individuali che, con 2.566 unità, rappresentano il 70% del totale delle attività guidate da stranieri.
A seguire, le società di capitale incidono per il 18,3%, le società di persone per l’11,3% e le altre forme, soprattutto cooperative, per lo 0,4%.
 
Tra i Paesi di provenienza degli imprenditori immigrati, con riferimento alle sole imprese individuali (le uniche per cui è possibile associare la nazionalità al titolare), quello più rappresentato è l’Albania, con 345 imprese individuali attive a fine dicembre (il 13,4% del totale).
Seguono la Romania con 282 (l’11%), il Marocco con 219 (l’8,5%) e, se si esclude la Svizzera – area dalla quale si è verificato un sensibile fenomeno migratorio «di ritorno» da parte dei figli di emigrati italiani – al quarto posto si colloca la Cina con 155 imprenditori (il 6%).
Gli imprenditori albanesi e rumeni risultano maggiormente concentrati nel settore delle costruzioni, dove rappresentano rispettivamente l’8,6% e il 5,2% delle imprese individuali con titolare straniero; quelli marocchini e cinesi sono invece più presenti nel settore del commercio, soprattutto al dettaglio, dove incidono rispettivamente per il 4,8% e l’1,8%.

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