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Legge sulle cave, sì alle modifiche proposte dall'assessore Olivi

«Semplificazione, utilizzo dei siti minerari per nuove attività e stimolo all'aggregazione tra le imprese»

E' questo l Lo spirito della decisione presa oggi dalla Giunta provinciale, che ha approvato, su proposta dell’assessore all'industria Alessandro Olivi, il disegno di legge che modifica la legge provinciale sulle cave numero 7 del 2006, è quello orientato a «semplificazione, utilizzo dei siti minerari per nuove attività e stimolo all'aggregazione tra le imprese».
Ma in particolare favorirà la realizzazione, nei vuoti di cava sotterranei, di strutture destinate a diversi utilizzi e l'unificazione dei lotti di cava.
 
La nuova norma, che fa seguito a quella introdotta nel 2009 per consentire la realizzazione nei vuoti sotterranei di cava di bacini irrigui al servizio dell’agricoltura, punta ad un uso razionale del territorio, con notevoli benefici sul piano ambientale.
Nel caso ad esempio di frigo-conservazione di prodotti agricoli in sotterraneo, iniziativa che si trova ad una fase di studio già avanzata, si otterrebbero anche sensibili risparmi di energia, in considerazione delle proprietà della roccia e delle temperature costanti presenti in sotterraneo.
 
Questa prospettiva è molto concreta nel caso della galleria di cava della Tassullo Materiali s.p.a., che, grazie a notevoli investimenti nell’innovazione, ha allestito una coltivazione sotterranea di un giacimento di dolomia, utilizzata nella produzione di malte speciali pregiate.
La galleria, gestita con le migliori tecnologie e con rigorosi criteri di sicurezza, offre la possibilità di sperimentare la realizzazione di una camera di magazzinaggio della frutta, progetto cui la Tassullo sta già lavorando d’intesa con il consorzio Melinda.
 
Un’altra importante disposizione contenuta nel disegno di legge prevede la possibilità di unificare i lotti di cava al fine di creare condizioni di coltivazione più razionali e sostenibili.
Il nuovo articolo 12 bis consente infatti ai Comuni di unificare due o più lotti contigui per generare importanti benefici in termini di economie di scala, di ottimizzare l’utilizzo di strutture e macchinari, e di coltivare il giacimento con migliori tecniche.
 
Ciò consentirà il miglioramento delle condizioni di sicurezza delle fasi di escavazione e recuperi ambientali contestuali all’escavazione stessa.
In tal caso il lotto risultante è concesso alla società costituita esclusivamente dai concessionari dei lotti accorpati ed il volume coltivabile è pari alla somma dei volumi dei lotti accorpati. La durata della nuova concessione non può superare quella delle originarie concessioni oggetto di unificazione, se determinate ai sensi dell’articolo 33 di questa legge.
Nel caso di durate diverse si fa riferimento a quella inferiore.
 
Per incentivare le unificazioni dei lotti, in considerazione degli importanti benefici che ne deriverebbero, in caso di aggregazioni viene sospeso per due anni il pagamento del contributo previsto dall’articolo 15 («contributo per l’esercizio dell’attività di cava»), in analogia con quanto già previsto in legge per la realizzazione di progetti unitari di coltivazione.
«Appare evidente - sottolinea l'assessore Olivi - come questa disposizione «favorisca le alleanze fra le imprese del settore, che oggi incontrano pesanti difficoltà economico-finanziarie e di mercato. Difficoltà che molte analisi pongono anche in diretta relazione con la polverizzazione del tessuto imprenditoriale, specialmente nel porfido. Si tratta quindi di una disposizione attesa, nel solco del più  generale obiettivo di costruire reti d’impresa in grado di conseguire la massa critica necessaria per affrontare il mercato in condizioni di maggiore competitività, generando innovazione di processo e di proposta commerciale».
 
La proposta di modifica normativa contiene inoltre varie disposizioni di semplificazione delle procedure amministrative, sia per la pianificazione sia per le autorizzazioni.

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