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Il «Comitato tecnico del credito» ha analizzato il sistema attivato

L'iniziativa attuata da Provincia e Cassa del Trentino ha contribuito a contrastare l'emergenza prima che arrivasse l'aiuto della BCE

Per una singolare coincidenza, la situazione generale della finanza d'impresa in Trentino è stata al centro dell'incontro di oggi del «Comitato tecnico del credito» istituito fra Provincia, Banche e Confidi, proprio l'indomani della decisione della BCE di concedere agli istituti di credito europei nuove disponibilità per 530 miliardi, i e mezzo dei quali va alle banche trentine. 
 
In particolare i rappresentanti della Provincia e Cassa del Trentino hanno espresso viva soddisfazione non tanto per la decisione della BCE, quanto per l’esito dell’iniziativa di «sistema» effettuata in collaborazione tra la pubblica amministrazione provinciale e gli attori del credito trentino, BTB, Unicredit, Mediocredito e Cassa Centrale Banca, a sostegno della liquidità delle imprese del territorio.
L'operazione sta infatti a dimostrare che non abbiamo atteso le provvidenze di Draghi per cercare di superare la crisi finanziaria. 
  
L’intervento è stato attuato in due fasi: in una prima fase, sottoscrivendo obbligazioni emesse dalle banche locali (23,5 milioni ciascuna per Unicredit e BTB, 30 milioni per Mediocredito) che si sono impegnate a mettere sul mercato circa 150 milioni.
Nella seconda fase, è entrata in gioco Cassa Centrale, che ha «scambiato» le obbligazioni sottoscritte da Cassa del Trentino con finanziamenti a tassi competitivi per oltre 150 milioni, destinati al fabbisogno del settore pubblico locale.
 
In totale, l'intervento di Cassa del Trentino, fattivamente sostenuto dalle banche locali, ha mobilitato finanziamenti per circa 300 milioni, con soddisfazione di tutte le parti: un intervento complesso ma concreto che non ha pari nelle altre realtà italiane.
Si è poi esaminato lo stato di attuazione delle varie misure varate in passato su impulso del «tavolo»: dalla «cappatura» (accordo in corso), ai prestiti partecipativi (suggerite modifiche alla struttura dell'intervento); dai riassetti finanziari (circa 3.000 mutui agevolati) alla riforma degli incentivi sugli investimenti aziendali, con riferimento anche alle nuove agevolazioni IRAP per la capitalizzazione delle imprese (deduzione dall'imponibile IRAP pari al 19,93 percento del nuovo capitale conferito dal 2012)
 
In generale, le banche hanno osservato che, grazie ai recenti interventi della BCE, ma anche dei peculiari interventi della Provincia, i problemi della liquidità a breve risultano in larga misura superati, ma rimangono le criticità sui finanziamenti a medio e lungo termine, criticità che derivano dalle perduranti incertezze del ciclo economico, le quali stanno appiattendo la domanda di finanziamento degli investimenti.
Ciò risulta sia dalla «finestra» delle banche, sia dalle richieste di garanzia dei confidi sia, ancora, dall’andamento delle agevolazioni provinciali: a fronte di una sostanziale stazionarietà delle concessioni (circa 2500 all'anno), le nuove domande per aiuti negli investimenti aziendali denotano nel 2011 una flessione di circa il 30 per cento.
 
E’ stata pure discussa la richiesta di moratoria sui mutui delle imprese, di cui si sono fatte portavoce le Associazioni di categoria.
Il Comitato ha innanzitutto convenuto sul fatto che le intese raggiunte a livello nazionale offrono un’importante risposta a tale esigenza, riservandosi peraltro di effettuare una verifica delle ulteriori particolari esigenze del territorio, che potranno formare oggetto di successive valutazioni.
 
In conclusione, il Comitato ha convenuto di ritrovarsi per formulare analisi e proposte incentrate su quattro tematiche ritenute cruciali: la centralità dell’investimento nell’utilizzo delle risorse; il sostegno della crescita dimensionale e tecnologica delle imprese; l’apertura della piattaforma produttiva alle esportazioni e il costante monitoraggio del mercato finanziario locale.
 
All’incontro erano presenti, fra gli altri, i dirigenti provinciali: Dalmonego, Spagni, Nicoletti e Moser; il prof. Cerea e Bertoli per Cassa del Trentino; per le banche: Sartori e Bagozzi (Cassa Centrale), Calabrò e Ajolfi (BTB), Carazzai e Inama (Unicredit), Scarpa (Mediocredito TAA), Pangrazzi (Banca Sella NE); per i confidi: Anzelini (Confidimpresa Trentino), Nardelli (Cooperativa Artigiana di Garanzia), Grassi (Cooperfidi); per le altre società provinciali: Dalpiaz (Tecnofin Trentina) e Robol (Trentino Sviluppo).

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