Liberalizzazione degli orari dei negozi, la Provincia resiste
Olivi: «La competenza è della Provincia e noi siamo convinti che il provvedimento favorirebbe solo la grande distribuzione»
Il problema è stato sollevato dalla richiesta dei supermercati PAM, che vorrebbero tenere aperto a Trento anche la domenica.
L’Assessore Olivi ha precisato che la «sua» legge, approvata dalla Provincia qualche mese fa, deve essere mantenuta in vigore su quella dello Stato.
Il funzionamento, in caso di conflitto, prevede che il Governo attenda sei mesi da quando il parlamento ha approvato una legge.
Se poi vede che la Provincia non si è adeguata alla normativa e vuole che venga fatta valere la propria volontà, si rivolge alla Corte Costituzionale affinché emetta una sentenza chiarificatrice.
Nel caso della liberalizzazione degli orari dei negozi, secondo il presidente Dellai e l’assessore Olivi, la Provincia ha la competenza specifica.
Al di là della validità della legge, abbiamo chiesto per quale motivo la Provincia sia contraria alla liberalizzazione e l’assessore Olivi ci ha risposto così.
«Quanto il Consiglio provinciale ha approvato la legge sul commercio, la Provincia si è data una normativa definita a livello europeo come la più avanzata del settore. La legge del Paese era ormai vecchia e superata.
«Adesso che lo Stato è andato oltre la nostra visione delle cose, – ha continuato l'assessore – temiamo che una liberalizzazione totale favorisca solo la grande distribuzione e faccia scomparire i piccoli esercenti.»
C’è anche un altro aspetto, che noi avevamo già discusso con la UILA tempo fa, quando ci eravamo espressi a favore delle aperture domenicali.
Il sindacato ci aveva dimostrato che a rimetterci erano i lavoratori più deboli, perché i giovani e le donne sono poco protetti di fronte all’arroganza dei signori della grande distribuzione.
Noi troviamo penoso che le istituzioni non siano in grado di far valere i diritti dei lavoratori, ma prendiamo atto che al momento le cose stanno così.
La logica del Governo Monti sta, al contario, nei benefici che la liberalizzazione degli orari può portare alle tasche dei lavoratori.
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